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Questa avventura è la settima e (finora) ultima di Jonathan Green per Fighting Fantasy. Non e' stata pero' inclusa nella serie storica della Puffin (quella con l'emblema a forma di spina verde in copertina per capirci), perche' la Puffin, all'epoca di questa pubblicazione, era uscita da tempo dal mondo dei librogame.
Il testimone dei Fighting Fantasy era passato alla Wizard Books, che aveva gia' completato una prima serie in formato tascabile di 29+1 titoli (tutte ristampe tranne tre che non erano mai stati pubblicati dalla Puffin) e che era ripartita da capo con una seconda serie di formato piu' grande e con qualche piccola aggiunta a fine libro. In tale seconda serie, Night of the Necromancer e' il volume numero 8 su 16+1 complessivamente pubblicati. Un Fighting Fantasy nuovo di zecca datato 2010 quindi: all'epoca eravamo in piena fase "down" nell'ambito delle pubblicazioni di nuovi gamebook e questo lavoro inedito del grande Jonathan fu accolto, almeno nel Regno Unito, con estremo entusiasmo. A oggi non e' mai stato tradotto in Italiano, purtroppo, ma viste le novità che hanno interessato negli ultimi anni l'universo FF e alcune opere di Green, anche nella nostra penisola, non c'è da perdere completamente la speranza.
Questa volta Jon Green ci stupisce con una fantastica e incredibile idea di fondo che caratterizza questa avventura: il protagonista e'... un fantasma! Entreremo infatti letterariamente nei panni del signore di Valsinore (nel regno di Ruddlestone, nel continente dell'Old World, nel mondo Fighting Fantasy di Titan) che, al ritorno da una crociata contro i non-morti a Bathoria, viene assalito da tre briganti e da un'accolito della Morte, che lo assassinano. Dopo un momento di panico e confusione, sotto forma di fantasma, decideremo di indagare e di scoprire i mandanti del nostro omicidio. In breve scopriremo che il nostro stesso palazzo è al centro di un sordido intrigo e dovremo quindi occuparci anche della salvezza del corpo e dell'anima di nostra sorella Oriana.
A questo punto prende il sopravvento la magistrale tecnica di Green che ci permettera' di esplorare varie parti del nostro stesso castello e dei dintorni, facendo degli incontri a volte tra i fantasmi che popolano la zona, a volte tra i vivi (inclusa nostra sorella Oriana), che spesso e volentieri rischieremo di spaventare terribilmente, ma che potrebbero anche "scacciarci" come si scaccia un non-morto, con gesti orfici e parole a meta' tra la magia e la religione. Un vero spettacolo!
Risolvendo una serie di side quests, riusciremo a poco a poco a comprendere la situazione, ad individuare i colpevoli, i mandanti e anche a prepararci ad affrontarli con ragionevoli possibilita' di vittoria, fino ad arrivare al climax finale, che ci riserverà più di qualche sorpresa.
Un lavoro di gran pregio, molto ben strutturato e superbamente narrato, che costituisce probabilmente l'acme, insieme all'Ululato del Lupo Mannaro, della produzione dei quel genio della scrittura interattiva che risponde al nome di Jonathan Green.
Longevità 8:
È un'avventura che si rilegge volentieri e che ha il vantaggio di essere composta da una serie di sotto-avventure, in vari ambienti del castello e dei dintorni. Questa struttura ci consente di rigiocarla anche "a pezzi", magari scegliendo le parti che non avevamo esplorato in precedenza.
Difficoltà 8:
Ci sono discrete difficolta', ma c'e' anche la possibilita' di "recuperare" e riprendere la nostra indagine pure in caso di parziale fallimento. In fondo non si possono uccidere i morti... o no?
Giocabilità 10:
Il sistema di gioco di base, che e' quello consolidatissimo Fighting Fantasy, e' implementato splendidamente e tutto scorre a meraviglia, come un meccanismo a orologeria ben oliato.
Chicca:
L'incontro con nostro padre, anch'esso fantasma, che osserva impotente dagli spalti del castello quello che accade.
Totale 9:
C'e' poco da dire: un'idea meravigliosa, splendidamente implementata da un Jon Green in forma smagliante. Non poteva che uscirne uno dei migliori Fighting Fantasy in particolare, e librogame in generale, della storia di genere.
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