Questo volume e' il quarantatreesimo della serie Fighting Fantasy, pubblicato nel 1990 sotto l'egida Puffin, ma e' anche stato recentemente (2014) ripubblicato dalla Fabled Lands Publishing come prima uscita della sotto-collana Fabled Lands Quests, dopo un rapido adattamento alla serie Fabled Lands. Questo volume e' stato inoltre tradotto in italiano a cura di Librogame's Land (traduzione di Efrem "Ego" Orizzonte, tredicesimo capitolo della collana Dimensione Avventura, primo tra quelli inediti prodotti da LGL).
Gli autori (Dave Morris and Jamie Thomson), all'epoca gia' piuttosto affermati, hanno poi continuato la loro carriera con grande successo, ritagliandosi di diritto un posto assai significativo nella gloriosa storia della letteratura a bivi.
L'intreccio che da il via a questa vicenda, nel mondo Fighting Fantasy di Titan, e' lineare fino alla banalita', come succede per gran parte dei Fighting Fantasy: dobbiamo far fuori un cattivaccio non-morto (Lord Mortis, per l'appunto - nemmeno i nomi suonano granche' innovativi...) prima che raduni i suoi tenebrosi eserciti e conquisti il mondo. Niente di particolarmente inusuale per un lettore Fighting Fantasy!
Lo svolgimento e' pero' totalmente diverso dai classici canoni proposti, per esempio da Ian Livingstone, con le sue esplorazioni che vanno sempre "in avanti", senza poter mai tornare indietro e con i suoi oggetti da raccogliere nei posti piu' strani, per arrivare preparati al "check point" finale.
In questo caso gli autori utilizzano una tecnica di scrittura piu' moderna e propongono una struttura di esplorazione aperta, che consenta di tornare sui propri passi e di esplorare le varie locazioni praticamente come e quando si vuole. In realta' e' consentito anche NON esplorare e andare direttamente dove risiede Lord Mortis! Non e' un gran problema, visto che, in fondo, nelle altre locazioni se va bene troveremo qualche oggetto o indicazione utile, ma nulla di veramente essenziale. L'esplorazione e' dunque soprattutto un volersi togliere la curiosita' di vedere cosa c'e' nei vari posti anche a costo di cacciarsi nei guai senza dei veri motivi stringenti.
Di per se' questo tipo di svolgimento potrebbe benissimo avere una sua ragion d'essere se le locazioni da esplorare facessero riferimento alle dimensioni del fantastico e fossero in grado di stupire, proponendo descrizioni ricche e piacevoli da leggere ed esplorare, ma purtroppo non e' che le cose stiano esattamente cosi'.
In generale la mancanza di capacita' affabulativa che si puo' riscontrare nella scelta dell'antagonista principale si puo' ritrovare in gran parte dell'avventura, che e' stata scritta con una tecnica e una struttura interessantissime, ma probabilmente senza la giusta ispirazione letteraria, che e' abbastanza ridotta ai minimi termini. Tale situazione, calata in uno scenario fantasy come tanti altri, non aiuta a sollevare grandi entusiasmi, purtroppo.
E' cosi' possibile andare direttamente (o quasi) a far fuori il cattivone di turno e completare con successo l'avventura (magari con un pizzico di aiuto da parte della buona sorte) in relativamente pochissimi paragrafi, senza dover esplorare praticamente null'altro, cosa che uccide ogni tentativo di creare una "favola" all'altezza, anche se ci si vuole ricollegare a Fabled Lands.
Longevità 5:
Ma la votazione può diventare anche 8. 5 se si sceglie l'opzione breve "veni, vidi, vici" , 8 se si preferisce prima esplorare con calma ogni angolo dell'isola... ma se so che il mio compito e' far fuori Lord Mortis prima che sferri il suo attacco, che senso ha "perdersi" nell'esplorazione di ogni angolo dell'isola?
Difficoltà 6:
In questo caso lo sbilanciamento e' dalla parte dell'eccessiva semplicita', cosa che non capita spesso nei Fighting Fantasy.
Giocabilità 8:
La struttura dell'avventura e la tecnica usata garantiscono un'altissima giocabilita': peccato che i contenuti poco ispirati annullino in gran parte il beneficio.
Chicca:
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Totale 6:
Questa coppia di autori in altri titoli ha fatto faville, ma non e' certo questo il loro miglior librogame: ad un'ottima costruzione dell'avventura non ha fatto seguito un'altrettanto ottima ispirazione letteraria e il fantasy rischia sempre di scadere rapidissimamente nel banale. Meglio dedicarsi ad altri loro librigame e tenere questo per un altro momento, quando vorremo leggiocarlo per motivi motivi filologici o di completezza.
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