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Nel 1985, quando in Italia i librigame erano all'apice della popolarita', "anche" su Topolino e' apparsa una (storica) storia a fumetti a bivi, intitolata Topolino e il segreto del castello. L'autore era Bruno Concina, che e' stato il "papa'" dei fumetti a bivi in Italia. Per chi ha sospettato che la piu' grande testata a fumetti generalista in Italia si sia in qualche modo "inchinata" alle storie a bivi per motivi di mera popolarita', bisogna osservare che, negli anni, Topolino ha proposto e riproposto storie a bivi ad intervalli piu' o meno lunghi fino ad oggi, anche quando la popolarita' dei librogame in Italia era svanita e quando ormai nessuno in Italia sembrava ricordarsi cosa fossero le storie a bivi. Con ogni probabilita', Topolino e' la testata che in Italia ha pubblicato piu' copie di storie a bivi di qualunque altro editore, considerando che, per esempio, solamente il Topolino numero 1965, pubblicato nel 1993, ha avuto 1.100.285 copie stampate (come riportato in copertina).... numeri assolutamente strabilianti, per un settimanale.
All'inizio l'unico autore di storie a bivi per Topolino e' stato Bruno Concina, che ha una tecnica compositiva in qualche modo simile a certi SLTA: spazio alla storia e alla caratterizzazione dei personaggi, numero di bivi (e di finali) piuttosto basso, differenti bivi che conducono a diversi finali non consistenti l'uno con l'altro (in un finale la storia e' basata sugli alieni, in un altro finale si tratta di sabotatori terrestri, eccetera) e uso di finali con differente livello di soddisfazione, ma senza un finale chiaramente "vincente" mentre alcuni sono del tutto "perdenti". Col tempo pero' altri autori e altri modi di comporre e presentare le storie a bivi (a volte chiamate anche storia-gioco): per esempio, Alberto Savini fa spesso riferimento alle meccaniche dei videogiochi e struttura le ue storie come dei "true path" con molti bivi che conducono ad un unico finale vincente e tutte le altre strade obbligano a ricominciare da capo. Altri autori hanno altre tecniche di composizione e propongono soluzioni intermedie. A volte le scelte sono fondamentalmente casuali, altre volte sono legate all'osservazione e alla capacita' d'intuizione del lettore. Similmente, spesso i protagonisti delle storie a bivi sono dei personaggi Disney superclassici, come Paperino, Pippo e Topolino, altre volte sono dei personaggi meno conosciuti.
Nel tempo si sono visti diversi esperimenti non banali, sia prima che dopo il passaggio di mano da Disney Italia a Panini Comics. Per esempio, in Zio Paperone e l'anfora enigmatica, più che essere il protagonista dell'avventura da vivere come un gioco, il lettore diventa il regista dell'avventura da vedere come un film, scegliendo di volta in volta se seguire i protagonisti o gli antagonisti. In Zio Paperone e l'incredibile avventura di Capodanno ogni tavola è disegnata da un differente artista. In Paperino e la rincorsa energetica la storia a bivi diventa anche educativa, oltre ad essere divertente, spiegando ed esemplificando le diverse tecniche per produrre energia elettrica. Ci sono anche delle sotto-serie che si occupano di uno stesso tema, per esempio Topolino e Pippo alle prese con i viaggi nel tempo. Non mancano nemmeno le raccolte di storie a bivi, come per esempio Paperi in gioco.
Bisogna dunque ammettere che le storie a bivi sono diventate nel tempo una parte non trascurabile della produzione e tale importanza e' stata mantenuta e rinnovata. Si puo' notare che le storie a bivi sono quasi sempre la prima storia a fumetti dell'albo, occupando quindi una posizione di preminenza, e che molto spesso le storie a bivi sono state pubblicate nei periodi di vacanza, quando forse i lettori hanno piu' tempo e voglia di divagare un po' e di provare nuove sfide. Lunga vita alle storie a fumetti a bivi di Topolino!
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