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Recensione

Topolino a bivi 4: Qui Quo Qua e le vacanze a bivi
Edizione Mondadori 1986
autore/i Bruno Concina
Recensore spadadelsole

Quante volte avremo pensato, durante ai tempi degli studi, che il più bel giorno dell’anno è, naturalmente, l’ultimo del periodo scolastico?

E quanti problemi ci saremo posti su dove andare in vacanza e su cosa avrebbero fatto i nostri amici? Se anche voi avete fatto ragionamenti simili siete in sintonia con l’incipit della quarta storia a bivi tra quelle proposte su Topolino, intitolata “Qui, Quo Qua e le vacanze a bivi” pubblicata il 17 agosto 1986, proprio nel numero 1603, immediato successore del 1602 in cui era stata pubblicata la terza.

La scuola è appena finita e i nostri vedono con sufficienza, tristezza e un poco d’invidia i problemi grossi dei loro compagni, che devono scegliere tra lago , mare e montagna. Per loro non ci sono illusioni, il solito programma da anni, ovvero giochi silenziosi in giardino di mattina, lavaggio piatti a mezzogiorno, un po' di televisione al pomeriggio e, una volta alla settimana, una nuotatina economica allo stagno. Ovviamente nessuno dei tre pensa minimamente ai compiti delle vacanze...

Ma due sorprese li attendono: Paperino ha fatto oculate economie e dichiara loro di avere un bel gruzzolo per poter andare in vacanza e, soprattutto, si è procurato tramite Gastone un fuoristrada nuovo fiammante per poter viaggiare alla grande. Ma se la prima sorpresa piace, la seconda no poiché i nipotini non vogliono viaggiare senza la cara e fedele 313!

Inizia così la storia con il primo bivio, ovvero quale macchina scegliere. Col senno di poi si scoprono due cose. La prima è che Concina ha come disegnatore non più Cavazzano, come nei tre albi precedenti, ma Luciano Gatto. Una scelta che porta a notare un certo cambiamento sia nell'approccio che ovviamente nella resa grafica dell'opera. In particolare si coglie un tentativo di innovare e d’introdurre il parametro chiamato livello di difficoltà.

Pur riprendendo infatti lo schema preciso della prima avventura, Il Mistero del Vecchio Castello, in cui la scelta iniziale consentiva di arrivare solo a due o a quattro dei possibili finali, allo stesso modo non si può non notare una certo tentativo di realismo, poiché molti finali non saranno affatto buoni ma segneranno una vera sconfitta dei nostri personaggi.

Mentre nelle avventure precedenti tutti i finali erano buoni a loro modo, ora invece avremo tre sconfitte inappellabili, più un quarto positivo ma non troppo. Certo, si potrebbe obiettare che anche nella settimana prima, nell’avventura Zio Paperone e l'Anfora Enigmatica, ci fosse un finale negativo, in cui Rockerduck vinceva.

Ma ora la proporzione è assai diversa, si parla di tre epiloghi su sei, forse un po' troppi. Non so se sia un’idea di Gatto o un sistema pensato da Cavazzano per innovare, ma questa deriva più "difficoltosa" in un contesto semplice come quello di Topolino un po' stona. Almeno due finali vincenti sono davvero belli e, se vi siete mai chiesti cosa possa avere a che fare Babbo Natale con le vacanze estive... beh troverete una risposta. Anche se vi è un certo sadismo non posso negare che, comunque, la storia nel suo complesso sia davvero un piccolo gioiello, per cui merita un voto adeguatamente alto.

Longevità 8: 

Forse bassa perché non è certo una storia lunga o forse altissima perché , magari, questa storia può restare bene impressa nel cuore di un bambino o di un adulto che a quasi 40 anni dalla prima lettura la rammenta perfettamente e non manca di rileggiocarla ogni volta che se ne presenta l'occasione...

Difficoltà 6: 

Forse per un fumetto game di questo tipo non ha molto senso un simile parametro, ma, dato che tre finali portano alla sconfitta e un quarto è buono ma non troppo...

Giocabilità 9: 

L'avventura è divertentissima, e la struttura a bivi ben implementata con un sacco di possibilità diversa. Ovviamente il sistema è semplice e lo spazio ridotto, ma credo che chi legge un fumetto a bivi su Topolino non si aspetti nulla di diverso.

Chicca: 

/

Totale 8: 

Molto divertente e ben fatto, e l'evoluzione tentata con l'aumento della difficoltà, seppure possa non piacere a tutti, è comunque un esperimento interessante. In definitiva, se vi piaccino le storie a bivi che coinvolgono la banda dei paperi, questa è una di quelle da non perdere.