Secondo libro della collana Clicca il tuo veleno, dopo gli zombie e prima dei supereroi tocca a un bel giallo. Sei appena arrivato a Rio de Janeiro pochi giorni prima del carnevale pronto a spassartela insieme ai tuoi amici tra balli, feste, alcol e se ti riesce hai mire anche su delle belle brasiliane. Mentre i tuoi amici sono stanchi per il viaggio e si riposano in albergo tu decidi di esplorare un po’ la città e goderti l’atmosfera festosa quando, per puro caso diventi il testimone dell’omicidio di una donna che lavora all’ambasciata americana: qui incomincia la tua avventura.
Questo più che un librogame lo definirei un romanzo interattivo: ogni paragrafo è in pratica un piccolo capitoletto del giallo e, a parte rari casi, non ci sono i soliti paragrafi telegrafici, il che a mio avviso è un ottima cosa per questo specifico genere dove il lettore ha bisogno di quanti più particolari possibili per decidere dove dirigere le indagini e la propria attenzione.
Il ritmo del testo non è né troppo lento né troppo veloce e garantisce al lettore una lettura molto piacevole. Non esistono inoltr tempi morti o fasi noiose, passaggi tipici di alcuni gialli. Ultimo punto a favore: si tratta di una vicenda alla Marlowe ovvero sia il lettore che il detective conoscono esattamente le stesse cose, al contrario di quello che accade nei romanzi di Agatha Christie per esempio, dove diversi particolari sono celati all'attenzione dei lettori e vengono rivelati solo nella soluzione finale. Escamotage questo un po' irritante che da l'idea, se portato all'estremo, che i protagonisti si siano inventati di sana pianta deduzioni chiave per arrivare alla risoluzione del caso.
Come punto a sfavore direi che ce n’è soltanto uno, di dimensioni ciclopiche, ovvero il fatto che tu, testimone dell’omicidio, venga reclutato, così su due piedi e senza uno straccio di pretesto, come agente temporaneo dal servizio di sicurezza dell’ambasciata americana. In questo ruolo si viaggerà per mezzo Brasile e la sola spiegazione che verrà data per giustificare tali peregrinazione è il fatto che il nostro alter ego hi visto la faccia dell’assassino.
La verosimiglianza in questo modo va a farsi benedire: quando mai le forze dell’ordine si portano dietro il testimone dell’omicidio durante le loro indagini? Questo inoltre infrange uno dei grandi tabù dei romanzi polizieschi: il/la protagonista o appartiene alle forze dell’ordine o è un acuto e dotato dilettante, mai l’uno e l’altro. Comunque a parte questo enorme svarione iniziale il resto del libro descrive una storia molto logica che, per quanto a volte sia piuttosto semplificata, non presenta buchi narrativi.
La storia in sé può essere suddivisa in diversi momenti e, a seconda di quale dei due agenti si sceglie di accompagnare, si avranno avventure più o meno movimentate. A parte un paio di situazioni non ci sono casi di morte istantanea: i finali sono essenzialmente due. È prevista cioè la cattura dell’assassino oppure il fallimento con la sua fuga. Nota finale: solo riuscendo a trovare uno specifico true path si scoprirà la verità che si cela dietro il delitto. In caso contrario potremmo anche catturare il delinquente ma senza comprendere in pieno ogni risvolto della vicenda.
Longevità 8:
Sebbene il libro preveda un normale numero di paragrafi la lunghezza degli stessi, decisamente sopra la media, dilata il tempo di lettura di diverse ore.
Difficoltà 6:
Tendente al basso: non ci sono scelte particolarmente difficili o impegnative, l'indagine segue una logica stringente e individuabile senza troppi sbattimenti. L'unica vera difficoltà è costituita dal true path, se vogliamo assolutamente conquistare l'epilogo migliore.
Giocabilità 8:
Non ci sono regole, solo le scelte del lettore che dipanano la nostra storia in maniera molto fluida.
Chicca:
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Totale 7.5:
In conclusione è un buon giallo con una discreta dose d’azione e un gran numero di ambientazioni visitabili. Unica seccatura, copme già detto: per scoprire il segreto dietro il delitto è necessario trovare il true path (o barare). Per qualcuno questo fatto pèrò potrebbe rappresentare una valida sfida aggiuntiva.
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