|
Il sesto e ultimo volume della serie Golden Dragon ha un significato del tutto particolare qui in Italia: è infatti uno dei primi librigame inediti nel nostro paese ad essere stato pubblicato su Internet dalla comunità di Librogame’s Land. Nonostante questo ruolo pionieristico il risultato ottenuto fu comunque già all’altezza delle tante pubblicazioni passate della celeberrima E.L., che da anni ormai non investe più come un tempo nella narrativa interattiva, nonostante in altri Paesi la pubblicazione di librogame (soprattutto quelli relativi alla serie Fighting Fantasy) non si sia del tutto fermata. Vuoi per la troppa somiglianza strutturale con Dimensione Avventura, la più famosa serie ideata da Jackson e Livingstone (e il conseguente minor successo sul pubblico), vuoi perché Dave Morris, assieme al suo fido collega Oliver Johnson, aveva in cantiere progetti ben più ambiziosi in questo contesto letterario (che sarebbero poi sfociati qualche anno dopo con l’innovativa serie Bloodsword), gli autori hanno deciso di interrompere questa collana, potenzialmente interessante e aperta anche a successivi capitoli. Golden Dragon ha comunque messo in risalto una maggior abilità narrativa del duo di creatori a livello stilistico, decisamente più ricco rispetto a quello di Jackson e (soprattutto) Livingstone, e anche qualche loro idea innovativa (come quella di un true path meno ferreo e un regolamento semplicissimo, sebbene condizionato da lanci di dadi più o meno fortunati, specie nei combattimenti), nonostante qualche ispirazione forse eccessiva rispettoa a librogame scritti da altri autori. L’ultimo esempio di licenza di tale tipo si ha proprio in questo volume; il nostro solito avventuriero a caccia di mirambolanti imprese e tesori, capitato per caso in una ricca e prosperosa città che apparentemente è troppo tranquilla per la sua indole, viene assoldato dal sovrano in carica per debellare l’unico male che affligge l'agglomerato urbano e le sue contrade, ovvero il demone Slank, un mostro malvagio che ha il vizio di rinchiudere le anime da lui sottomesse nella sua tetra e impenetrabile fortezza, il Castello delle Anime Perdute. Anche il padre dell’attuale re ormai è stato intrappolato dal Demone, ma in punto di morte è stato anche l’unico a trovare il modo di uccidere per sempre il malvagio nemico; per riuscirci però occorrerà essere in possesso di sei oggetti specifici. E qui è evidente l'ispirazione pesante fornita da un altro gradevolel librogame, La Città dei Ladri di Ian Livingstone, dove saremo chiamati a compiere una missione simile, ma ben più rigida e legata a risvolti fortunati. Infatti a differenza di quello che accade in quest’opera, Morris già all’inizio ci fa dono di uno di questi sei oggetti, inoltre quasi ci guida alla ricerca degli altri cinque per tutta la prima parte dell’avventura, anche se può capitare di non reperirli tutti. Gli ostacoli (alcuni tra l’altro abbastanza ostici) sono comunque presenti durante questa frazione di viaggio; è bene cercare di non essere implicati in troppi combattimenti, specie quando rimangono solo gli ultimi due oggetti da trovare: è una fase in cui si rischierà infatti di incappare in un'instant death non descritta nei minimi particolari, ma che lascia intravedere un discreto livello di violenza. Tre di questi oggetti richiedono di essere adoperati al momento giusto nell’avventura, anche prima dello scontro finale. Qualora si riesca a entrare nel castello di Slank, dovremo stare attenti alle solite trappole e ai consueti incontri poco piacevoli; lo stesso Demone apparirà sporadicamente per metterci i bastoni tra le ruote sotto mentite spoglie, ma per riconoscerlo basta tener conto di un piccolo dettaglio ben descritto nello stupendo prologo (un altro classico di questa collana). Importante (ma non fondamentale) sarà incontrare l’anima di Luther Faze nel maniero (il padre del nostro mandante), che ci rivelerà ancora maggiori dettagli su come fronteggiare il nostro implacabile avversario. Se riusciremo a trovarci faccia a faccia con Slank nella sua stanza privata scopriremo quello che a tutti gli effetti è il punto debole del libro, ovvero una inevitabile prova di abilità che potrà farci concludere anzitempo l’avventura con un'istant death, anche se saremo equipaggiati e pronti al meglio per affrontare il nemico. E questa è una cosa a dir poco contestabile, e inammissibile: tutte le fatiche e le cicatrici del viaggio possono essere vanificate da un barbaro check di fortuna. Se si riuscirà a superarlo, e quindi ad affrontare e ad avere la meglio sul terribile Slank, ci godremo un altro finale bellissimo, all’altezza di quelli ideati in altri lavori dall’ottimo Dave Morris.
Longevità 6.5:
Anche questo libro si presta volentieri ad altre riletture; tra l’altro il reperimento di un paio dei sei oggetti essenziali per fronteggiare Slank può essere effettuato tramite percorsi differenti.
Difficoltà 6.5:
Ben calibrata, nonostante alcuni combattimenti in inferiorità numerica che possono rivelarsi letali per la possibilità di perdere una notevole quantità di VIGORE, ma tali incontri sono evitabilissimi. La stessa cosa per il combattimento finale con Slank: per colpirlo una particolare occasione necessiteremo di un punteggio piuttosto elevato, a meno che non si usino gli artefatti specifici per evitare una tale situazione di svantaggio. Da bocciare, invece, come già detto, l'inevitabile prova di RPS prima di quest’ultimo scontro.
Giocabilità 7:
Sugli stessi standard di altri numeri della serie.
Chicca:
/
Totale 6.5:
E' un buon libro che non toglie e non aggiunge nulla alla bravura di Dave Morris: peccato per quel richiamo evidente ed eccessivo ad un numero della più celebre serie Fighting Fantasy.
|
|