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Lo confesso: quando ho preso in mano per la prima volta questo librogame, il ventottesimo SLTA pubblicato in Italia da Mondadori nel 1987, ero, in un certo senso, preoccupato. Temevo che fosse una "ripetizione" de La Caverna del Tempo, che sarà anche un volume molto amato della serie, contraddistinto da un concetto di fondo anche simpatico, ma che salta troppo "di palo in frasca" senza gran costrutto e, si sa, le minestre riscaldate spesso non sono buone come quelle del giorno prima. Inoltre, prima di questo volume, e' stato edito anche Odissea nel Grand Canyon, che e' un'altra rivisitazione (da parte di un altro autore) de La Caverna del Tempo, con lo stesso concetto di fondo (finiamo per scivolare in vari percorsi nascosti tra le pietre che ci portano a viaggiare in altre epoche storiche) e non mi ha proprio entusiasmato, più che altro per la mancanza di idee.
Quando ho preso in mano il volume ho visto che l'autore era Edward Packard in persona, ovvero il papa' della serie e non un altro che potrebbe essere spinto a "copiare" una certa struttura. Mi sono rasserenato un po' non appena ho notato che erano disponibili "solo" 16 possibili finali (su 106 pagine / sezioni) e questa è in generale una indicazione che le storie che verranno presentate non saranno troppo "spezzettate", né troppo corte, come accade praticamente sempre quando si ha a che fare con i titoli della collana contraddistinti da molti (troppi?) epiloghi. Una struttura con storie più lunghe di solito in questa serie porta ad avere una narrativa più complessa e interessante e quasi tutti i capitoli migliori hanno questo genere di approccio. Nonostante ciò un po' di preoccupazione rimaneva...
L'inizio dell'avventura, come il solito, ci fa immedesimare nel giovane protagonista-lettore che è alla ricerca dell'entrata della caverna del tempo, perché ha voglia di un'altra avventura (qui il riferimento al precedente volume è esplicito, persino il nostro alter-ego è lo stesso), ma il "solito" ingresso e' ostruito da una frana e siamo costretti a infilarci in uno stretto budello, sperando che si tratti di un'entrata secondaria.
Alla fine sbucheremo di fronte all'Oracolo del Tempo, un personaggio che fornirà svariate (e piuttosto educative) informazioni sul tempo, e sullo scorrere del tempo, con diversi riferimenti scientifico-filosofici che nei volumi precedenti non c'erano. Questo è uno dei punti a favore di questa avventura: i "salti" nel tempo sono accompagnati quasi sempre da aspetti didattici, che spaziano dalla ecologia, all'antirazzismo, a certe riflessioni sulla libertà, sull'amicizia, eccetera. Cose presenti anche in altri SLTA, ma qui introdotte con un tono particolarmente adeguato alla situazione.
La prima scelta che ci verrà proposta: chiedere di vedere l'inizio, oppure la fine, del tempo, e saranno entrambe esperienze spaventose. Potremo poi chiedere all'Oracolo del Tempo di vedere il futuro, oppure il passato. Nel lontano futuro, il Sistema Solare sarà dominato dagli alieni e gli esseri senzienti passeranno la loro vita in uno stato di comodo e piacevole edonismo, senza fare niente di produttivo, ma in cambio dovranno rinunciare alla loro libertà. Questa situazione di pigrizia può essere di gradimento per molti, ma in caso di crisi del sistema (tipo una guerra intergalattica...) nessuno è più in grado di cambiare il proprio destino, visto che si dipende ormai da una struttura che non possiamo controllare. Anche la Terra del futuro sarà irriconoscibile, resa inabitabile dalla radioattività e dall'effetto serra.
Se vogliamo andare invece nel passato, torneremo al tempo degli uomini di Neanderthal e scopriremo l'amicizia in una piccola comunità di cavernicoli. Le relazioni non saranno sempre semplici, specialmente con la natura ostile che ci circonda, e bisognerà trovare il modo di compensare il fatto che i Neanderthal sono fisicamente molto più forti degli Homo Sapiens, ma leggiocando con un minimo di perizia si riuscirà sempre a trovare un modo positivo di collaborare e di provare stima reciproca: ci renderemo conto quanto questa razza, a dispetto della successiva estinzione, sia evoluta e come sia possibile trovare serenità e amore anche vivendo semplicemnte tra di loro.
Alle volte potremo decidere di cercare di nuovo la Caverna del Tempo per tornare alla nostra epoca, oppure per sfuggire a dei pericoli e potremo sperimentare la vita in una nave negriera, oppure l'ammutinamento del Bounty, o infine tornare al nostro tempo, ma con cinque minuti di anticipo su tutto il resto della realtà', con relativi paradossi! Un bel po' di evoluzioni interessanti e fantasiose che rendono questo piccolo tomo molto divertente da gustare; forse non allo stesso livello del predecessore se consideriamo la freschezza e la carica data dall'idea innovativa, ma un ottimo volume, più adulto e maturo, con cui è piacevole intrattenersi per alcune ore, esplorandolo a fondo.
Longevità 8:
Un librogame che invoglia alla rilettura, quanto meno per esplorare sia il passato che il futuro... E una volta che iniziate a esaminare tutti gli angoli del volumetto difficilmente riuscirete a resistere alla tentazione di esplorare ogni diramazione della vicenda.
Difficoltà 6.5:
Questo volume e' tra quelli relativamente "semplici", forse anche troppo, anche se c'è da dire che è probabile che all'autore non interessasse renderlo "difficile", quanto fare in modo che fosse più fluido e giocabile-rigiocabile. Se l'obiettivo era questo è stato centrato piuttosto bene.
Giocabilità 8:
Gli SLTA in generale hanno una alta giocabilita', ma questa avventura si distingue particolarmente in questo senso. Il basso numero di finali rende infatti possibili linee narrative più lunghe e interessanti del solito.
Chicca:
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Totale 7.5:
Questa avventura mi ha sorpreso in positivo: non e' per nulla una minestra riscaldata e si vede che il (beneamato) autore ci ha ragionato su per bene prima di scriverla e non ha fatto una mera operazione commerciale, riproponendo dei cliche' già noti e di successo: complimenti! A ben vedere, si tratta sicuramente di uno dei migliori SLATA prodotti.
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