|
Un immenso e favoloso tesoro da recuperare e, soprattutto, una maledizione da infrangere; sono i due obiettivi principali di questo nuovo episodio di Golden Dragon, l’ultimo pubblicato in Italia da E.L., che ormai si accingeva ad interrompere definitivamente il suo lavoro nell'ambito dei librogame, fatta eccezione per la celeberrima serie Lupo Solitario di Joe Dever. E’ ancora Oliver Johnson a regalarci questa nuova avventura, al suo secondo e (forse) ultimo lavoro in solitudine; viene rispolverata un’ambientazione simil-egiziana, intrigante, ma da sempre poco utilizzata nel mondo dei gamebook; infatti solo in un paio di casi si avrà a che fare con uno scenario del genere (nel secondo libro della serie Misteri d’Oriente, e in La Maledizione della Mummia, volume compreso nell'anglofona Fighting Fantasy, tradotto e pubblicato in Italia proprio in uno dei tanti impeccabili lavori della comunità di Librogame’s Land). Il personaggio che qui interpreteremo è un avventuriero sui generis venuto in possesso di un frammento di pietra recante i simboli reali del faraone Kharphut il Potente; in qualche maniera quest’oggetto dovrebbe aiutarci nella scoperta della tomba del sovrano e delle sue immense ricchezze. Presa la decisione di partire raggiungeremo la prima tappa del nostro viaggio, una città nei pressi della tomba, nella quale dovremo equipaggiarci alla meglio ed evitare incontri poco sicuri, possibilmente rintracciando un vecchio antiquario che in passato è stato uno dei possessori della pietra. E’ lui infatti che ci fornirà maggiori e interessanti informazioni sulle sue proprietà e ci spiegherà il suo significato, oltre a volerci accompagnare di persona; molto bella e toccante la storia che ci racconterà. Vi sarà, a dire il vero, anche un altro modo per arrivare al sepolcro, ma sarà un tantino più problematico e meno vantaggioso in termini di scoperte e conoscenza. Una volta entrati nella tomba, non vi sarà un intrico di corridoi e passaggi come in tante avventure interattive “al chiuso”, ma un percorso lineare e semplice con scelte piuttosto intuitive. Lungo il nostro cammino nel sotterraneo, è comunque fondamentale venire in possesso di un paio di oggetti cruciali per poter arrivare fino in fondo; uno di essi lo troveremo quasi subito, l’altro lo scoveremo superando uno dei pochi check di abilità, poco prima della sezione finale, e sarà importante soprattutto nello scontro con una potente divinità malvagia che ha tutti i connotati di un boss finale, anche se dopo di esso l’avventura continuerà per un altro piccolo tratto. Ad un certo punto potremo persino incappare in uno dei più gravi errori mai visti in un librogame; se ci ritroveremo al paragrafo 173, esso ci manderà al 255, ma in realtà dovremo recarci al 225; il 255 sarà un paragrafo con un instant death apparentemente correlata al testo del paragrafo mittente, ma in realtà l’utilizzo di uno degli oggetti citati nel 173 è effettivamente la scelta giusta in quell’occasione. Dopo aver affrontato e battuto in qualche modo la malvagia divinità sopracitata, vi sarà come detto un piccolo settore della tomba che ci porterà più o meno subito (anche qui attenzione comunque ad alcune scelte che si faranno…) nella sala tombale di Kharphut il Potente, il posto dove avrà luogo l’ultimo e anch’esso intuitivo atto conclusivo dell’avventura. E qui potremo gustarci un altro ottimo finale, com’è consuetudine di altri volumi di questa interessante e semplice serie.
Longevità 6.5:
Il libro è semplice e piacevole, e fa sempre un discreto effetto immergersi nelle atmosfere egiziane evocate dall’avventura.
Difficoltà 5:
Non vi sono ostacoli insuperabili, RPS e Agilità saranno poche volte verranno messe alla prova, l’unica punta di difficoltà è il combattimento contro la potente divinità infernale che fa la guardia alla tomba del Faraone, tuttavia anche questo ostacolo è ridimensionato se, come già detto, avremo la fortuna di trovare un oggetto magico poco prima dell’incontro faccia a faccia con il mostro.
Giocabilità 7.5:
Il budget a disposizione all’inizio dell’avventura è tale da consentirci anche l’acquisto di tutti (o quasi) gli oggetti nel bazar della città di Arkos, e dunque essere ottimamente riforniti per affrontare al meglio la missione. Anche qui, come nei precedenti capitoli della serie, ciascuno di questi oggetti troverà il suo giusto impiego nelle varie parti del libro.
Chicca:
/
Totale 6:
Un altro libro che pur essendo molto semplice merita la sufficienza, se non altro per la consueta ottima vena narrativa di Johnson.
|
|