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Recensione

Dimensione Avventura 2: La Foresta Maledetta
Edizione EL 1988
autore/i Ian Livingstone
Recensore Yanez

La Foresta Maledetta! Che luogo sinistro dal nome evocativo...un avventuriero della tua risma alla continua ricerca di emozioni come potrebbe resistere alla tentazione di mettersi alla prova, addentrandosi nel labirinto di alberi dove il sole penetra a stento? Nello stesso tempo dato che passeggerai nel sottobosco, potrai recuperare anche un artefatto nanico indispensabile per sconfiggere i Troll che minacciano Stonebridge: le due parti di un maglio senza il quale Re Gillibran non può radunare e guidare in battaglia il proprio popolo.

Dopo una breve introduzione all'avventura in cui veniamo indirizzati alla torre del capo stregone Yaztromo, ci ritroviamo con una lista nella quale scegliere diversi oggetti che potrebbero esserti utili per sopravvivere e superare le insidie della missione. Lo stile grottesco dell'illustratore Malcolm Barter non manca di rappresentare efficacemente i comprimari di un'avventura che si svolge completamente all' esterno, senza possibilità alcuna di tornare indietro sui propri passi; l'autore infatti lo impedisce con frasi del tipo: “ inutile andare a sud in quanto torneresti nei meandri della foresta; decidi di andare a nord” . Finisce quindi spesso per scegliere lui senza possibilità di appello. Perfino la mappatura risulta ardua da realizzare in quanto sommariamente ci viene chiesto di prendere direzioni che non coincideranno con altre se le avessimo prese in senso opposto: pertanto la costanza e la memoria saranno le nostre migliori alleate. L'ambientazione campestre permette all'autore di inserire in questo labirinto i mostri più disparati, per cui gli incontri saranno numerosi seppur brevi; alcuni faccia a faccia si riveleranni veramente infidi, come imbattersi in Proteus il Trasformista: lì ci si illude di aver trovato un pezzo del maglio e invece …lo scrittore tira fuori dal cilindro un mostro con Abilità alta; oppure l'incontro con i cloni e il loro signore nella caverna dei funghi, dove una volta entrati si può uscire solo spodestando una specie di Balrog con la frusta e la sua immancabile spada di fuoco.

In questo libro Livingstone mette in mostra quelle che saranno le sue costanti nella maggior parte dei libri che realizzerà: numerosi avversari da affrontare, un percorso a checkpoint alla sfrenata ricerca di oggetti che ci permettono di terminare la quest principale e quindi il volume, dove le scelte delle vie non saranno per nulla indiziarie; egli ci metterà di fronte ad una sequenza infinita di drastiche scelte alla cieca: destra o sinistra? Ovest o est?

Fai tintinnare le monete: l'idea di una possibile ricompensa ti alletta. Hai deciso! Tenterai di ritrovare il maglio nella Foresta Maledetta. Ma non è solo l'oro che ti attira; dopo settimane di inattività hai voglia di cimentarti in qualche bel combattimento.  

Esamini la mappa e ti incammini fischiettando allegramente verso sud, impaziente di conoscere questo Yaztromo.    

Longevità 8:  Buona. L'avventura è strutturata in check point legati ad un true path non rigidissimo in quanto non vi sono enigmi da risolvere né codici da interpretare: qui si tratta di trovare tutti gli oggetti indispensabili per terminare la storia (in verità solo due sono veramente necessari per raccogliere i due pezzi del maglio). E' però permesso deviare a volte dal percorso, l'importante è non mancare i fondamentali incroci che ci forniscono la chiave giusta per risolvere l'inghippo. Il libro può quindi essere rigiocato altre volte prendendo strade diverse anche considerando il fatto che una parte dell'oggetto è nascosto all'inizio della ricerca e la parte restante è celata nei pressi al finale dell'impresa; questo permette di sperimentare variazioni più o meno fruttuose nel percorso intrapreso. Inevitabilmente lo si riprende in mano per scoprire ogni anfratto della foresta non visitato, poiché anche se non si trovano tutti e due i pezzi del martello in una sola tornata, ci viene data la possibilità di rifare il libro con gli oggetti accumulati; ovviamente tutti i mostri saranno ancora lì ad attenderci di nuovo...

Difficoltà 7:  Media. Personalmente non ci ho messo molto a terminarlo, si tratta solo di indovinare il bivio giusto in quanto gli oggetti poi vengono utilizzati in maniera automatica quando servono (e se servono); nel perfetto stile dell'autore vi è un oggetto fondamentale che ci permetterà di poterne trovare un altro, come in un gioco di scatole cinesi. Alcune scelte sulla congruenza degli eventi lasciano perplessi, ma dopotutto è il primo libro scritto in solitudine da Ian Livingstone e pecca degli stessi difetti di rodaggio della Rocca del Male di Jackson (altro libro seminale). I combattimenti però qui sono sempre evitabili e non mi sembra di aver trovato numerose morti istantanee (forse saranno tre o quattro contando la trasformazione in rospo se proprio ci sale la pazzia di assalire Yaztromo o l'episodio nel quale potremmo diventare a nostra volta il signore dei cloni); ai veterani di Dimensione Avventura questo libro apparirà piuttosto lineare e semplice, un puro esercizio…potrà creare giusto qualche problema a chi non è abituato alla difficoltà generale della serie, notoriamente alta.

Giocabilità 8:  Buona. E' possibile terminare il libro senza affrontare avversari impossibili, vi è una gran varietà di oggetti utilizzabili (a patto di imboccare il paragrafo giusto per il loro unico uso), alcuni di essi ci permetteranno di evitare i duelli più ostici. Tutto sommato il libro è ben bilanciato e piacevole, gli incontri, quasi tutti brevi, sono numerosi, anche se, a dire il vero, spesso non molto approfonditi. Di solito li si risolve in un paio di paragrafi. Non ci sono aggiunte al regolamento, è utilizzato quello classico di Dimensione Avventura, ma funziona egregiamente data la struttura semplice del libro: la spada sarà la nostra compagna più fedele anche senza raccogliere i vari potenziamenti disseminati lungo la strada. Il libro richiede punteggi minimi se viene intrapresa la strada giusta e se all'inizio si fa bene la spesa dallo stregone Yaztromo (in verità nessuno di questi oggetti iniziali è di fondamentale importanza, essi servono solo per evitarci malus o scontri fastidiosi), ma se si devia un po' rischiamo di trovarci di fronte avversari con abilità alta che non mancheranno di seppellirci nell'ombra del sottobosco.

Chicca: 

/

Totale 7.5: 

Discreto. L'ambientazione è molto bella e ricorrerà anche in altri libri di Livingstone (non stampati in Italia). Ahimè Saulo Bianco traduce liberamente i già stringati paragrafi di Livingstone abbassando leggermente la qualità originale del libro; oltretutto questo traduttore sembra avere le idee confuse nel campo fantasy chiamando folletti o orchi i goblin, a seconda dell'ispirazione del momento, e parlandoci di un drago che sputa “frecce di fuoco”, neanche fosse una balista!

 

Il libro non è nulla di trascendentale, ma neanche pessimo, un discreto inizio per Livingstone, che si è attenuto ai canoni standard del più classico fantasy... la parte del leone viene fatta dall'ambiente campestre e dalla varietà del bestiario incontrato, piuttosto coerente nel suo insieme.