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Raymond Anson Montgomery è uno degli autori più presenti e rappresentativi della serie SLTA, e ha uno stile compositivo che comporta relativamente molti finali, cosa che quasi sempre spezzetta le avventure in tante, brevi storie che non hanno il tempo materiale di affascinare il protagonista lettore. Viaggio sotto il Mare non fa eccezione, dal momento che, a fronte delle classiche 106 pagine/sezioni ci sono ben 40 possibili finali, ovvero un numero di finali tra i più alti della serie. Se azzardiamo una media matematica considerando il rapporto tra pagine e finali, risulta che ogni avventura del libro dura meno di tre paragrafi! Ovviamente non è così perché alcune delle pagine sono impiegate in più diramazioni, ma si tratta di una buona indicazione relativa a quanto siano in media rapide le sessioni di lettura.
Gli ingredienti delle (molte ma brevi) avventure che affronteremo destano un alto interesse: il protagonista/lettore è un esperto esploratore degli abissi, veste il tipico scafandro dei palombari e guida un batiscafo supertecnologico, collegato ad una nave appoggio, ma si può anche staccare ed esplorare il fondale oceanico liberamente, come un piccolo sottomarino.
La sua prossima fossa oceanica da esplorare si dice che nasconda l'antica Atlantide, terra mitica e fonte di mille leggende, ma si dice anche che sul fondale lì vicino ci sia un passaggio che arriva fino al centro del mondo! In questo modo, alle "normali" sfide che possono derivare dalla natura e dagli abissi marini, si aggiungono anche le esplorazioni di Atlantide e del passaggio per il centro della terra; una risoluzione forse un po' azzardata in termini di verosimiglianza, ma che consente all'autore di aggiungere diverse "variazioni sul tema" che rendono più divertente la storia.
Bisogna dire che Montgomery, pur mantenendo l'alto numero di finali, e' riuscito ad "allungare la vita" di diverse linee narrative che altrimenti sarebbero finite male, dando l'opportunità al lettore, ritornato magari malconcio da una prima immersione, di ritentare e di immergersi di nuovo, ricollegandosi a qualche altra linea narrativa. Questo semplice espediente riduce in parte i detti problemi, ma non li elimina del tutto e giustifica, almeno in parte, la struttura tanto spezzettata e la molteplicità degli epiloghi, facendo in modo che molti di essi non siano definitivi, ma solo una sorta di interludio che fa da passaggio o introduzione ad altre evoluzioni della vicenda, si spera più soddisfacenti.
Purtroppo le molte avventure, ma tutte troppo brevi, rovinano un po' il piacere della lettura e talvolta riducono anche l'aspetto ludico, perché non sempre le conseguenze sono ben collegabili alle scelte fatte. Un peccato perché di base il libro è divertente e la tematica affrontata ricca di possibilità stimolanti che la fantasiosa penna del creatore, se si fosse concesso più spazio per ognuna delle storie contenute nel libretto, avrebbe certamente saputo nobilitare.
Longevità 7:
I temi affascinanti e le avventure brevi possono indurre i lettori a ricominciare più e più volte, nella speranza (che verrà delusa) di trovare una storia un po' più lunga a gratificante.
Difficoltà 5:
Non c'è un buon bilanciamento tra le azioni intraprese e le conseguenze: più di qualche volta il collegamento viene avvertito come forzato o casuale.
Giocabilità 6:
Come spesso accade, gli SLTA con troppi finali non eccellono come giocabilità anche se la verve narrativa di Montgomery salva un po' la situazione garantendo un minimo di interazione e non la totale disfatta su questo fronte.
Chicca:
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Totale 5.5:
Visti gli ingredienti delle storie, avrebbe potuto essere uno SLTA molto più interessante, ma, per i detti problemi compositivi, lascia un po' poco nella memoria del lettore. Peccato!
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