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Con grande gioia e orgoglio vi annuncio che il tempo è finito, la lunga attesa è terminata, finalmente possiamo leggere, anzi, vivere, il capitolo conclusivo delle avventure di Vendicatore, superando quell’orribile finale del sesto volume “Inferno”, grazie a Redeemer, settimo capitolo della collana The Way of the Tiger, scritto da David Walters, lo stesso autore del prequel Ninja 0.
Per portare a termine il progetto il nostro si è avvalso della consulenza di Smith e Thomson, ideatori della collana originale.
Naturalmente la nostra rivincita inizierà da dove siamo precipitati, cioè nella ragnatela al centro del Rift, con la vedova nera che incombe su di noi. In una fuga al cardiopalma piena di morti istantanee, dovremo liberarci e correre per i corridoi del Rift, cerando di recuperare i nostri amici, di ritrovare Glaivas ed evitare i nemici.
Poi entreremo in un onirica ordalia, al termine della quale, affrontati alcuni avversari che avevamo ucciso nei volumi precedenti, ritorneremo a riveder le stelle e potremo tornare a Irmuncast. Ma i guai non sono che all’inizio: un misterioso usurpatore ha preso il potere e noi, messi all’indice, dovremo riconquistare la fiducia dei monaci di Kwon, delle vergini dello scudo e delle altre fazioni. Rientrati nel palazzo, dovremo affrontare il nuovo antagonista nel duello finale.
Dopo un’attesa ventennale la saga di Ninja raggiunge finalmente la sua conclusione e, nonostante gli anni, mantiene il suo smalto, tanto che nulla sembra passato, come se fossero trascorsi solo venti giorni. Lo stile di scrittura, l’alternarsi del reale e dell’onirico non cambiano mai. Ma è il livello di difficoltà ad essere cambiato. Questa nuova avventura, escludendo l’inizio, è decisamente più facile, con il peso delle arti ninja sostanzialmente ridotto e con meno morti istantanee. Anche il duello finale è indubbiamente molto facile, forse anche troppo.
La trama, nella seconda metà dell’opera, poi, strizza l’occhio al terzo volume, dato dovremo stringere alleanze e penetrare nel palazzo e, anche se si soffre di un certo effetto di deja vu, decisamente si può chiudere un occhio, perché ci troviamo di fronte a un peccato veniale che non mina affatto la godibilità e la giocabilità del titolo.
Non avrei mai pensato di provare nostalgia per l’improbo livello di difficoltà della serie, eppure ne ho sentito la mancanza. In ogni caso il finale è ottimo e una saga che non meritava di restare inconclusa ha avuto giustizia. Certo, lo spazio per nuovi volumi c’è, ma trovo soddisfacente l'epilogo. Se poi qualcuno, magari lo stesso Walters, vorrà rimettere mano alla storia e ampliarla ulteriormente ben venga: personalmente resto in serena attesa.
Longevità 7:
Non alta, non bassa, due o tre letture bastano per sviscerare tutto.
Difficoltà 6.5:
Non molto ben calibrata: alta nella parte iniziale, decisamente bassa in quella finale. Inoltre contano le scelte, non tanto il potere delle tecniche ninja. Probabilmente visto l'improbo livello di complessità dei volumi precedenti questo taglio più giocabile potrebbe essere apprezzato da molti, ma la differenza marchiata di settaggio nelle varie parti del volume resta un piccolo difetto.
Giocabilità 8:
Alta possibilità di interazione, il solito regolamento variegato e stimolante, stupende ambientazioni e soprattutto uno stile narrativo che sembra lo stesso degli autori originali. Non vi accorgerete che sono passati 20 anni.
Chicca:
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Totale 7.5:
Forse un po’ troppo facile, ma comunque una degna conclusione della saga: consigliatissimo.
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