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Ti eri ripromesso di stare alla larga dalla Caverna del tempo, quell'anfratto nel canyon di Red Creek in grado di trasportare in altre epoche chi vi entri. Ma la curiosità e la voglia di avventura hanno prevalso ancora una volta sul buon senso e, in un istante, ti sei trovato dall'umido della grotta, catapultato nel bel mezzo della campagna dell'Inghilterra medievale. Nascosto dietro ad un vecchio albero riesci ad ascoltare i discorsi di due cavalieri di passaggio, venendo così a conoscenza di un mistero che sta appassionando tutta l'Isola: esiste un castello proibito, nascosto chissà dove, la cui conquista permetterebbe di governare l'Europa intera. L'unico indizio per trovarlo è un indovinello che un vecchio monaco ha raccontato al Re Enrico, e su cui si stanno arrovellando tutti i pensatori del Regno. Naturalmente l'idea di trovare il castello ti solletica molto, ma bisogna anche cercare di capire come fare per ritornare nella tua epoca. Il Castello Proibito è praticamente un sequel de La Caverna del tempo, sempre ad opera di Edward Packard. Rispetto al primo episodio, qui l'autore si concentra in un'unica epoca e in unico luogo, il Medioevo in Inghilterra, anziché coinvolgere il giocatore in numerosi e brevissimi viaggi nel tempo. Al lettore viene affidato il compito principale di non far perdere la pellaccia al giovane protagonista, vestito di jeans e camicia in flanella, giusto per non passare inosservato in un'epoca in cui preconcetti e superstizioni erano all'ordine del giorno. La vera vittoria è rappresentata però dall'interpretazione dell'indovinello, e la conseguente scoperta del Castello Proibito. Anche in questo titolo Packard si dimostra un maestro della serie Scegli la tua Avventura, condendo la storia con un paio di situazioni paradossali assolutamente irresistibili; la prima la potremmo vivere raggiungendo Fiddlegate, il castello del re matto, dove nessun dialogo ha, e deve avere, alcun senso, e dove si distribuiscono cariche ministeriali quali “ministro delle Contraddizioni” e “ministro dell'ozio”. L'altra chicca è la Fattoria dei Cavalieri Filosofi, dove tutti sono prodighi di consigli eruditi ma insensati. Sembra quasi che Packard si diverta a prendere in giro certe tipologie di pensatori, sempre pronti a pontificare, ma totalmente avulsi dalla realtà di tutti i giorni. Quest'avventura medievale non si fa mancare nulla: re avidi, l'eremita nel bosco, draghi, streghe.. anche se alla fine scopriremo che di medioevo fantastico c'è ben poco, e che per completare il libro con successo l'arma migliore sarà il buon senso; soprattutto quando avremo a che fare con Re Enrico di Cotwin. In quell'occasione non guasterà anche ricordarsi di quello che abbiamo imparato a scuola.. Tra i 28 possibili finali, giusto un paio ci consentiranno di scoprire il segreto del Castello Proibito, in alcuni degli altri ci dovremo adattare a passare il resto dei nostri giorni in quell'epoca, o ci capiterà di lasciarci le penne. Particolarmente inquietante il finale in cui ci troviamo in un bosco in compagnia della piccola francese Michelle (che ci fa compagnia nella copertina del volume) e veniamo inesorabilmente circondati dalle vipere. Il Castello Proibito, nel complesso, è una lettura piacevole, estremamente intelligente ed ironica. Un altro colpo pienamente riuscito di una collana, in Italia, a torto sottovalutata. C'è un unico difetto da segnalare in questo titolo: per un ragazzino delle elementari o delle medie, una volta scoperto cosa fosse realmente il Castello Proibito tanto misterioso, la delusione non può che essere cocente.. Molto belle, anche se oggi un po' superate, le illustrazioni di Paul Granger, curiosamente incline a disegnare personaggi dal mento a dir poco pronunciato.
Longevità 7:
Vale sicuramente la pena di intraprendere l'impresa più volte, scegliendo di volta in volta compagni diversi: Re Enrico, la veggente Madama Leeta con, il barone Von Sal, Michelle, la ragazzina francese conosciuta in una taverna.
Difficoltà 7:
Considerando l'ovvia semplicità di un prodotto destinato a dei lettori giovanissimi, la difficoltà di questo titolo è molto ben calibrata.
Giocabilità 7:
Titolo scorrevole, appagante e praticamente privo di bivi poco sensati o di paragrafi “tappabuchi”.
Chicca:
Le due chicche del libro sono i già descritti incontri con la corte di Re Rufus il matto nel castello di Fiddlegate (to fiddle è traducibile anche con “perdere tempo in sciocchezze”), e con i cavalieri filosofi. E' curioso anche l'incontro con un boscaiolo medievale a conoscenza della Caverna del tempo e del suo potere.
Totale 7:
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