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Il genio del male è il terzo volume pubblicato in Italiano da Mondadori per la collana Piccoli Brividi (ma quella a bivi). La traduzione è stata rilasciata nello stesso anno della pubblicazione in lingua originale, il 1997, uno dei momenti di più basso interesse per la letteratura a bivi in Italia. Come per il resto della collana, la struttura di questa avventura ricalca quella degli SLTA, ma con un po' più pagine/sezioni: in questo volume, infatti, le pagine sono 137, con 22 finali.
Il tema di questa avventura è quello superclassico del genio della lampada che è pronto ad esaudire tre desideri, ma, come al solito, l'espertissimo autore R.L. Stine sa accostare certi canoni letterari ai giovani lettori in una maniera che permetta loro di collegare gli eventi della loro avventura con la loro esperienza di ogni giorno. Per questo motivo il genio non esce da una lampada, ma da una lattina di aranciata, e il genio non è quello muscoloso ma servile delle Mille e una Notte, ma è una ragazza molto tosta che veste e si acconcia in stile punk, con i capelli rossi e viola ritti sulla testa, porta cinque orecchini, un maglioncino nero corto, un po' sbrindellato, jeans larghi e anfibi neri! Questo modo fuori dagli schemi di riproporre il canone letterario del genio della lampada è ricorrente di questo autore, nella sua vastissima produzione.
137 pagine /sezioni con 22 finali, nella struttura degli SLTA, consente di creare storie piuttosto lunghe e complesse, ma in questo caso, invece, l'autore ha deciso di creare molte storie corte e lineari, ognuna che segue diversi percorsi narrativi, dedicati alle molte peripezie legate ai vari desideri e agli errori del protagonista (o maliziosi trabocchetti del genio), che quasi sempre portano allo spreco dei desideri, specialmente quelli meno saggi. Alla fine si crea un catalogo di divertenti peripezie e disavventure, ma il protagonista/lettore si sente un po' meno protagonista del solito e un po' più spettatore, visto che, sì, facciamo le scelte principali, ma poi il modo in cui queste vengono travisate o distorte dal genio è parecchio casuale e imprevedibile. Alla fine, quindi, lo scopo dell'avventura è farsi un po' di risate, vedendo come va a finire facendo scelte diverse dettate da scelte di desideri diverse.
Longevità 7:
Ben presto lo scopo della lettura diventa farsi delle sonore risate seguendo le molte (ma piuttosto corte e lineari) disavventure del protagonista. Questo ovviamente favorisce le riletture e la longevità del librogame.
Difficoltà 5:
Le scelte del lettore e le conseguenze sull'avventura e sul protagonista non sono ben allineate: in pratica, si sceglie un certo desiderio e il genio distorce o mal interpreta lo stesso e non c'è un modo "intelligente" di evitare questi malintesi. Si tratta più che altro di provare e riprovare tutti i percorsi, andando un po' a caso.
Giocabilità 6:
La struttura a bivi è in generale un baluardo della giocabilità, ma in questo caso, come detto sopra, le scelte del lettore e le conseguenze sono abbastanza disarticolate, cosa che penalizza la giocabilità di questo librogame.
Chicca:
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Totale 0:
Questo volume è un'occasione di fare una lunga lista di modi per NON farsi esaudire i desideri, e questo si poteva anche intuire conoscendo i canoni letterari associati alla immortale storia delle Mille e una Notte, che è stata rinnovata e riproposta in modo simpatico e innovativo, per cui non si può dire che questo possa realmente creare una delusione. Anzi, ci si fanno diverse risate, ma, a parte quelle, non resta molto.
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