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Qual è il tuo genere di librogame preferito, pensando a un ipotetico titolo inedito di prossima uscita?

Recensione

Choose Cthulhu 1: Il Richiamo di Cthulhu
Edizione Raven Distribution 2018
autore/i Victor Conde
Recensore Dragan

Il Richiamo del Librogame

La novella-biglietto da visita dei miti di Cthulhu di Howard Phillips Lovecraft, quella che racconta il “richiamo” dell’abominio tentacoloso, trasformata in “raccontogame”, alla stregua dei classici Scegli la tua avventura o dei Time Machine di una volta: solo bivi e scelte multiple da compiere, imboccando percorsi più o meno tortuosi e spesso intersecati tra loro, verso il solo finale positivo o, più probabilmente, verso una delle tante instant death.

Questo, in sintesi, il primo capitolo che mostra le caratteristiche comuni a tutto il progetto “Choose Cthulhu”, pubblicato in Spagna nel 2018 e immediatamente portato in Italia da Vincent-Raven nell’ambito del processo di espansione della gamma di narrativa interattiva. Victor Conde l’autore, copertina di Juapi, splendide le illustrazioni interne in bianco e nero, davvero in tono con l’opera originale e derivata, di Eliezer Mayor.

La chiave di questa librogamizzazione del racconto originale è prelevare il protagonista, che resta Wayland Thurston, e fargli vivere in prima persona, a seconda della direzione che prenderà, alcuni degli accadimenti sorprendenti e mostruosi che nel testo di Lovecraft ricostruisce attraverso lettura di documenti e manoscritti, ricostruzioni, interviste e racconti a terzi.

Il “crudele” autore spagnolo, così, paracaduterà l’antropologo a colloquio direttamente con lo scultore Wilcox, alle prese con un quadro spaventoso, o l'ispettore Legrasse, a caccia di cultisti selvaggi in Lousiana, e poi giù, verso il Pacifico, con il capitano Johansen su una nave alla ricerca più o meno probabile dell’isola leggendaria che ospita R’lyeh, la città morta contenente chissà quale prodigio... magari quello che dà il nome a tutta la “baracca”.

Non ci sono regole, dadi, punteggi, né registri. Tutto è basato sui bivi e sull’avvicinamento progressivo, ma che può deragliare anche senza ritorno, al gran finale. I paragrafi sono divisi equamente tra “falsi” snodi, che danno solo una parvenza di interattività ma, una volta esauriti, rimandano a un punto comune; veri snodi, che comportano appunto un esito alternativo alla ricerca di cui sopra; rimandi al paragrafo successivo, che codificano semplicemente il girare pagina e, per la verità, sono un po’ sovrabbondanti.

Si tratta di un prodottino interessante, che non può aspirare alle vette del genere, vista l’estrema semplicità, ma che introduce magnificamente eventuali profani all’opera di Lovecraft, il cui spirito non viene mai tradito.

Seppur non sempre con le identiche parole, i passaggi vengono, difatti, riprodotti fedelmente, con qualche adattamento di luoghi e di tempo per far combaciare tutti i pezzi del puzzle a bivi; modifiche veniali che non sfuggiranno all’espertissimo conoscitore di Cthulhu, ma su cui si può chiudere un occhio in nome della buona riuscita complessiva di questo prodotto.

E pure avere letto in precedenza la serie di racconti e romanzi originale non potrà che favorire in alcune scelte, imboccando la direzione lovecraftianamente corretta per arrivare alla “giusta” conclusione, piuttosto che incappare in una delle non esigue false piste che conducono inevitabilmente a un finale poco soddisfacente, spesso al decesso o alla follia, ma anche a conclusioni semplicemente infauste dell’indagine di Wayland.

Longevità 6.5: 

L’autore si è sforzato di rimpinzare il volume con quante più varianti possibile, ma un librogame di 100 paragrafi e poco più resta inevitabilmente una specie di corto king size, a un certo punto il giro si esaurisce.

Difficoltà 6.5: 

L’assenza di sfide di abilità, enigmi, combattimenti carica la sola scelta dei bivi di tutto lo spirito competitivo, un po’ pochino. Inoltre le instant death che conducono alla follia non sempre sono ben distribuite. Tutto è folle, ma solo qualcosina ti fa finire in manicomio.

Giocabilità 6.5: 

Estremamente semplificata, vista la ridottissima architettura. Con questi pochi presupposti non era difficile far funzionare bene il motore e difatti non ci sono pecche evidenti.

Chicca: 

La comparsa del Tirannosauro (Tirannosauro?) fissato con l’igiene orale, così curata da dispensare farfalle dalle sue fauci schioccanti, resterà un momento impagabile.

Totale 6.5: 

Un bel volumetto per avvicinarsi a Cthulhu e per introdurre ragazzini coraggiosi ai meccanismi della letteratura interattiva.