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Il Sondaggione!!

Qual è il tuo genere di librogame preferito, pensando a un ipotetico titolo inedito di prossima uscita?

Recensione

Dedalo Librigame 1: Il Consiglio dei Topi
Edizione Antonio Tombolini Editore 2018
autore/i Mauro Longo
Recensore Dragan

Digitale da leccarsi i baffi

 

Che cosa deve contenere un librogame solo digitale per essere giocabile e godibile non già su pagine di carta ma anche solamente su una piattaforma digitale? Di quali espedienti narrativi e tecnici ha bisogno per essere pienamente apprezzabile senza avere in teoria a disposizione le proverbiali gomma, matita e soprattutto la carta su cui scrivere? Domande a cui qualche anno fa, quando non era ancora conclamato il Rinascimento del libro a bivi cartaceo, che avrebbe rimesso almeno per un po’ nelle retrovie le esigenze full digital, provava a trovare delle risposte la collana Dedalo Librogame. Nota ancora oggi come marchio cartaceo del gruppo Vincent-Raven, ma nata come espressione di Antonio Tombolini editore. Risale a questa prima era il tentativo di risposta alle domande di cui sopra messo in atto da Mauro Longo, nome senza bisogno di presentazioni nello scenario, con il suo Il Consiglio dei Topi - Cronache di Catusia. Un numero fin qui unico ma che meriterebbe prosecuzione per una serie di peculiarità davvero semplici e avvincenti che ne fanno, tra l’altro, un’ottima opera di avvicinamento al genere a bivi per esordienti e neofiti.

Che cosa serve, dunque, per un buon librogame solo digitale. Sicuramente una storia gustosa sorretta da una solida ambientazione. L’autore congegna un bell’universo fiabesco alla fratelli Grimm, in cui animali antropomorfi combattono, complottano, gozzovigliano, fanno all’amore e alla guerra, con una messe di citazioni da cogliere che certo strizzano l’occhio a tutto ciò che una certa generazione di readership contemporanea può aver digerito negli anni e ad ampio spettro, da Lupo Solitario agli anime robotici giapponesi. L’impero dei topi è caduto da tempo, ma nell’ombra i perfidi roditori ancora brigano in un Consiglio carbonaro, che dà il titolo all’opera, per costruire l’arma finale in grado di far vincere la guerra senza tempo con i felini. Dopo aver disinnescato un vile tentativo di regicidio ai danni del sovrano Rexfelis, il protagonista Zampalesta Scarmiglione detto l’Acchiappatopi Rosso dovrà avventurarsi allo scoperto in pieno territorio nemico e condurre una rapida quanto efficace indagine alla ricerca di mandanti, esecutori e armi, con l’auspicio magari di mettere in atto anche uno spericolato sabotaggio, prima di avere prove sufficienti per tornare in forze con l’esercito dei gatti (rigorosamente in fila per sei col resto di due) e spazzare via una volta per sempre la minaccia.

Serve, poi, un sistema di gioco snello e che sfrutti il digitale. Inutile allora inserire dadi, quando per randomizzare si ha a disposizione il display dell’orologio del tablet o dell’ebook reader che offre una serie di numeri da 0 a 9. Inutile anche solo ipotizzare la presenza di un registro: le vite andranno tenute a mente e scalate, come in un videogioco platform, mentre la memoria sarà dirimente per riuscire a ricordare qualche dettaglio di gioco e alcune password. Stesso discorso per il combattimento: niente statistiche e lanci rituali o procedure, ma una versione raccontata che si regge su intuizione e fortuna nelle scelte del lettore.

Ultimo ingrediente, una spintarella alla rigiocabilità. Il mezzo sconsiglia interminabili giravolte a mappa e il percorso si svolge in modo piuttosto lineare, doveroso quindi inserire espedienti che invoglino a imbracciare di nuovo le redini dell’avventura. Qui Longo si affida a una tecnica oramai molto usata e accettata, quella dei “trofei” garantiti dall’aver esplorato con particolare efficacia le pieghe della trama, trovando oggetti o vivendo situazioni, che garantiscono nuove facilitazioni e poteri per la partita successiva.

E il giochetto funziona, in un’opera sia pure di medie dimensioni e non certo oceaniche. Interpretare le imprese furtive di Zampalesta appassionerà e divertirà, riuscendo a gestire tutta l’Interattività anche solo attraverso il tablet. Sui confini acquerellati tra libro, app, gioco e tutti i loro ibridi e fratellini il dibattito resta aperto ma anche grazie al versatile formato ePub questo Catusia resta un grande esempio di come scrivere un prodotto molto preciso, un librogame per un supporto digitale. A conti fatti gli manca solo un degno apparato illustrativo e forse un centinaio di paragrafi in più per assurgere a opera di livello top.

Longevità 7.5: 

La storia è semplice e breve, ma l’autore ce l’ha messa tutta per renderla variegata e interessante da esplorare ancora e ancora. Non mancheranno dettagli persi da ricostruire con ulteriori partite.

Difficoltà 7.5: 

La semplicità imposta dai paletti del mezzo impedisce di congegnare un motore di gioco particolarmente complesso, ma quel che c’è basta e avanza per regalare al lettore proficui momenti di sfida.

Giocabilità 8.5: 

Il vero punto di forza. Si procede sul velluto potendo godersi appieno le sfaccettature più ingegnose e pittoresche della storia messa in piedi dall’autore.

Chicca: 

Da cifra stilistica longhiana, non mancherà l’elemento amoroso neanche tra felini, con un vago prodromo alla Autolico. Sarà il caso, anche e sopratutto qui, di comportarsi da gatti.

Totale 7.5: 

Uno splendido esempio di come si potevano fare, e si potrebbero ancora fare, librogame in formato elettronico con successo.