Home Enciclopedia Illustratori

Cerca nel sito

Il Sondaggione!!

Qual è il tuo genere di librogame preferito, pensando a un ipotetico titolo inedito di prossima uscita?

Recensione

Sherlock Holmes 7: Intrigo a Buckingham Palace
Edizione EL 1992
autore/i Milt Creighton
Recensore spadadelsole

Come da titolo, il settimo volume ci porta nel gotha dell’età vittoriana: è infatti ambientato a Buckingam Palace e ci permetterà d’incontrare nientemeno che la Regina Vittoria!
Una guardia è stata ferita a morte ma, particolare inquietante, teneva in mano il sigillo reale, oggetto che solo pochi eletti potrebbero avere rubato.
Per evitare scandali, la sovrana assegna a te, detective dilettante ma di sangue nobile (requisito necessario per poter interrogare e indagare sul conto di altri "sangue blu"), il compito di risolvere il mistero. Ma sarà una corsa contro il tempo perché, quando la guardia agonizzante morirà, ed è questione di pochi giorni, sarà necesario chiamare la polizia.
Le indagini si svolgeranno, oltretutto, in un clima poco collaborativo da parte di guardie, ufficiali e, soprattutto nobili: sarà necessario accattivarsene la simpatia per farli parlare e, per far ciò, ci vorranno i giusti lanci di dado.
Anche l’aiuto di Holmes non si rivelerà importante come invece è stato in molti altri casi. Quel che è peggio è che saremo costantemente sotto la spada di Damocle legata alla morte del soldato, che determinerà l'immediata conclusione delle indagini. Anche l’inizio dell'avventura si rivelerà molto difficile perché, se non raccoglieremo in breve almeno due indizi in un ventaglio di cinque possibili, il nostro cammino verrà immediatamente interrotto; procurarsi i due indizi in questione non risulterà, per giunta, affatto facile.
La storia si rivelerà spiazzante perché, più proseguiremo, più gli orizzonti si amplieranno e scopriremo come trovare l’assassino della guardia sia solo un tassello di un vero intrigo internazionale! Da ciò non è difficile capire come la storia offra molti epiloghi positivi, in cui scopriremo l’assassino e varie altre cose, ma anche molti negativi; quello totalmente vincente però sarà uno solo in cui, vestendo i panni di una sorta di antesignano James Bond, riusciremo a catturare la super spia nemica, a rischio della vita.

La storia si rivela valida, peccato che i lanci di dado abbiano un'importanza eccessiva, contando ben più delle nostre decisioni e degli aiuti di Holmes, troppo legato al ruolo di confermatore del fatto che abbiamo già trovato gli indizi giusti, sebbene in un unico caso si riveli decisamente prezioso.
Un volume il cui difetto è essere troppo legato alle dinamiche narrative e poco a qulle ludiche, dato che, per non rischiare di perdere completamente il filo degli eventi, si cade nella forte tentazione di non tirare i dadi, ma di dare per scontato il lancio vincente. Ed è un peccato, perché la storia è ottima e matura, agli antipodi rispetto per esempio a Lo Smeraldo del Fiume Nero.

Longevità 7:  Parametro estremamente soggettivo: potreste appassionarvi alla storia e rileggerla più volte per scovare tutti i possibili finali, che sono molto interessanti, oppure trovarlo troppo frustrante e decidere di terminare la lettura senza nemmeno completare l'avventura. I fan della serie comunque avranno di che divertirsi.

Difficoltà 6:  Il tallone d'Achille del volume, le possibilità di vittoria sono troppo condizionate dai lanci dei dadi. Peccato perchè l'indagine è ben strutturata e per risolverla è necessario seguire un filo logico sagacemente congegnato.

Giocabilità 7.5:   Sebbene il comparto ludico sia un po' trascurato l'ottimo stile narrativo rende davvero piacevole l'avventura, consentendo al lettore di apprezzare anche le dinamiche di gioco. Ottimamente caratterizzati, inoltre, i personaggi.

Chicca:  Sebbene tutti i libri di Holmes siano, a loro modo, delle macchine del tempo, perché ci permettono di rivivere i fasti dell’epoca vittoriana, incontrare in questo volume la regina sarà davvero una grandissima soddisfazione.

Totale 7:  Tutto sommato si tratta di un buon libro, che a causa di un sistema di gioco troppo condizionato dal caso non riesce a raggiungere punte di eccellenza.