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Recensione

Critical IF Librarsi 2: I Misteri di Baghdad
Edizione Librarsi Edizioni 2022
autore/i Dave Morris
Recensore firebead_elvenhair

I Misteri di Baghdad, una delle ultime opere di Dave Morris scritte nell’epoca d’oro dei librogame, venne dato alle stampe per la prima volta nel 1994 (purtroppo fuori tempo massimo per essere apprezzata a dovere) nella collana Realtà Virtuale, celebre all’epoca per essere una delle poche - se non l’unica - serie anglosassone ad evitare l’utilizzo dei dadi durante la lettura.

Diversi anni dopo, Morris decise di ridare lustro a questa collana che sfortunatamente pochi conoscevano, tramite la riedizione riveduta e corretta dei quattro volumi (degli originali sei) da lui firmati sotto la nuova etichetta di Critical If.

Edizioni Librarsi, della quale Dave Morris è certamente la punta di diamante, dopo aver riportato in Italia Cuore di Ghiaccio, ha pubblicato in nuova veste editoriale anche questo secondo Critical If, mantenendone il titolo italiano (mentre la riedizione inglese sostituiva con Once Upon a Time in Arabia il ben più anonimo Twist of Fate), che non lascia dubbi sull’ambientazione del volume. La nuova edizione – che passa da 482 a 496 paragrafi – mantiene, fortunatamente, le vecchie illustrazioni interne del magistrale Russ Nicholson, mentre presenta una nuova copertina di Mattia Simone ed una nuova traduzione ad opera di Ersilia Rappazzo.

"Il libro si apre con un prologo nuovo di zecca - che cambia comunque solo la forma, ma non la sostanza del precedente - nel quale viene detto che noi, modesti cittadini di Baghdad, stiamo appena facendo ritorno in città, dopo esserci recati al funerale di un nostro vecchio zio, dal quale siamo stati nominati unici eredi. Ci ritroviamo quindi carichi d’oro e a cavallo del pezzo forte della nostra eredità, un magnifico stallone bianco di nome Antar. Mentre ci accampiamo per la notte, il destino vuole che proprio accanto a noi sia accampato anche il gran visir Jafar, consigliere del califfo Harun al-Rashid, durante una battuta di caccia. Abbiamo così occasione di origliare la conversazione del visir con un proprio tirapiedi.

Apprendiamo come il visir stia lentamente convincendo il califfo ad utilizzare metodi di governo sempre più duri, in modo tale da incitare il malcontento popolare nei confronti del regnante, affinché Jafar stesso possa attuare un colpo di stato al momento giusto ed ottenere l’acclamazione al trono, per aver abbattuto il tiranno. Prima che possiamo svignarcela per rivelare al califfo le macchinazioni dell’aspirante usurpatore, veniamo scoperti: l’avido Jafar si appropria di tutte le nostre nuove ricchezze, cavallo compreso, e ordina la nostra esecuzione, lontano dai suoi occhi affinché il nostro sangue non rischi di macchiarne gli immacolati sciamiti.
Per un colpo di fortuna, riusciamo miracolosamente a sfuggire al tentativo di assassinio e possiamo così fare un mesto ritorno in città: solo poche ore prima eravamo fra i cittadini più abbienti di Baghdad, ora siamo uno fra i tanti miserabili che ne popolano i bassifondi. Non solo: Jafar, accortosi della nostra fuga, ci ha sicuramente sguinzagliato contro i suoi scherani.

Mentre facciamo la carità ad un povero derviscio, ci confidiamo con lui sulle nostre sventure. Il mendicante ci elargisce una preziosa lezione di vita, assicurandoci che Dio veglia sempre su tutti e conduce i meritevoli verso la giusta ricompensa. Queste profonde ma oscure parole ci convincono a prendere una coraggiosa decisione: la cosa giusta da fare è senza dubbio avvisare il califfo della congiura che si trama alle sue spalle, garantendo al contempo giustizia e vendicandoci del corrotto gran visir. Tuttavia, avremo prima bisogno di ottenere fama e fortuna, affinché possiamo essere ricevuti in udienza al palazzo reale.

Una volta superata la debolezza di tale introduzione, pur magistralmente scritta – il nostro obiettivo, infatti, richiederà quasi un anno di tempo, durante il quale Jafar potrà continuare ad intessere le sue trame indisturbato, e non vi è nessuna garanzia che al nostro ritorno non potrebbe essere ormai tardi – potremo goderci le incredibili avventure nella quale Morris farà finire il nostro personaggio, degne delle fiabesche Mille e una Notte, palese ispirazione di tutto il librogame, ambientate ai tempi dell'imperatore Shah al-Ma'in (così gli arabi conoscevano Carlo Magno).

All’inizio abbiamo la possibilità di tentare una sortita a palazzo per parlare con il califfo, azione rocambolesca che – ovviamente – non avrà i risultati sperati, ma potrebbe permetterci di ottenere già degli oggetti e informazioni preziose. La scelta principale che ci spetta e che deciderà la gran parte del nostro viaggio (salvo l’eventuale possibilità di alcuni diversi percorsi di riunirsi più avanti) è quella fra l’intraprendere una pericolosa traversata via mare, oppure se farci ingaggiare da una carovana.
Se sceglieremo di salire a bordo di una nave, potremo cercare fortuna con il commercio verso le lontane Indie, oppure verso l’Egitto o ancora nella misteriosa Isola Scarlatta.
Se, invece, preferiamo un viaggio via terra, potremo seguire la carovana diretta verso i Monti degli Assassini o quella verso il ben più civilizzato Cairo.

Qualsiasi strada decideremo di percorrere, non mancheranno ostacoli e imprevisti di ogni sorta. Sono tantissimi, infatti, gli spunti tratti dalla fantasia arabica ed utilizzati da Dave Morris in questo librogame. Si va da pirati in grado di rifugiarsi in una grotta che si apre solamente con una parola magica, ad antichi spiriti pre-islamici scacciati da Re Salomone, da isole abitate da improbabili e diabolici nani, passando per l’immancabile e gigantesco uccello Roc che si nutre di elefanti e per le insidie dei malvagi stregoni del fuoco (che altro non sono che il tentativo di demonizzare gli originari abitanti della Persia, adoratori del dio Aura Mazda sotto forma di fiamma, da parte degli invasori musulmani). Insomma, gli episodi che ci possiamo trovare dinnanzi – siano tratti dalle avventure di Sinbad, dalla storia di Aladino o di Ali Babà e i Quaranta Ladroni – sono davvero tantissimi, ciascuno con il tocco personale dell’autore.

Giocoforza, la numerosità di questi episodi li costringe a durare solamente una manciata di paragrafi. In questo modo, però, l’autore riesce a concatenare fra di loro davvero parecchie avventure differenti in numerose combinazioni di percorsi. A volte, una scelta apparentemente minore o il semplice possesso di una caratteristica specifica potrebbe condurre a luoghi assolutamente inaspettati o a sviluppi che mai si sarebbero potuti prevedere. Sfortunatamente, il raccordo tra i diversi percorsi non è sempre perfetto: dato che ad uno stesso snodo possono condurre decine di paragrafi differenti, a volte potrebbe esserci qualche piccola sbavatura nella scorrevolezza del testo.

Che il percorso prescelto sia brevissimo o particolarmente lungo e intricato, saremo condotti verso uno snodo obbligato, dove è presente uno dei “check” che caratterizzano la serie. Fortunatamente, da questo punto di vista, I Misteri di Baghdad sembra meno punitivo degli altri volumi della serie. Nessuna parola d’ordine è vitale, e gli oggetti necessari per il superamento del passaggio obbligato possono essere recuperati in diverse occasioni, senza troppe difficoltà lungo quasi ogni percorso.

Da questo punto di vista, se il librogame è più permissivo per quanto riguarda parole d’ordine e oggetti, è costretto ad essere più rigoroso per quanto riguarda le nostre caratteristiche: spesso, nei percorsi più rischiosi, avere o meno determinate caratteristiche fa la differenza fra la vita e la morte.
Va però precisato che la versione Critical If del librogame presenta un migliore bilanciamento della difficoltà, dato che Morris ha previsto nuovi utilizzi di caratteristiche e oggetti, nonché qualche riduzione della quantità di Punti Vita che si perdono. Alcuni degli aspetti più proibitivi del librogame sono in questo modo limati, migliorandone la qualità complessiva.

Come sempre, alcune caratteristiche sono più sfruttate di altre. Caratteristiche come Agilità, Astuzia e Furtività servono a toglierci d’impiccio nelle più varie occasioni, mentre alcune caratteristiche sembrano essere pensate per specifici percorsi (come nel caso di Sopravvivenza, consigliata per gli attraversamenti del deserto, e di Navigazione, adatta ai viaggi per mare). Da questo punto di vista, nessuno dei personaggi già disponibili – che vanno, tra gli altri, dal guerriero al ladro, passando dal nomade al mercante - brilla per una scelta particolarmente utile di caratteristiche.

Una volta passato il check, la storia si avvia alla propria conclusione, attraverso scenari comunque diversi e uno, in particolare, molto avvincente. Giunti al paragrafo finale – cosa che difficilmente potrà avvenire alla prima lettura, anche se non dovrebbero essere necessarie più di tre, quattro partite – sarà impossibile non voler provare a usare un personaggio diverso o a compiere altre scelte, dato che è un peccato non sviscerare accuratamente questo librogame, che si legge che è un piacere.

Al di là dell’aspetto ludico, infatti, I Misteri di Baghdad è una delle prove letterarie più riuscite di Morris. L’autore (che non è nuovo a scenari ispirati al Medio Oriente, vedasi ad esempio Blood Sword) dimostra una ricchissima e vivace conoscenza di numerose novelle narrate nelle Mille e una Notte, nonché altri aspetti del folklore e della cultura del mondo arabo, a riprova dell’attenzione che Morris pone ai dettagli delle sue opere. Non solo: lo stile di scrittura è particolarmente ispirato, ricco di particolareggiate descrizioni di paesaggi, edifici e scenari ed agghindato da numerose metafore audaci, tanto care alla prosa del materiale d’origine. Morris si permette persino di inserire qualche velata ma decisa lezione morale, che non stona assolutamente nell’insieme dell’opera ma è perfettamente coerente con le fonti. Il finale poi, da questo punto di vista, è una delle conclusioni più filosofiche e compiute tra i librogame: quasi profetico il fatto che l’epoca di sfarzo dei librogame si sia conclusa con questo volume.

Longevità 8: 

La durata di una singola partita cambia molto a seconda del percorso effettuato: alcuni conducono quasi subito al finale mentre altri si snodano lungo molte scene differenti. Senza dubbio la struttura episodica del volume ne garantisce un’alta rigiocabilità: anche una volta raggiunto il successo vale la pena riprendere in mano il volume con un altro personaggio e scoprire le meraviglie d’Oriente che ci si è persi.

Difficoltà 8: 

La versione Critical If ha una difficoltà più bilanciata dell’originale. Il librogame ha check meno stringenti degli altri libri della serie; le parole d’ordine, inoltre, rivestono un ruolo molto secondario. Particolarmente importante si rivela la scelta delle caratteristiche iniziali, di cui alcune sono quasi dei jolly salvavita, altre estremamente circostanziali. Le perdite di Punti Vita non sono frequenti, ma sono spesso ingenti.

Giocabilità 7: 

Forse il principale punto debole del librogame, a partire dal nostro traballante obiettivo iniziale. La stessa struttura “dispersiva” del librogame è la causa di qualche raccordo non proprio fluido tra paragrafi, di cui un esempio è visibile già dalle primissime sezioni.

Chicca: 

Seguendo un ben preciso percorso e tramite l’utilizzo di una data caratteristica, si può ottenere un risultato assolutamente inaspettato e finire in uno dei luoghi più bizzarri dell’avventura: un palazzo sulle nubi! Qui, a patto di pagare un prezzo terribile, ci sarà anche la possibilità di guadagnare due caratteristiche extra, portando il nostro totale addirittura a sei!

Totale 8: 

Una volta perdonata l’improbabilità del prologo e la troppa vaghezza del nostro obiettivo, I Misteri di Baghdad permette al lettore di perdersi nelle meraviglie delle Mille e una Notte, magistralmente rivisitate ed amalgamate da Morris. Se dal punto di vista del gioco il librogame non è impeccabile, la penna dell’autore è quanto mai ispirata e dà vita ad alcune scene eccellenti. Sebbene non sia complessivamente all’altezza dei più famosi titoli della collana, vale la pena di mettere le mani su un’edizione finalmente disponibile a tutti di questa ennesima opera di Morris.