Una matita, una gomma , un pomeriggio invernale, una cioccolata calda, un po' di pioggia e una buona dose di desiderio di tornare bambini e d’immaginazione… non occorre altro per immergersi nel mondo di Detectives Club.
L’inizio della storia di questo secondo capitolo, per certi versi la migliore della serie, è brillante come non mai. Il padre di Casey si sta godendo il meritato momento di gloria per aver recuperato il prezioso dipinto Scena agreste in Olanda realizzato dal famoso pittore Van Rewnick …. l’avete mai sentito?
Era stato rubato dal noto ladro chiamato Il Falsario. Peccato che basti l’acuto occhio del piccolo Peter per scoprire che il quadro è in realtà un falso e l’originale sia ancora disperso. Ma siamo solo all’inizio, dato che a breve si terrà un’importante mostra antiquaria e il criminale, che ha già rubato il cavallo di bronzo e gli scacchi cinesi tornerà sicuramente a colpire.
Alla nostra squadra il compito di sorvegliare la mostra e catturare Il Falsario. Certo, probabilmente vi starà venendo voglia di considerarla una storia senza senso, starete pensando che al confronto i personaggi di Detective Conan siano dei professori universitari e sareste ancora più depressi se sapeste anche della cassa misteriosa, a metà strada tra un carrarmato e una punto d’installazione per ornitologi, che sarà usata dai nostri giovani eroi per spiare.
Non voglio spoilerare altro ma vi assicuro che la storia, pur tra tantissime trovate per preadolescenti , battute demenziali e altre amenità simili, si rivelerà molto più interessante e ben congegnata di quanto non sarebbe lecito aspettarsi e non arricerete più il naso quando vedrete che i nostri saranno in grado di dimostrarsi più abili della polizia.
La difficoltà è ben calibrata e le illustrazioni fanno il loro dovere, salvo quella in cui dovremo trovare i nostri tre ragazzi, realizzata davvero malissimo. Il livello di difficoltà è al solito difficile da valutare, dato che arriveremo comunque alla fine e la vera sfida sarà nel reperire abbastanza punti da guadagnarsi il titolo di Sherlock Holmes. Cosa quasi impossibile data la qualità non sempre eccelsa delle illustrazioni e altri ostacoli dovuti più a una cattiva progettazione che a una reale complessità del volume.
Anche il titolo è sbagliato, poiché avrebbe dovuto essere Il Falsario, a rigor di logica anche considerando che la traduzione non ha nulla a che fare con il titolo originale. L’interattività, poi, si rivela particolare e difficile da valutare. Da una parte è alta poiché leggere questa serie serve proprio a tornare ragazzini e inoltre, dato il tema investigativo avremo ben modo di tenere gli occhi aperti. Ma il fatto di essere presi per mano e arrivare in fondo comunque, vivere la storia in terza persona tramite la narrazione di Bodger contribuisce ad annacquare un po' la percezione del caso e l'immedesimazione.
Ma alla fine ciò che conta è vivere un avventura divertente e fuori dagli schemi , passare qualche ora con i tre fratelli Pancetta James, Bodger e Fagiolina e con il futuro ispettore Peter Casey. Ebbene sì, devo ammetterlo, da adolescente ho provato una vera repulsione per questa serie ma, dopo averla superata e aver imparato ad apprezzarla, devo esprimere il mio rincrescimento per aver potuto leggere solo la prima metà della produzione, dato che gli ultimi quattro volumi non sono mai stati tradotti.
Longevità 6:
Bassa, dato che siamo in una storia d’investigazione, i 72 paragrafi li leggeremo quasi tutti alla prima lettura e ripetere l'avventura ha senso solo se si vuole tentare di migliorare il punteggio di investigazione ottenuto.
Difficoltà 7:
Non alta in sé poiché si arriva in fondo comunque, ma abbastanza impegnativa se si lotta per ottenere la migliore valutazione possibile.
Giocabilità 7.5:
Lo stile di scrittura è scanzonato e adolescenziale, ma valido. Notevole il fatto che si abbiano avuti a disposizione solo 72 paragrafi e si siano sfruttati così bene. Le regole sono semplici ma accattivanti, soprattutto per i più giovani, che si immedesimeranno anche più facilmente nei personaggi.
Chicca:
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Totale 7.5:
Una piacevole lettura, probabilmente il più valido volume della serie almeno tra i quattro che sono stati tradotti nella nostra lingua.
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