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Qual è il tuo genere di librogame preferito, pensando a un ipotetico titolo inedito di prossima uscita?

Recensione

Adventures of Goldhawk 4: Ghost Road
Edizione Penguin Books Puffin Imprints 1995
autore/i Ian Livingstone
Recensore Yaztromo

In questa quarta ed ultima scorribanda della saga delle First Fighting Fantasy Adventures, il lettore-protagonista, ormai acclamato Goldhawk, Re di Karazan, si cimenta con una classica "avventura nel regno dei morti" nelle solite 21 scene, tutte a colori e con splendide illustrazioni (talvolta fondamentali anche per la risoluzione di enigmi) come per le precedenti opere della stessa collana.

Dopo aver sconfitto il mago malvagio Darkmoon trasformandolo in un topolino, dopo aver convinto il gigante Stonehammer ad aiutarti a far fuori le armate di scheletri che cingevano d'assedio il tuo regno (sconfiggendo per la strada la Demone Ragno e, di nuovo, Darkmoon), dopo aver trovato, nella terribile palude Mudworm, l'antidoto per salvare la vita del buon mago Marris, avvelenato (ancora) da Darkmoon, pensavi finalmente di riposarti un po'? Giammai! Gli eroi non si riposano mai!

Nella tua ultima avventura hai stretto amicizia con Hector e Hoverbug, e, al momento di tornarsene a casa, come regalo di addio Hector ti ha donato una sfera di cristallo che, una volta spezzata,ti consentirà di venire a conoscenza di una profezia. Verrai cosi' a sapere che, nel mondo degli spettri, il fantasma di Darkmoon si e' fidanzato con quello della Principessa Jet (ovviamente di una crudelta' sterminata e allo stesso tempo capace di "incarnarsi" nelle notti di luna piena) e questa notte (che e', ovviamente, di luna piena) si sposeranno, causando un'immane catastrofe per il regno di Karazan!

Il buon mago Marris ti dara' molti buoni consigli su cosa fare e come farlo, ma poi stara' a te, coadiuvato dalla strana coppia formata dalla spada parlante Edge (che fa molto Brennan, ricordando la mitica EJ di Grailquest) e da Orlando, il maialino di latta (che non sa proprio mai stare zitto, anche quando la prudenza lo consiglierebbe), portare a termine la missione.

Anche questa volta il protagonista si muoverà tra canoni fiabeschi e rimandi ai Fighting Fantasy classici (giusto un pochino addolciti per andare incontro alle esigenze dei lettori piu' giovani) per portare a termine la missione, che lascia un finale aperto a potenziali prosecuzioni: finora non ci sono state e probabilmente non ci saranno mai.

Dovremo percorrere la terrificante via dei fantasmi, recuperare un invito al matrimonio, un adeguato regalo di matrimonio (per essere ammessi alla cerimonia) e uno Specchio Intrappolante per mandare in un' altra dimensione la Principessa Jet. Alla fine, ancora una volta, dovremo sconfiggere l'ombra del malvagio Darkmoon e tornare in tempo nel mondo dei vivi per non rimanere intrappolati per sempre in quello dei trapassati.

Con questa (onesta) avventura cala il sipario sulla serie "First Fighting Fantasy Adventures" delle Avventure di Goldhawk, una saga di certo non rivoluzionaria e che e' stata rapidissimamente dimenticata da un po' tutti tranne che dai piu' incalliti fan del brand Fighting Fantasy, ma che come qualita', considerando il target di lettori, non e' per niente male.

Longevità 6.5: 

Probabilmente un giovane lettore leggera' e rileggera' questo librogame, ma per chi ha qualche primavera in piu' sulle spalle, poche sessioni saranno sufficienti.

Difficoltà 7.5: 

Il punto forte del volume: probabilmente il meglio bilanciato dell'intera serie.

Giocabilità 6.5: 

Se ci si lascia prendere dalla storia con richiami sia alle fiabe che ai Fighting Fantasy, la giocabilita' non e' per niente male.

Chicca: 

Niente di particolare da segnalare: l'avventura è lineare, piacevole, senza guizzi o momenti indimenticabili.

Totale 6.5: 

Non e' di certo un capolavoro, ma all'epoca e' stato un onestissimo tentativo di coinvolgere lettori giovanissimi e, nonostante la storia ci dica che ha mancato l'obiettivo e che pochissimi se ne ricordano ancora, il suo fallimento era probabilmente dovuto al mutare dei tempi e dei gusti degli appassionati, piu' che alle pecche del librogame in sé.