“Anno 2005. Una notizia inattesa sconvolge l’ormai prossima Perdonanza, l’annuale Giubileo che si celebra solo all’Aquila: per la prima volta, il Papa in carica aprirà la Porta Santa della Basilica di Collemaggio! Incaricato della sua sicurezza, solo contro tutti, l’agente dei servizi signor Giacomo. Conduci un’indagine interattiva in città, tra velate minacce e intricati misteri, nebulosi indizi e inestricabili codici, inimmaginabili criminali e insospettabili aiutanti. Sventa i rischi di un delitto ed evita che un potere maligno e lontano metta le mani sui simulacri più importanti della Perdonanza!” Diciassette anni fa il giornalista e scrittore aquilano Angelo De Nicola pubblicò il libro “La Maschera di Celestino”, un giallo moderno incentrato sulla figura di Papa Celestino V e sulla “Perdonanza”, l’annuale giubileo cattolico istituito proprio da Celestino nel 1294 nel capoluogo abruzzese, precursore dell’Anno Santo di Roma che si celebra ogni 25 anni. In base a quanto dettato dalla Bolla del Perdono, l’indulgenza plenaria viene concessa ogni anno a chi, pentito e confessato, oltrepassi la Porta Santa laterale della Basilica di Santa Maria di Collemaggio tra il 28 e il 29 agosto. Questo rito e la relativa festività, Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità Unesco dal 2019, sono estremamente sentiti all’Aquila e in tutto l’Abruzzo, ma sono anche pressoché sconosciuti al di fuori dei confini della regione. Questo fino a ora! Confesso di aver fatto parte degli “ignoranti” anche io fino a che non ho avuto modo di leggere in anteprima il testo di questo librogame. “La Maschera di Celestino V”, oltre ad aggiungere il “V” al titolo del romanzo del 2005, lo rimaneggia completamente, trasformandolo in un vero e proprio librogame, in cui il lettore dovrà svolgere un'indagine attraverso i misteri e gli enigmi di Papa Celestino - con quindi anche, conseguentemente, la possibilità di cambiare il corso della storia. Il protagonista della storia è Giacomo, agente di un imprecisato servizio segreto chiamato a garantire la sicurezza di Sua Santità nel corso di un’immaginaria visita del Papa all’edizione 2005 della Perdonanza. Accompagnato dal fidato e informatissimo sovrintendente della manifestazione, Giacomo dovrà investigare tra i misteri della città e i segreti di Celestino e cogliere gli indizi giusti, riuscendo così a prevenire eventuali rischi per il pontefice, agendo in anticipo rispetto agli antagonisti. Chiariamo subito che il libro, da un punto di vista strutturale, è dichiaratamente rivolto a un pubblico di neofiti. Le meccaniche di gioco presenti sono ridotte all’osso e ruotano attorno al Punteggio di Perdonanza, che scenderà o salirà durante la lettura a secondo delle indicazioni del testo. Pur essendo un libro introduttivo, però, “La Maschera di Celestino V” non rinuncia alla sconfitta, che potrà avvenire in due modi: attraverso la perdita di tutti i punti di Perdonanza o attraverso alcune “morti istantanee” nascoste tra le pagine, riservate alle azioni particolarmente sbagliate. In caso di sconfitta le regole impongono di ricominciare daccapo, ma per due sole volte, confidando nella Benevolenza di Celestino, è permesso al lettore di tornare al paragrafo precedente e cambiare la scelta nefasta che ha condotto alla fine: un bellissimo modo per rendere il “dito lasciato nella pagina precedente”, tanto comune nei librogame, una parte integrante delle meccaniche di gioco. Anche come struttura narrativa il libro si rivolge inizialmente a un pubblico che non ha mai preso librogame in mano, o che li ha provati in giovanissima età per poi dimenticarli. I paragrafi sono spesso lunghi da leggere e contengono molte informazioni: non bisogna dimenticare che Alberto Orsini, seppur dall’alto della sua esperienza come autore di librogame, ha dovuto adattare un testo già esistente, e che porta con sé tutti i limiti e le differenze tra romanzo e librogioco - che, come purtroppo a volte si dimentica, sono due media radicalmente diversi e ognuno con le proprie peculiarità. Trasformare un romanzo in librogame non è semplice e su questo punto è forse riscontrabile l’unico reale difetto di “La Maschera di Celestino V”: i paragrafi più descrittivi e informativi scorrono un po’ lenti rispetto ai testi che siamo abituati a leggere in un librogame, ma essendo consapevole di ciò Orsini ha pensato bene di strutturare la prima parte come una sorta di “tour guidato” di meccaniche e ambientazione. Nel primo terzo del libro, infatti, la struttura sarà rigorosamente sui binari, e ogni due/tre scelte il lettore sarà sottoposto a un enigma o a un bivio superabile solo avendo assimilato correttamente quanto spiegato fino a quel momento. Questo modo di procedere impedirà al lettore distratto di proseguire senza aver compreso elementi fondamentali, e allo stesso tempo permetterà al neofita di familiarizzare con le meccaniche di gioco. Superata questa parte aumenteranno le opzioni di movimento, e una volta conclusa la prima sezione del libro (corrispondente a circa metà testo), il volume chiederà al lettore di rispondere a un primo mistero e gli darà una valutazione. Dopodiché gli chiederà se vuole proseguire - una scelta davvero interessante e che mi ha sorpreso - e da lì in poi le cose cambieranno radicalmente, con tre mini-storie alternative da seguire e un ritmo molto più in linea con i librogame investigativi di Orsini che siamo abituati a conoscere. Senza fare spoiler, posso dirvi che in questa seconda parte l’autore si è anche preso molte più libertà rispetto al testo originario, e che i lettori abituali di LGL troveranno sicuramente più convincente questa metà rispetto alla prima. D’altra parte, l’idea stessa che un lettore neofita possa sentirsi soddisfatto con il suo voto e la sua risoluzione parziale è eccellente: non mi era mai successo di vedere un librogame diviso in due parti ognuna con una propria dignità, senza che la prima parte fosse solo un’introduzione alla seconda. Oltre a queste chicche di design, ciò che si fa davvero apprezzare nel volume sono la cura e i dettagli con cui gli autori hanno descritto uno spaccato di vita aquilana. I librogame sono il modo migliore per far “vivere” un’esperienza attraverso le pagine, quindi perché non usarli per diffondere e far davvero percepire l’unicità del nostro patrimonio storico e folcloristico regionale? È lo stesso principio che ho cercato di porre alla base del mio “Bacci Pagano - Il Gioco”, e anche in “La Maschera di Celestino V” si respira tanto, tanto Abruzzo: anche solo per questo la lettura di questo libro non può che essere consigliata.
Longevità 7:
La lettura prende il giusto tempo, con il ritmo compassato tipico dei romanzi. La presenza di un punteggio finale e tre sezioni alternative nella seconda parte spingono il lettore competitivo a giocare più volte, anche se, per la natura del libro (come per tutti gli investigativi), una volta risolto il mistero le letture successive non sono intriganti come la prima.
Difficoltà 7.5:
Tarata sulle competenze di un lettore neofita, ma la presenza di punteggi e sconfitte istantanee (e meccaniche per evitarle) impedisce che la lettura si trasformi in un’innocua passeggiata.
Giocabilità 8:
Il sistema di gioco è ridotto all'osso, ma non si sente il bisogno di nulla che non sia già stato inserito. Il punteggio di Perdonanza, gli enigmi e i giochi con il lettore sono implementati molto bene (e corredati da soluzioni a fine volume) mentre la meccanica della "Benevolenza di Celestino" è anche a tema con la storia.
Chicca:
Non avevo mai trovato, finora, un librogame diviso in due parti, ma in cui la prima avesse comunque una propria dignità e non fosse semplicemente un'introduzione alla seconda. Si tratta di un'idea innovativa e funzionale che mi sento di promuovere con convinzione.
Totale 7.5:
Alberto Orsini è una garanzia quando si tratta di librogame investigativi e dimostra di esserlo anche quando adatta testi realizzati da qualcun altro. “La maschera di Celestino V” è un libro particolare, chiaramente dedicato ai neofiti e pensato per introdurre nuovi lettori nel nostro mondo. Allo stesso tempo, può essere apprezzato anche dai leggiocatori di lungo corso per il suo uso sapiente degli archetipi del medium e per la storia che racconta, uno spaccato di vita e tradizione abruzzese ricco di dettagli e significati.
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