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Negli anni '80 i librogame e i giochi di ruolo vantavano un impressionante numero di appassionati in tutto il mondo. Una logica conseguenza fu quella di creare un intera collana di avventure per un singolo giocatore legate al mondo di Advanced Dungedons & Dragons. Quest'ultimo può essere considerato il gioco di ruolo più diffuso e conosciuto di tutti i tempi, nato nel 1974 dalle menti di Gary Gygax, autore anche di alcuni gamebooks, e Dave Arneson. Ognuna delle diciotto avventure della collana è ambientata all'interno degli scenari tipicamente fantasy ispirati al mondo del role game, che hanno dato vita anche ad una trilogia di romanzi, Dragonlance, a cui I prigionieri di Pax Tharkas deve molto. Il primo titolo proposto è opera di Morris Simon, che firmerà poi altri tre episodi della serie. Il protagonista, impersonato dal lettore, è Bern Wallenshield, un ranger di appena vent'anni che vive nella rigogliosa e pacifica vallata di Crystalmir, nel continente di Ansalon. Di ritorno da una lunga esplorazione in compagnia della fedele e potente spada Fireborn, Bern si trova di fronte ad uno scenario sconvolgente: il suo villaggio, Solace, è completamente distrutto e gli alberi secolari che ne reggevano gli edifici sono in fiamme. Una donna anziana, sfuggita al massacro, spiega come il villaggio sia stato assalito dall'esercito del Signore dei Draghi, Verimaard, e di come gli altri sopravvissuti siano stati fatti prigionieri e deportati chissà dove. Le truppe degli invasori non possono essere lontane, e Bern deve decidere se tentare un improbabile salvataggio; tra i prigionieri, particolare non trascurabile, c'è anche suo fratello.. A questo punto al lettore si presentano tre possibili scenari: il primo consiste nel lasciar perdere attendendo tempi migliori, e il libro terminerà senza troppi intoppi dopo un paio di paragrafi, con ben poca soddisfazione in realtà. L'altra ipotesi prevede un assalto alla carovana che trasporta i concittadini rapiti. Con un po' di fortuna si può avere la meglio sulla masnada di hobgoblin e draconiani (esseri mezzi draghi, mezzi uomini), liberando così i prigionieri. Anche questa soluzione, seppur più stimolante, non ci lascerà particolarmente soddisfatti. Anzi, ci lascerà con la sensazione di aver giocato ad un librogioco decisamente insulso e non avremo la minima idea di cosa sia questo Pax Tharkas del titolo. Non ci resta quindi che cadere prigionieri noi stessi, per arrivare nella terribile fortezza, dove regna il terribile Verimaard. Qui conosceremo dei compagni di prigionia piuttosto interessanti, come la loquace Willow Lighthand, della razza dei Kender, o Anja, donna elfo dai grandi poteri e dai misteriosi segreti, oltre naturalmente al fratello di Bern. Tutti quanti lì per un unico scopo: fungere da manodopera per le miniere su cui sorge Pax Tharkas. La fuga dalla fortezza rappresenta sicuramente la parte più intrigante dell'avventura, permettendoci di perlustrare un'ampia scelta di stanze e labirinti sotterranei che, chi l'avrebbe mai detto?, possono celare anche inestimabili tesori. In linea con i titoli che lo seguiranno, questo I prigionieri di Pax Thrakas, è caratterizzato da un regolamento piuttosto semplice, che parte dalla creazione della scheda personaggio con l'attribuzione delle classiche variabili e dei punti di energia vitale, per proporre poi un elementare sistema di combattimento in cui ha grossa influenza il lancio dei dadi. L'equipaggiamento è praticamente nullo, come pochi sono gli oggetti di cui impossessarsi nel corso del gioco. Anche l'interattività è molto limitata: una volta penetrati nella fortezza, si ha la sensazione di essere indirizzati lungo un percorso già delineato, in cui le nostre scelte influiranno ben poco. In parole povere; la giocabilità non è decisamente il punto forte di questo primo Advanced D&D, il cui grande pregio è invece rappresentato da una lettura molto godibile e da personaggi interessanti. Uno dei momenti più divertenti del libro sarà l'incontro con Flamstrike, un vecchio esemplare di drago femmina, piuttosto rimbambita, che fa da balia/carceriere ai prigionieri umani più piccoli. La recensione può tranquillamente fermarsi qui; I prigionieri di Pax Thrakas è un volume che va letto perchè la vicenda è narrata in modo scorrevole e coinvolgente, ed è anche ben accompagnata dalle illustrazioni di Mark Nelson e dalla bella copertina di Keith Parkinson (certo che quel ranger non sembra proprio un ventenne..). Null'altro, la parte giocata è veramente poca cosa.
Longevità 7:
I pregi già descritti possono invogliare a rileggere. Se si conclude l'avventura senza una “visita” a Pax Tharkas è impensabile non ricominciare provando strade diverse.
Difficoltà 6:
E' veramente difficile riuscire ad esaurire tutti i punti di energia vitale di Bern; un librogame abbastanza semplice da terminare in gloria.
Giocabilità 5:
Ecco la nota dolente... Qui il lettore è ben poco protagonista...
Chicca:
Il romanzo a cui si ispira Advanced D&D 1 è I draghi del crepuscolo, di Tracy Hickman e Margaret Weiss, primo capitolo della trilogia di Dragonlance. In Italia il libro è stato pubblicato da Mondadori nel 1984. Armenia l'ha riproposto recentemente, anche in un singolo volume che raccoglie l'intera trilogia.
Totale 6:
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