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Qual è il tuo genere di librogame preferito, pensando a un ipotetico titolo inedito di prossima uscita?

Recensione

Urund's Tales 1: Fuga da Nartak City
Edizione Librogame's Land 2023
autore/i Alberto Gambetti
Recensore spadadelsole

Una razza aliena che è dovuta fuggire sulla terra a causa della distruzione del proprio pianeta ma che, alla fine, non ottiene altro che schiavitù, disprezzo e un lavoro in miniera obbligatorio, a cui ogni giovane si deve sottoporre, in una sorta di coscrizione, a partire dai vent’anni.

Uno di questi malcapitati, che non vuole essere schiavizzato, decide, subito prima del suo ventesimo compleanno, di fuggire alla ricerca di una leggendaria astronave, di cui si narra in tanti racconti tramandati dalla sua gente. Questo vascello dovrebbe portare in salvo, verso una vita migliore, lui e i suoi compatrioti.

Tutta l'avventura si dipana attraverso uno scenario fantascientifico, collocato in una città in stile Blade Runner ma di cui esploreremo principalmente i bassifondi.

Solo in un secondo momento ci dedicheremo all’enorme discarica intorno alla città stessa per poi, alla fine, raggiungere un luogo specifico (di cui non vi diciamo per evitare sgradevoli anticipazioni) in cui scopriremo la verità sull’astronave. Questa, in estrema sintesi, la storia che fa da sfondo al primo volume , dalla breve durata di circa settanta paragrafi.

Ora vediamo il sistema di gioco, parzialmente ispirato alla serie di Realtà Virtuale, un classico EL che abbiamo visto tornare alla ribalta negli ultimi anni grazie a Librarsi. In primo luogo il nostro personaggio non avrà punti di combattività, ma solo di vita e, novità, potremo scegliere noi l’ammontare tra sedici, quattordici e dodici.

Va da sé che, meno saranno e più le cose si faranno difficili, quindi la decisione comporterà un diverso livello di complessità ch consente di tarare il volume sulla nostra esperienza come librogamer.

Il protagonista inoltre avrà quattro capacità aliene che potremo selezionare tra una rosa di nove. Ve ne è davvero per tutti i gusti, per cui scegliete liberamente, nessuna è imprescindibile e (quasi) tutte possono essere utili.

Innovativo, poi, sarà il sistema dei combattimenti che in un certo modo ci ha ricordato un grande classico sempreverde della scena dei board game, ovvero Risiko. Per quanto possa sembrare strano avete capito bene: a ogni turno i contendenti tireranno tre dadi e, confrontando i punteggi, saranno perduti i punti di resistenza in base alla differenza tra i totali ottenuti . Va da sé che, se saremo particolarmente sfortunati, anche un solo turno di lancio potrebbe ucciderci, se dovessimo incappare nel mortifero triplo sei contro il triplo uno. Vale anche il discorso inverso, ovviamente, qualora la sorte dovesse esserci particolarmente favorevole: è facile intuire come una scelta simile renda il livello di difficoltà particolarmente aleatorio e tendenzialmente non tarato certo alla perfezione.

Lo stile di scrittura, sebbene piacevole e immediato, non regge il confronto con altri classici del genere, in quanto troppo semplificante e stringato. Si potrebbe obiettare che il basso numero di paragrafi penalizzi l’opera nel suo complesso, ma esistone opere altrettanto brevi che invece sono capaci di offrire unìesperienza di lettura più immersiva e coinvolgente, anche tra gli stessi LibriNostri (vedi per esempio i primi volumi della collna Dietro il Velo). Un’opera prima comunque gradevole e che si presenta come ottima base per una storia che può ulteriormente essere sviluppata e approfondita: complessivamente però non si può parlare di capolavoro, sebbene ci siano diversi elementi positivi di cui tenere conto.

Longevità 6.5: 

Il volumetto è breve e la vicenda si potrebbe concludere anche in una sola run, non spendendo troppo tempo. Va considerato il livello di difficoltà però: se i dadi dovessero esserci nemici ci sono diverse morti premature da mettere in conto, con conseguente proliferare di riletture.

Difficoltà 6: 

Come detto abbondano le istant death e il sistema di combattimento si rivela, in caso di malasorte, assai penalizzante. In linea di massima il livello di complessità poteva essere tarato meglio.

Giocabilità 6.5: 

Abbastanza coinvolgente, con diversi spunti interessanti. La brevità dei paragrafi e dell'opera alla lunga la penalizza un po', limitando il coinvolgimento e l'interazione con la città e le ambientazioni. Rimane la voglia di approfondire e questo dimostra che la base c'è ed è anche buona.

Chicca: 

/

Totale 6.5: 

Un’opera prima degna di una sufficienza abbondante, al netto dei difetti indicati. La base però c'è, e aspettiamo con ansia le future opere interattive dell'autore.