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Recensione

Compact 3: Il Vulcano Maledetto
Edizione EL 1994
autore/i Stephen Thraves
Recensore Anima di Lupo

È certamente vero che l’energia della gioventù ci porta verso sfide difficili con il sorriso sulle labbra e il cuore che martella nel petto. Se poi siamo in un mondo fantasy e dobbiamo recarci nelle viscere di un vulcano abitato da mostri feroci per recuperare sei pietre preziose da utilizzare come riscatto per il figlio di un buon amico di nostro padre, anche meglio: armi in spalla e… si parte!

La trama di fondo del terzo volume della serie Compact (impersoneremo un giovanissimo barbaro in procinto di intraprendere la sua prima avventura) è abbastanza valida, peccato che lo sviluppo non sia all'altezza dell'idea. Questo volume risente, infatti, dei ben noti difetti presenti in (quasi) tutti i capitoli della serie: il non-finale orribile, dove l'autore non scrive nulla sulla storia, ma si rivolge invece al lettore intimandolo a ritentare il gioco se non ha trovato tutte e sei le pietre, la meccanica ripetitiva della giocabilità, le scelte noiose e banali che si presentano quasi a ogni bivio, la scarsa cura dell'ambientazione, la trascuratezza con cui vengono caratterizzati i personaggi e il protagonista, e l'elenco sarebbe ancora lungo…

Il Vulcano Maledetto ci regala però una bruttezza (che, come spiegherò più avanti, rappresenta anche l'ennesima imperfezione) in più: i combattimenti. Ha veramente del ridicolo notare come l'unica modifica a una serie piena di errori sia un altro errore!

Nel regolamento troviamo una veloce descrizione delle regole in cui si evidenzia come ci siano diversi mostri a custodia delle pietre da recuperare. Ogni mostro può essere sì evitato ma così facendo si rinuncia anche alla pietra preziosa da lui custodita. Se accettiamo la sfida per sconfiggere il mostro invece, dobbiamo scegliere a caso un codice alfanumerico (F3, H5, E4 ecc...) su cinque proposti nel paragrafo del testo. Capite bene che questo codice, da scegliere a caso, non ha alcun appiglio emozionale, anzi, annoia a dismisura. Dopodiché si passa a controllare il risultato ottenuto nella scheda dei combattimenti che si trova a inizio libro.

La scheda dei combattimenti è suddivisa in cinque colonne. In orizzontale troviamo i numeri dei codici citati pocanzi mentre in verticale troviamo le lettere. Incrociando i valori otteniamo il risultato. Nella prima, nella seconda, nella terza e nella quinta colonna si hanno 2 possibilità di vittoria su 10 mentre nella quarta colonna soltanto 1 su 10. Non so se mi spiego….In tutti gli altri casi o “pareggiamo” incrociando le lame o veniamo feriti. Noi abbiamo una Forza di partenza pari a 5 e ogni volta che subiamo una ferita dobbiamo scalare una tacca, rinunciare alla pietra e passare oltre. Quindi solo 5 tentativi a partita: impossibile.

Inoltre non si capisce a cosa serva il grado di potenza del mostro scritto a inizio paragrafo nella mano artigliata, subito dopo la frase “Questo è un mostro con forza…”
Cioè, cosa dovrei intendere? Che il mostro ha un numero di “vite” pari alla cifra scritta nella mano artigliata? Se in essa c’è scritto 5 devo dunque colpirlo 5 volte prima di ucciderlo e proseguire? Nel regolamento non c’è scritto nulla di tutto ciò. Non possiamo lasciare al lettore un'interpretazione così importante. E poi, se così fosse, ci sarebbe un errore al paragrafo 3 dove nella mano artigliata c'è scritto 6 ma gli scontri indicati sotto sono solo 5. Forse la Potenza del mostro serve solo a indicarci quanto è pericoloso il mostro e non ha sviluppi pratici? Quest'ultima è l'ipotesi più probabile. La vaghezza di tutto l'approccio a questo parametro è lo specchio perfetto della qualità media del libro. Non aggiungo altro e rimando le conclusioni finali alla pagella.

Longevità 4: 

La trama, pur essendo ingenua e poco curata (il vulcano non viene valorizzato, tutto è troppo meccanico e lo stile è asciutto e non emoziona), è la parte “migliore”, se non altro come lettura. Ogni tanto spunta qualche idea abbastanza buona come lo zaino lasciato lì, lo spirito che compare a parlarci, una storia vecchia da ricostruire per capire meglio il presente, qualche mostro originale ecc… Ma sono elementi sparsi che senza la giusta atmosfera di fondo non ci impressionano, non ci rimangono dentro. Il brutto è che veniamo continuamente distratti dagli orribili combattimenti che, purtroppo, catalizzano inutilmente le nostre energie e la nostra attenzione.

Difficoltà 3: 

Praticamente impossibile da giocare regolarmente per colpa dei combattimenti.

Giocabilità 3: 

Oscena. Soliti difetti della serie con l'aggiunta dei combattimenti fatti male e orrendi.

Chicca: 

/

Totale 3: 

Davvero un bruttissimo librogame. Così pesante che non riuscivo a finire la recensione. Probabilmente il peggiore della serie.