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Recensione

Misteri d'Oriente 7: Il Deserto della Morte
Edizione Librogame's Land 2020
autore/i Federico Bianchini
Recensore spadadelsole

Premessa: la recensione si basa solo ed esclusivamente sulla versione riveduta, espansa e corretta del volume.

Il settimo volume inizia subito dopo la fine del precedente: il Prete Gianni si reca nella capitale cinese Lo-Yang per incontrare il mago Temujin che gli indicherà la via per Agarthi, passaggio obbligato per Shangri -La. L’avventura potrà essere divisa, per comodità, in tre parti. Nella prima dovremo girare per la città alla ricerca del misterioso mago, ma, come potremo capire troppo tardi, dovremo fare vari acquisti utili per il viaggio che ci aspetta. Fortunatamente l'autore è stato generoso e i soldi per le compere non mancheranno. Personalmente, per fare un paragone con le classiche collane EL, ho trovato la parte in città fortemente in linea con i volumi della serie Ninja mentre le avventure nella casa di Temujin degne del miglior Oltre l’incubo(o di certi giochi horror d’esplorazione…).

Successivamente inizierà la seconda, terribile fase, in cui dovremo esplorare il deserto del G –bi, la landa mortale che dà il titolo all’opera. L’impresa sarà "facilissima": dovremo solo trovare i tre demoni che sorvegliano il deserto, sconfiggerli per ottenere i tre codici che apriranno la porta per Agarthi. Scoprire poi che anche quello non basta perché ci vorrà l’indicazione dell’orario in cui raggiungere Agarthi da parte del custode di una città misteriosa.

Dato che ancora non basta, i tre demoni appariranno sotto mentite spoglie e saranno abbattibili solo servendoci del loro punto debole. Saremo costretti quindi a girare per il deserto andando avanti e indietro di continuo per scovare i vari indizi, con una cura maniacale per i consumi d’acqua e maledicendoci nel caso non avessimo fatto certi acquisti.

Anche con la mappa speciale scritta da Federico per indicarci i paragrafi non sarà affatto facile gestire il percorso. Alla fine saremo ricompensati dalla bellezza di Agarthi e dalla saggezza del re del mondo. Ma ci sarà una difficile decisione finale da prendere...

Indubbiamente il settimo volume si caratterizza per una difficoltà spaventosa, chiaramente ispirata alla saga di Sortilegio (secondo la traduzione italiana della EL) e al terzo volume “I sette serpenti” in particolare. Certo tutti gli oggetti utili sono contenuti nel libro, ma dovremo comunque sudare parecchio per uscire vittoriosi. Il progresso del Prete Gianni verso la mentalità orientale continua, dato che il viaggio rappresenterà anche un percorso di natura interiore e la conoscenza delle arti marziali cinesi si rivelerà finalmente utile.

Anche la presenza della misteriosa Agarthi sarà una fonte d’ispirazione per l'eroe e per il lettore. Ma siamo sicuri che il nostro abbia abbandonato la sua natura di crociato? Lo vedremo presto nel volume finale. Trovandoci comunque in un volume di Federico Bianchini e la parte dedicata all’occultismo, alla storia occulta del mondo e alla mitologia orientale sarà molto forte. Ma sempre ben spiegata e mai noiosa. E potrebbe far venire voglia di approfondire quanto letto.

Longevità 6: 

Arrivare in fondo è difficile, ma terminato il percorso principale non ci sarà molto altro da fare. Una lettura perciò potrà bastare, sempre che riusciate ad arrivare in fondo...

Difficoltà 5: 

Stellare, da mal di testa Jacksoniano. Il bilanciamento è il punto debole di un volume altrimenti eccezionale.

Giocabilità 10: 

L'ottimo regolamento della serie, migliorato dalle chicche introdotte da Bianchini nei suoi volumi conclusivi, una trama solida e avvincente e una struttura adeguata, ulteriormente migliorata nella versione deluxe. Cosa si può volere di più?

Chicca: 

La gara a chi mangia di più che potremmo dover affrontare prima del deserto: era dai tempi delle dodici fatiche di Asterix che non vedevo qualcosa di così esilarante…. Un grazie all'autore per averla inserita!

Totale 7.5: 

Sarebbe un capolavoro se l'esperienza di giocolettura non fosse in qualche modo limitata da un livello di complessità veramente alto. Resta un libro meraviglioso, e se non vi spaventano le sfide difficili ne rimarrete estasiati.