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Che dire? Swen Harder ci riprova. E fa di nuovo centro. Un centro massiccio e sostanzioso, almeno dal punto di vista delle dimensioni, visto che "Metal Heroes and the Fate of Rock" ha una stazza addirittura leggermente superiore al già celeberrimo "Il Cavaliere del Sole Nero". Pur non essendo un grande cultore di musica, ho acquistato il libro spinto dall'eccellente opinione maturata leggendo il suo predecessore, e non sono rimasto certo deluso. Nella storia vestiremo i panni di Tyler, un giovane (o almeno giovane una volta) che ha consacrato la sua vita al Rock. Vive di metal, respira metal, si nutre di metal e pasti scadenti. E sarà attraverso la sua persona che noi diventeremo...tutto fuorché gli eroi menzionati nel titolo. In effetti Tyler non brilla per ambizione. Al di là della sua passione per la musica rock non pare avere traguardi o speranze, se si eccettua la necessità di incrementare la sua collezione personale e assistere a qualsiasi evento degno di interesse. A dire il vero Tyler ha una visione ben chiara della sua posizione del mondo: si colloca più o meno al livello dell'humus (preoccupato di poter perdere anche questo confronto in qualunque momento) e trascorre le sue giornate alla bene e meglio tra massacranti straordinari a pulire i cessi di un locale e schivare il persecutorio padrone di casa (che magari si rivelerebbe meno ostile se Tyler non le escogitasse tutte per evitare di pagargli l'affitto). Ma un bel giorno ecco che trova per caso un biglietto per l'evento più "in" della stagione: 3 giorni ininterrotti di concerti, per di più in area Vip. Per un fan tanto zelante quanto spiantato è l'occasione di una vita. E in un certo senso non si può dire che non abbia ragione, visto che poco dopo aver finito i tre giorni di bagordi, il buon Tyler verrà travolto da un camion. Sprofondati all'inferno, cosa di cui il non perspicacissimo Tyler si accorgerà piuttosto tardi, verremo salvati in extremis dal dio del Rock. I termini dell'accordo? Sostituirlo mentre si gode una meritata vacanza e risollevare le sorti della musica, ormai in declino. Diventeremo così i numi protettori di un gruppetto di ragazzi con poca esperienza ma tanto talento (si, stavolta stiamo parlando dei Metal Heroes del titolo). Inizierà quindi la più improbabile corsa al successo di sempre, fitta di inconvenienti e situazioni imbarazzanti, sia mondani che incredibili. Purtroppo da profano non posso quantificare quanto il libro possa soddisfare gli appetiti di un cultore di musica Metal, ma l'impegno e l'attenzione riversata nella scrittura saltano subito all'occhio: l'opera è arricchita da a un sacco di note a margine e un'appendice dedicata a concetti basilari e personaggi chiave della storia del rock, di cui molti ovviamente integrati nella nostra avventura. Informazioni magari scontate per un appassionato, ma preziose per un neofita. In questo libro Harder recupera alla grande su quella che ne "il Cavaliere del Sole Nero" mi era parsa la più grande pecca: la narrazione è vivace e divertente, con un humor a tratti un pò grezzo ma decisamente adeguato, complice anche l'adattamento italiano estremamente gradevole. I personaggi sono ben sviluppati e coerenti, ciascuno con una spiccata personalità che interagisce in maniera realistica e ben studiata con quella degli altri. La vicenda scorre senza incongruenze o passaggi deboli. La storia non si prende particolarmente sul serio e con leggerezza ci regala un'avventura voluminosa e variegata. Le influenze sono molteplici. io personalmente mi sono trovato a pensare a Tenacious D., Una Settimana da Dio o al recentemente scomparso Brennan e il suo humor che ha fatto la storia del librogame.
Longevità 6:
Il libro è lungo e ci vuole parecchio a finirlo, tuttavia a parte questo si tratta di cercare di terminare ciascuno dei capitoli nel migliore modo possibile come ne "il Cavaliere del Sole Nero". A differenza della precedente opera però, abbiamo un unico finale invece del ventaglio molto ampio di possibilità su cui potevamo accanirci l'ultima volta. A onor del vero "Metal Heroes" ci pone di fronte a bivi mutuamente esclusivi, caratteristica assente nel suo predecessore . Dopotutto i nostri quattro protetti non sono gemelli siamesi e in alcune occasioni dovremmo scegliere chi seguire. Però si tratta di eventi relativamente rari, che aggiungono un minimo valore a una seconda lettura, ma solo fino a un certo punto: anche limitandosi a un "one-shot" infatti sarà possibile godersi quasi tutti gli eventi principali.
Difficoltà 9:
La difficoltà è alta, ma in senso buono. Non mi riferisco a un True Path o simili e men che meno a delle Insta-death (a parte la disavventura del nostro alter ego con i mezzi pesanti, i Metal Heroes lotteranno prevalentemente per il successo, non per la sopravvivenza). Qualora dovessimo arrivare al temuto "power-off", verremo semplicemente rimandati al più vicino check point per riprendere l'avventura evitando di ripetere gli stessi errori, magari commettendone di nuovi. A dire il vero il libro prevede tre gradi di difficoltà a seconda di quante regole impiegare. Paradossalmente la modalità più semplice, essendo governata più dal dado che da certe nostre scelte, può risultare particolarmente insidiosa mentre l'esperienza completa richiede una discreta pianificazione. In tutti i casi però è importante fare attenzione al testo. A volte brancoleremo effettivamente nel buio, ma più spesso ci verrà fornito un indizio oppure potranno tornare utili informazioni precedentemente acquisite,ÂÂ anche a distanza di tempo. La parte più ostica sono probabilmente i concerti. Infatti non ci basterà suonare musica e tirare dadi. Dovremo anche anticipare i gusti del pubblico senza però poter avere idea di quali delle nostre canzoni canalizzeranno l'estasi o il disprezzo da parte della folla, senza contare gli inconvenienti dell'ultimo minuto. Anche il supporto esterno è importante. Il nostro quartetto potrebbe infatti venire sostenuto da alcuni personaggi che in grado di semplificarci la vita. Dobbiamo inoltre badare che la band non si sfaldi per le tensioni interne e a servirci in maniera oculata del nostro influsso di "Dio del Rock provvisorio". Si tratta di un'interessante sfida gestionale, distante dai più frequenti sistemi di combattimento ma non per questo meno sanguinaria.
Giocabilità 8:
Ammetto che quattro pagine di scheda siano parecchie e ci sia molta carne al fuoco. Ma come al solito Harder, sfruttando la struttura in capitoli, introduce le regole in maniera graduale e misurata, concedendo il tempo necessario a prendere confidenza con un concetto prima di passare al successivo. Una volta afferrato il funzionamento, tutto scorre liscio come l'olio. Un limite in questo senso è fornito dagli elementi di gioco. Dadi e mazzi di carte possono essere sostituiti da quelli stampati sulle pagine, ma la soundtrack fornita su cd, imprescindibile in alcuni paragrafi, può rivelarsi più problematica da rimpiazzare nel caso non sia possibile ascoltarla.
Chicca:
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Totale 8:
Un grande libro(in più di un senso), molto piacevole e completo sotto ogni aspetto, abbellito inoltre da illustrazioni di buona qualità. Se si eccettua il costo decisamente elevato, non mi vengono in mente ragioni per non metterci le mani sopra. Paragonandolo al predecessore, stavolta la gamma di situazioni cui ci troveremo davanti sarà minore, ma mi pare giusto. Se nel suo lavoro precedente Harder ci calava in un mutevole contesto di guerra, il principale interesse dei Metal Heroes è tenere i loro concerti e conquistare fan. Questo non significa però che non avremo movimentate sorprese, tutt'altro...
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