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Siete uomini di Analand che desiderano cimentarsi in una nuova avventura? Siete fan di Bloodsword arciconvinti di non poter ritrovare lontanamente una lettura di simile? Siete fan dei LibriNostri che si chiedono fino a dove la fantasia possa portare? Bene, allora la collana Soulkey è fatta proprio per voi, un perfetto piatto misto in grado di accontentare anche i più esigenti palati. Ma procediamo con ordine: in questa serie vestiremo i panni di un coraggioso campione, orgoglio della propria Gilda, che deve salvare il paese di Sirdania da terribili minacce, individuando e distruggendo la tana di un letale nemico in un tempo massimo di pochi giorni. Come si può intuire, saremo avventurieri solitari, calati nel ruolo di ultimo baluardo della civiltà fin dall’inizio in viaggio, in un mondo dalle connotazioni molto classiche, simili a quelle della grande saga Sortilegio, come si evince oltretutto, dalle illustrazioni. Anche il regolamento è di stampo Jacksoniano, con i tipici punteggi di abilità, resistenza e mana. In realtà è proprio a questo punto che si notano le prime differenze: il mana, infatti, non corrisponde soltanto alla fortuna, ma anche ai punti d’esperienza, simili a quelli che possiamo guadagnare in Dungeons and Dragons, dato che serviranno ad aumentare il punteggio dei dadi prima di una prova e, inoltre, come accade con i punti di volontà della serie Oberon, serviranno per attivare particolari poteri speciali dell’eroe. Infine si riscontrano influenze riconducibili ad Alla corte di Re Artù di J.H. Brennan, soprattutto relative alla modalità di ottenimento dei punti esperienza, che potremo guadagnare combattendo o risolvendo enigmi e prove; tali punti ci serviranno per salire di livello, ottenendo così punteggi più alti di mana e resistenza e sbloccando nuove abilità. Ci troviamo di fronte a un bel pout-pourri di regolamenti, ed è solo l’inizio! L’influenza di un altro mostro sacro come Bloodsword è altresì presente, dato che dovremo scegliere a quale classe appartiene il nostro eroe tra cinque gilde possibili. Alle quattro tradizionali ne è stata aggiunta una ulteriore, a rappresentare il guerriero feroce e sanguinario. Altra innovazione interessante rispetto alla saga creata da Morris è il superamento dell’empasse in base a cui il nostro personaggio si irrobustiva con il crescere del grado, ma non acquisiva mai nuovi poteri; qui, invece, ve ne sono una moltissimi, sbloccabili a suon di aumenti di livello. Particolarmente interessante è il modo in cui è stato gestito il mago: è più abile nella lotta del suo corrispettivo in Bloodsword; deve tuttavia mettere alla prova ogni volta i propri poteri e, come inAlla Corte di Re Artù, non può eseguire le magie più di un certo numero di volte, a prezzo, per ciascun incantamento impiegato, di sacrificare alcuni punti di resistenza. I nostri viaggi verso l’ignoto, inoltre, si svolgeranno con profonda libertà, evitando noiosi true path che avrebbero tolto fascino all’opera: saremo infatti quasi sempre di fronte a un bivio, dovendo scegliere tra proseguire la missione ed esplorare ambienti a caccia di oggetti , e, soprattutto, punti d’esperienza, oltre che per recuperare punti di mana. Indubbiamente i molti poteri disponibili potrebbero scoraggiare coloro che non amano regolamenti troppo complicati, ma con po’ di pazienza si potrà risolvere il problema, e vale davvero la pena perdere qualche ora per imparare a padroneggiare al meglio il sistema di gioco. Come classe, infine, non vi sono particolari indicazioni, nessuna è migliore dell’altra, non resta che affidarsi ai propri gusti e alle proprie preferenze. In conclusione Soulkey è un vero capolavoro, tra le migliori serie presenti nell'ambito della collana LibriNostri, all’altezza di una serie canonica e per certi versi anche superiore: un successo reso ancora più interessante dalla grande scommessa di realizzare un regolamento così complesso ed efficiente allo stesso tempo. Forza Federico, non vediamo l’ora di leggere il terzo capitolo della tua saga!
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