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Recensione

Watson Gamebook 2: Sherlock Holmes: Prima con Delitto
Edizione Watson Edizioni 2019
autore/i Alberto Orsini
Recensore Anima di Lupo

Leggere l'emozionante Sherlock Holmes: Prima con delitto, potrebbe farci riflettere su come sia possibile che i librogame non siano tutti gialli o quantomeno come sia possibile che il giallo non surclassi gli altri generi. Il mondo dell'investigazione, infatti, si adatta perfettamente alle dinamiche ludiche presenti nei LG, che dunque a loro volta risultano essere i contenitori per eccellenza di un racconto giallo, forse anche più di un romanzo. Invece i titoli di questo genere non sono molti, e ciò fa risaltare Prima con delitto, rendendolo un racconto imperdibile.

Siamo in piena epoca vittoriana e Sherlock Holmes è lo spauracchio del crimine londinese. Grazie alle sue doti (soprattutto osservazione e deduzione) fuori dal comune, egli è un punto di riferimento assoluto per Scotland Yard. E per te. Sì, perché in questa avventura il protagonista sei tu, Rebecca Hurley, non Sherlock Holmes, il quale rimarrà sullo sfondo della scena, lasciando a te la possibilità di risolvere un caso davvero complicato, dove le apparenze, neanche a dirlo, ingannano.

Vivere l'avventura (perché di avventura si tratta, non crediate di poter risolvere il mistero seduti in poltrona!) in prima persona è un'esperienza incredibile; oltre al caso in sé (non certo semplice) avremo continuamente i riflettori puntati addosso. Quella, insomma, che si potrebbe definire, la responsabilità. Prendersi carico di un caso equivale a farsi carico della giustizia, in generale, ma per noi sarà più difficile anche per il fatto che siamo una donna. Una donna intraprendente che arriva dagli emancipati Stati Uniti, ma pur sempre una donna, calata in un contesto maschilista e retrogrado. Che nella bigotta Inghilterra vittoriana tiri una brutta aria lo si capisce subito, nel viaggio in treno da Dover a Londra.

Quando sparisce la collana di Ava Arlington e Watson propone di affidare l’investigazione a te, il capotreno insorge (“Una donna consulente? Inaudito!) e i brusii si spargono ma, con i fatti, potremo zittire tutti e arrestare il ladro. Nella seconda parte dell'avventura, alla Royal Opera House per la prima della Bohème di Puccini, verrà ucciso un uomo durante il primo atto e quando il longilineo ispettore Gregson si precipiterà in sala in cerca di Holmes, ci troveremo di fronte a una scelta. Andare o restare. Watson, infatti, si gira verso di noi e ci invita a far parte del gruppo ma noi, increduli, scuotiamo la mano indicando il palcoscenico.

Quanto è difficile staccarsi dalla propria realtà, dalla propria vita (apparentemente?) tranquilla e sicura. Da quel momento non riusciremo più a goderci lo spettacolo in tranquillità perché un tarlo ci roderà. Alla fine desistiamo e, sbuffando, usciamo dalla sala andando incontro all’avventura. Perché, diciamolo, quando ci ricapita un’occasione del genere? Investigare fianco a fianco a Sherlock Holmes? Orsù, prendiamo esempio da Rebecca. Non lasciamoci sfuggire avventure irripetibili. La Bohème, o chi per essa, la vedremo un'altra volta.

Longevità 7: 

Anche se, per loro natura, i gialli perdono mordente una volta risolto il caso, devo ammettere che l'autore di Prima con delitto ce l'ha messa tutta per aggirare lo scoglio. Ha pure biforcato il finale nel teatro assegnando parte dell’investigazione direttamente a Holmes, così da costringerci alla rilettura del volume per sapere cosa accade nell'altra via. Anche l'utilizzo dei dadi potrebbe ostacolarci perché il tiro sfortunato è sempre dietro l'angolo e le nostre qualità (Prontezza, Scaltrezza, Analisi e Conoscenza) potrebbero non avere un bonus sufficientemente alto. Nonostante tutto, dunque, l'autore va premiato per la tenacia e l'inventiva dimostrata.

Difficoltà 8: 

Valutare questo parametro è sempre ostico perché troppi fattori ne modificano l'impatto sul gioco, fattori che potrebbero anche cambiare a ogni partita. Nel complesso, giudico ottimo il bilanciamento del volume che promuovo a pieni voti. Le meccaniche sono chiare, divertenti e coerenti con il genere scelto. Sto notando che una delle nuove sfide prese in carico dagli autori di gamebook oggi, che influisce sulla difficoltà del volume, è l’interpretazione di una protagonista femminile nei loro racconti. Parlo di sfida perché affermare che si vestono i panni di una donna non equivale automaticamente a caratterizzare quel personaggio come una donna durante il racconto. Bisogna dimostrare che il personaggio è una donna e bisogna farlo notare più spesso possibile nel testo. Come fare questo non spetta a me dirlo ma visto che la scelta è personale e consapevole, è giusto che gli autori si prendano carico di questa responsabilità: se vestiamo i panni di una donna, dobbiamo comportarci come tale. In Prima con delitto, il risultato raggiunto non è male. Forse si poteva fare di più, ma certi passaggi sono fatti così bene che mi sento di promuovere la caratterizzazione del personaggio.

Giocabilità 8: 

L'autore ha trovato un ottimo equilibrio fra comparto narrativo e ludico, rendendo il libro divertente da giocare e interessante da leggere. Le scelte ai bivi sono intelligenti e stimolano la deduzione logica, come per esempio al p.141 quando, per attirare l’attenzione dell’agente di polizia, abbiamo pochi attimi per decidere quale sarà la frase più opportuna da dire oppure quando si giunge a esaminare le (bellissime) illustrazioni “attive” ai p.5 e p.252. Vi assicuro che, se siete miopi come me, dovrete avvicinare il libro al naso!

Chicca: 

La protagonista che impersoniamo, Rebecca Hurley, non è solo la cugina del dottor Watson ma è anche la sorella di James Hurley, il protagonista del primo volume della serie EL “Sherlock Holmes” intitolato Omicidio al Diogenes Club. Ciò risulta essere un bellissimo trait d'union tra gli indimenticabili anni d'oro del LG (‘80/’90) e il clamoroso rinascimento di questi ultimi anni.

Totale 8: 

Concludendo, va subito detto che nessun amante del giallo può esimersi dal giocare a Prima con delitto. Se ama i gamebook, non ha proprio scuse e se invece ama i gialli ma non sa cosa siano i racconti a bivi, ecco l'occasione per colmare una lacuna e provare una nuova esperienza. Perché, ammettiamolo, quante volte leggendo un giallo (o guardando un film giallo al cinema o in tv) ci siamo immedesimati nel detective e, anche solo inconsciamente, abbiamo quantomeno pensato a chi possa essere l'assassino? Ebbene, nient'altro al mondo potrà rendervi protagonisti assoluti della scena come un gamebook. Nient'altro al mondo potrà farvi compiere deduzioni e raccogliere indizi in maniera completa e professionale come un gamebook. Tanto più, se è in grado di immergervi nelle affascinanti atmosfere ottocentesche della Londra vittoriana come questo splendido volume.