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Armies of Death, di Ian Livingstone, e' stato pubblicato per la prima volta in lingua originale dalla Puffin nel 1988, nella storica collana Fighting Fantasy, come volume numero trentasei. Nel 2003 e' stato ripubblicato nella "serie 1" di Wizard Books come uscita numero quattordici e nel 2011 e' stato ripubblicato dallo stesso editore, nella "serie 2", come volume numero quindici. Nel 2017, la stessa avventura e' stata tradotta in Italiano da LGL con il titolo di L'Esercito della Morte. Al momento non ci sono state comunicazioni ufficiali in proposito, ma e' probabile che, prima o poi, venga ripubblicato in Inglese da Scholastic e quindi, a cascata, in Italiano da Salani. Il protagonista dell'avventura e' esplicitamente, lo stesso protagonista di Trials of Champion (ancora non tradotto in Italiano) che, a sua volta, e' il seguito di Deathtrap Dungeon (Il Labirinto della Morte in Italiano). Questa volta (cosa rara in Fighting Fantasy), il protagonista comincia l'avventura senza pasti nello zaino e durante l'avventura non ci saranno opportunità di comprare cibo per te, anche se hai appena vinto ventimila monete d'oro e sei alla testa di un esercito. Altre volte, lo stesso autore (vedi Port of Peril / Il Porto della Morte) ci fa cominciare l'avventura soli, senza soldi e stremati dalla fame, ma abbiamo pur sempre dieci pasti nello zaino...
Una innovazione che si trova nel regolamento e' quella che permette di gestire schermaglie tra eserciti e battaglie campali: e' un regolamento semplice semplice (si controlla se il tuo esercito ha un numero di soldati maggiore, minore o uguale a quello nemico, si lancia un dado a sei facce e si trova sulla tabella chi perde quanti soldati quel round di combattimento), ma e' comunque un modo efficace e rapido per gestire certe situazioni e una prima volta per Fighting Fantasy.
A parte questo, e' un classico Fighting Fantasy con 400 paragrafi e l'unico paragrafo vincente al numero 400, con il classico regolamento e, come spesso capita con le avventure di Ian Livingstone, e' il caso di barare con i punteggi, perché altrimenti non si sopravvive. Serve una ABILITA' almeno pari a 10 e anche RESISTENZA e FORTUNA e' il caso che siano belle alte. All'inizio della storia sei il valoroso vincitore di Trial of Champions, ovvero hai battuto per la seconda volta il Labirinto della Morte del Barone Sukumvit di Fang. Oltre alla enorme fama, questo comporta anche una "borsa" di ventimila monete d'oro, che sono abbastanza per farsi costruire un piccolo castello sulla riva meridionale del fiume Kok, per arruolare un esercito di qualche centinaio di guerrieri veterani (inclusi Elfi, Nani e Cavalieri) e avere comunque un bel tesoretto (700 monete d'oro) da parte per le piccole spese. Che fare con l'esercito? Beh, giungono notizie che ad est, oltre la foresta, sia stato risveglio malauguratamente un demone (Agglax) che era rimasto imprigionato per secoli e questo abbia radunato un'armata per portare morte e distruzione in Allansia: un'occasione unica per tenersi in esercizio! Guidare un esercito e' una delle cose più' divertenti ed eccitanti che si può fare in questa avventura: non son cose che capitano tutti i giorni! Per la strada potremo perdere dei soldati, in vari modi, oppure arruolarne degli altri. Per prima cosa dovremo andare da Fang a Zengis e li' potremo raccogliere informazioni più precise sull'armata di Agglax. Possiamo scegliere se andare via fiume o per terra. A Zengis entreremo da soli, dopo aver lasciato la milizia accampata presso le mura. A Zengis e' importante raccogliere informazioni sull'esercito avversario e su Agglax (alla fine sappiamo bene che dovremo vedercela faccia a faccia con lui e dovremo avere tutti gli oggetti e le conoscenze necessarie a far fuori un demone della sua schiatta), ma e' anche importante darsi allo shopping sfrenato! Non suonerà tanto in tema, ma il nostro tesoro e' bello grande e possiamo permetterci di comprare tutto il mercato di Zengis! Inutile dire che ad un certo punto ci servirà assolutamente qualcuno di quegli oggetti (segnatevi non solo gli oggetti, ma anche quanto li avete pagati...).
Se abbiamo raccolto per bene le nostre informazioni a Zengis, adesso dovremmo sapere che un attacco frontale all'esercito di Agglax e' un suicidio, ma dovremo andare a consultare un Oracolo (parecchio misantropo) che si trova in certe cave piene di trappole. Meglio procurarsi una guida per muoversi in quelle cave! A questo punto, con le nostre conoscenze e i nostri oggetti magici ad hoc, potremo finalmente andare nella foresta e affrontare l'esercito di Agglax che ci e' di molto superiore come numero, ma, con qualche trucco ben preparato e qualche altro improvvisato, riusciremo a farci strada tra le sue truppe fino a trovare Agglax. La sfida finale contro il demone, se ci si arriva ben preparati, sara' sfortunatamente un po' troppo breve e anticlimatica. Peccato, perché' gli scontri finali con altri "cattivoni" di Fighting Fantasy sono decisamente più memorabili.
Longevità 7:
Raccogliere tutti gli oggetti e le conoscenze necessarie a sconfiggere Agglax puo richiede diverse riletture, ma, una volta raggiunto il paragrafo 400, non ci sono grandi incentivi a riprendere in mano l'avventura.
Difficoltà 6:
L'avventura non e' molto bilanciata, in quanto bisogna partire con punteggi alti, bisogna tirare "bene" i dadi e comunque bisogna saper raccogliere tutti gli oggetti e le informazioni necessarie (e molti oggetti necessari non hanno nessuna utilità logica... che senso ha, tanto per fare un esempio, comprare un gufo di peltro da un rigattiere, se sono un condottiero in marcia alla testa di un esercito? eppure alla fine e' imprescindibile per arrivare al paragrafo 400).
Giocabilità 8:
Nota di merito al regolamento per le schermaglie tra eserciti, qualcosa di inedito nel mondo FF e che solo per questo porta il punteggio complessivo di giocabilità piuttosto in alto.
Chicca:
Al paragrafo 368 incontreremo un personaggio minore un po' strampalato e l'immagine associata ha la faccia di Ian Livingstone.
Totale 7:
Da un lato ci sono alcuni "vizi" compositivi ricorrenti di Ian Livingstone, dall'altro pero' la gestione dell'esercito e' proprio una gran bella idea.
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