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Qual è il tuo genere di librogame preferito, pensando a un ipotetico titolo inedito di prossima uscita?

Recensione

Altre Serie : Il Segreto della Torre
Edizione Mondiversi 2022
autore/i Mauro Longo
Recensore Zakimos

Ogni tanto mi dimentico che Mauro Longo è il mio autore a bivi preferito – e uno dei miei preferiti non a bivi, peraltro. Ciò accade perché il soggetto in questione scrive dannatamente poco, pur essendo onnipresente nei suoi vari ruoli nelle community di librogame e giochi di ruolo.
Un “mammasantissima”, come da più parti e più volte definito, che ha tracciato la via della nuova scuola italiana con la saga di Ultima Forsan e che ha poi mostrato con Catusia, la saga di Autolico, Vivi e Lascia Risorgere e l’Apprendista Negromante la sua incredibile versatilità.

A Lucca 2022 Mauro Longo scende di nuovo in campo con Il Segreto della Torre, particolarissimo “tributo” al mondo dei librogame in tutto il suo complesso, confezionando quello che si potrebbe definire la summa della sua produzione.

L’incipit è estremamente semplice: il lettore (o lettrice) si trova controvoglia a visitare la fiera di Lucca Comics and Games e, in circostanze di tempo e di luogo note a ogni nerd degno di questo nome, assiste a fenomeni paranormali legati alla Torre dello Strozzatore e all’autentica leggenda che la riguarda. Da lì in poi la storia si sviluppa attraverso semplici bivi e con un gameplay ridotto all’osso ma comunque presente, sfruttando i rimandi nascosti e gli indovinelli tipici delle migliori produzioni di Steve Jackson, e con in più una struttura ricorsiva che permette a chi legge di ricominciare ogni partita ricordando quanto avvenuto in precedenza, così da sbloccare numerosi finali.

È una “caccia all’obbiettivo” già sperimentata con successo in Catusia, che rende il volume molto più longevo di quanto ci si aspetterebbe guardando il numero di paragrafi (106) e il prezzo di acquisto (solo € 10,00).

I finali sono estremamente vari e anche in contrasto tra loro, cosa che tradisce, insieme al numero di paragrafi, l’evidente influenza della serie “Scegli la Tua Avventura”, giustamente citata tra le ispirazioni insieme alle Storie a Bivi Disney. Anche in questi dettagli a mio avviso sta il valore de Il Segreto della Torre: in un mercato in cui gli autori e gli editori tendono sempre più a far evolvere il medium, puntando a opere complesse, ambiziose e con target adulto, Mauro Longo compie una scelta controcorrente e confeziona un qualcosa che tra giochi col lettore e continuo sfondamento della quarta parete è quanto più “leggero” e “infantile” si potrebbe immaginare.

Non fraintendetemi, però: non si tratta di un’opera povera di contenuti, tutt’altro. La leggerezza di Mauro infatti è una leggerezza colta, un’arte estremamente rara in letteratura, appannaggio di pochi autori eccellenti (mi viene da pensare, giusto per fare un esempio, a Italo Calvino).

Affrontando la leggenda dello Strozzatore e il Segreto della Torre si gioca insieme a Mauro Longo, che ha predisposto per chi legge un “parco giochi” perfettamente strutturato, lasciando da parte per una volta i demoni interiori da affrontare. Anche Mauro, come me e altri autori, sicuramente ha mostri dentro di sé; ma diversamente da altre penne quando scrive riesce a incatenarli in burle, storie che trasmettono sorrisi e senso d'avventura, con una padronanza della lingua italiana, del concetto di “gioco” in ogni sua forma e del medium librogame che sono uniche nel panorama nostrano.

L’unico difetto segnalabile di quest’opera è relativo al fatto che, per la sua natura di “tributo” al LC&G 2022, alcune prove con sfondamento della quarta parete avrebbero dato il meglio durante la fiera, e una di esse non è più materialmente completabile (nulla che non possa essere risolto con un messaggio privato all’autore, e si tratta comunque di un solo finale bloccato su nove).

Salvo essere completamente allergici all’ironia, mi sento di dire che anche solo per la sua struttura ludica e narrativa Il Segreto della Torre sia un librogame da leggere a ogni costo; ma parlavo di demoni, e l'introduzione del volume ci rivela che in realtà dietro questa piacevole avventura si nasconde molto di più.

Amos Pons, per me e per immagino altri appassionati non troppo dentro al settore, è sempre stato il curioso nome dietro al negozio specializzato in giochi di ruolo “Mondiversi”, e basta. Ebbene: con Il Segreto della Torre il “nome” di Amos ha invece aperto a me e a tutti un'enorme porta sulla sua esistenza.

Questo librogame infatti nasce con lo scopo preciso di fare beneficienza. L'intero ricavato della sua vendita sarà donato all'IRCCS, Istituto Candiolo Centro Oncologico d'Eccellenza, per fare sì che, per usare le parole dello stesso Amos, “le vicende poco felici siano sempre di meno”.

Le poche righe iniziali del volume spiegano come e perché quest'opera sia nata e sono un pugno durissimo e necessario. Colpiscono per la loro lucidità, parlando di una situazione a cui io e molti altri non ho davvero idea di come (e se) potremmo reagire.

Si potrebbe pensare che questo incipit e l'avventura solare di Mauro siano in contrasto tra loro, ma non è così, anzi: la storia realizzata da Longo è il modo migliore per mettere su carta quanto detto da Amos all'inizio del testo, ossia rispondere in maniera attiva e concreta ai problemi.

Facciamolo tutti, per favore: per aiutare la ricerca e per sorridere noi e far sorridere altri con Il Segreto della Torre.

Longevità 9: 

Grazie alla sua struttura ricorsiva e ai finali multipli, di cui alcuni nascosti, Il Segreto della Torre coinvolge per molto più di tempo di quanto i suoi paragrafi e il suo prezzo di acquisto suggerirebbero.

Difficoltà 9: 

Quasi perfetta, con finali semplici da ottenere per i lettori occasionali e obiettivi nascosti per gli esperti. Difficile pretendere di più dal bilanciamento di un librogame.

Giocabilità 7: 

I pochi elementi ludici del libro sono tutto ciò che serviva davvero per confezionare un memorabile “tributo alla lettura interattiva” nel suo complesso. Potrebbe però risultare frustrante trovare in più occasioni riferimenti a cose da esaminare o persone da interpellare in fiera; l’autore ha sempre previsto dei metodi alternativi per la risoluzione di quegli enigmi (con un’unica eccezione), ma è indubbio che leggere Il Segreto della Torre fuori dalle mura di Lucca e dopo il LC&G 2022 non sia la stessa qualcosa.

Chicca: 

Come in tutti i libri di Mauro Longo, il citazionismo la fa da padrone. Tra le chicche tuttavia mi sembra giusto segnalare il coinvolgimento nel volume di personalità di spicco del settore tra cui Fabio Porfidia, Emanuele Manfredi e Dario Leccacorvi, patron Aristea, tutti prestatisi gratuitamente per la realizzazione dell’opera.

Totale 8.5: 

Mauro Longo scende ancora una volta in campo e rimette in riga tutti gli autori che hanno perso la bussola dell’intrattenimento. Amos Pons ci insegna che il modo migliore per affrontare un problema è rispondere in maniera attiva e concreta. Salvo essere completamente allergici all’ironia e allo sfondamento della quarta parete, Il Segreto della Torre è un librogame da leggere a ogni costo: sia per la sua struttura ludica e narrativa, sia perché l’intero ricavato della sua vendita sarà donato all'IRCCS, Istituto Candiolo Centro Oncologico d'Eccellenza.