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Recensione

Misteri d'Oriente 5: Gli Adoratori del Male
Edizione EL 1990
autore/i Dominique Monrocq,Doug Headline,Jacques Collin
Recensore spadadelsole

Continuano le difficili avventure del Prete Gianni: dopo una lungo viaggio a cavallo è giunto finalmente nel cuore dell’India, a Kasi, la futura Benares. Ma che cosa gli resta da fare? Le informazioni che ha raccolto non danno una direzione precisa e persino il cuore fermo del nostro eroe comincia a vacillare.

Per fortuna ci penserà il caso a guidarci: mentre stiamo mangiando in una locanda un pover uomo entra veloce come un lampo, con due thug alle calcagna, che lo scanneranno per benino. Ricordiamo, per la precisione, che i thug non esistevano nel seicento AC, dato che la loro origine risale a dopo l’anno mille, ma si tratta di uno dei tanti anacronismi che abbondano nella serie francese e che perdoniamo, visto che spesso sono funzionali a un frizzante contesto narrativo.

Scopriremo subito come il poveraccio sia riuscito a nascondere un prezioso pugnale nel nostro zaino e che, quasi certamente, è stato questo a causarne la morte. Dopo aver consultato un saggio potremo decidere di lasciarlo in custodia alla polizia, al primo ministro o nel tempio di Shiva. Comunque sia inizierà un vero vortice di guai, ai confini tra il grottesco e le avventure senza sosta che troviamo nelle opere di Salgari e nei film di Indiana Jones, con i thug che riusciranno a recuperare l’arma, la popolazione che ci odierà a causa degli inevitabili errori che compiremo, legati alla nostra totale ignoranza relativa alle norme religiose e culturali locali.

Certo, l'incontro con una bella e giovane donna che diventerà nostra amica e ci insegnerà molte cose sulla cultura indù ci darà delle soddisfazioni. Ma dato che il rituale con cui i thug vorranno evocare il male potrebbe devastare il mondo e si terrà entro pochi giorni, al povero Prete Gianni non resterà davvero un momento di pace.

La parte peggiore sarà quella conclusiva, con la difficilissima ordalia finale, su cui non spoilero, ma dico solo che con meno di sedici punti di abilità non si andrà lontano, specialmente se avremo la sfortuna nera di avere un avversario che farà due ai dadi, cosa che talvolta inevitabilmente accade.

In breve, come avrete capito, se il precedente volume era difficile a causa delle pericolose relazioni con i personaggi di Babilonia, ora sarà l’uso eccessivo della spada a renderci la vita impossibile. Non che manchino errori nel volume, non gravi, ma sufficienti a testimoniare che il betatesting non è stato dei migliori.

Per esempio, a fine avventura, riceveremo un premio se avremo affrontato il combattimento finale senza riuscire a salvare la vita a una certa persona, ma non lo riceveremo se invece l’avremo salvata! Oppure, se avremo consegnato il pugnale a uno dei tre possibili protettori, dopo che sarà stato rubato e l’avremo recuperato, potremo riportarlo ai suddetti protettori, seguendo il percorso iniziale, come se nulla fosse avvenuto!

Indimenticabile, comunque, sarà la scena della lotta alla locanda a metà volume, di cui mi limito a dire che non può non far morire dal ridere. In conclusione siamo in presenza di un valido volume ma molto difficile, non perfettamente revisionato, come se gli autori avessero un po' messo i remi in barca, forse già consapevoli che la serie non sarebbe stata finita, a causa delle scelte poco lungimiranti del responsabile francese della casa editrice, che non aveva fiducia nei librogame. Rimane comunque un'avventura avvincente che, come la precedente, con poche migliorie in più sarebbe addirittura potuta essere eccellente.

Longevità 7: 

Nella media: non si finisce troppo rapidamente, ma nemmeno è tra i più lunghi della collana. Se vorrete sviscerare poi ogni parte del libro serviranno almeno tre letture approfondite.

Difficoltà 7.5: 

La struttura di gioco e la varietà di esplorazione sono ottime: abbassa un po' la valutazione complessiva la grande quantità di combattimenti, molti dei quali, oltretutto, estremamente difficili.

Giocabilità 8: 

Il solito buonissimo stile di scrittura a cui Headline ci ha abituato si accompagna a un alto grado di interattività che ci permetterà di approfondire la conoscenza di molti dei personaggi che incroceremeo ed esplorare luoghi misteriosi e stimolanti. Il sistema di gioco è il consueto della collana, già ampiamente rodato.

Chicca: 

/

Totale 7.5: 

Un volume valido e divertente, non il migliore della serie e nemmeno un capolavoro, ma di certo chi ama il Prete Gianni avrà molto di cui godere.