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[quote=Zakimos]"Esistono racconti che non esistono" (cit.). Allo stesso tempo esistono storie con un potenziale così grande da generare aspettative eccessive in chi sta per leggerle. E' quello che è successo a me con Oniryca (e non Onyrica eccheddiamine), un prodotto piacevole, coraggioso ed estremamente originale, ma che proprio per questo promette al suo inizio una qualità eccezionale non supportata alla prova dei fatti da un impianto di gioco all'altezza. STILE (disegno): Lo ripeto: eccezionale. Sono di parte, visto che adoro lo stile dell'autore (riconoscibilissimo). Ogni sua singola tavola è per me una gioia per gli occhi e qui ne ho più di trenta da ammirare. Forse perché non sono esperto del settore, ma ho apprezzato tantissimo anche la scelta della fotografia al posto dello scan e il gioco di ombre, in particolare sul registro. Il mio voto, se si trattasse di un libro illustrato, sarebbe il massimo possibile. STILE (testi): Ma purtroppo non si tratta di un libro illustrato e va valutato anche il resto. Tralasciamo per un secondo i font, il contrasto tra i colori e gli sfondi come altre piccole magagne grafiche grafiche: sono proprio i testi a non convincermi. Prendiamo il paragrafo 15: "se fallisci perdi 10 vitae in ogni caso riesci a scacciare l'orda delle ombre dalla città..sicuramente la prossima volta il re ti concederà un'udienza ,prendi la parola chiave Assedio e torna all'11." Sembra un SMS (punteggiatura sbagliata compresa). Uno stile del genere, se di stile si può parlare visto che assomiglia più a frasi buttate giù di corsa senza neppure una rilettura, vanifica tutto il lavoro fatto dalla parte grafica per immergere il lettore nella storia. Nel mio primo messaggio ho fatto riferimento ai Libriavventura e non è un caso: le opere di Toffolo avevano testi simili, comunque scritti in modo migliore, ed erano diretti a bambini in età prescolare. Non credo fosse quello il target di Oniryca. STORIA: Carina. Il twist finale è prevedibile ma non per questo spiacevole. Avrei gradito che la parte contro le ombre fosse più amalgamata con l'altra: così com'è potrebbe sembrare che l'autore abbia "riciclato" delle tavole da una generica opera fantasy. Anche per il finale avrei preferito qualcosa di più allusivo e meno "sbattuto in faccia", ma mi rendo conto di essere in minoranza sotto quel punto di vista. GIOCO: Qui viene la parte davvero dolente. Partiamo dalle caratteristiche: simpatica l'idea di legarle alla vita reale, ma inutile farlo nel momento in cui non esistono strade alternative per vincere. Non c'è bilanciamento: la Disputatio (poi diventata Disputation...) viene utilizzata una sola volta e senza penalità in caso di fallimento. Al contrario Bellum e Agilitas sono fondamentali, penalizzando oltremodo chi non ha mai toccato un'arma. Perché non permettere ai giocatori di usare la forza bruta OPPURE la Disputatio facendo delle scelte, premiando chi si comporta secondo le proprie caratteristiche e punendo chi non lo fa? Sotto tale profilo, è bene evidenziare che esiste una sola scelta in tutto il libro: fidarsi o no dell'ombra al paragrafo 20 (EDIT ci sarebbe anche quella al paragrafo 12, ma non la ritengo una scelta, visto che è evidente che passare oltre non porti benefici). Il resto del gioco si limita a scegliere se e quando effettuare i test, alla ricerca dell'unico oggetto potenziante. Troppo poco per quello che dovrebbe essere un racconto interattivo. La scelta casuale dei paragrafi è comunque un espediente interessante quando si determina il punto di partenza (vedi Progetto Mortale). Il muoversi totalmente a caso invece era già stato sperimentato da Brennan ne Il Regno del Caos, con risultati disastrosi. Qui il disastro è evitato dalla semplicità del tutto, ma non riesco a togliermi dalla testa che il movimento casuale sia stato inserito solo per "allungare il brodo" (perché dover tornare una seconda volta per attivare la parola in codice che ho già preso?), visto che non aggiunge nulla all'esperienza di gioco. L'autore inoltre non ha tenuto conto che lanciando due dadi le probabilità di ottenere 7, 2 o 12 non sono le stesse. Il sistema di barramento delle caselle forse voleva ovviare a questo problema, ma non è stato strutturato correttamente, non potendo slittare il lancio oltre il 12. Anzi: l'autore si è dimenticato di inserire la possibilità di barrare la casella 11 (quella che porta al 21) dopo aver ottenuto la parola chiave "metallo". Ciò significa che una volta barrate le caselle da 4 a 10 (ossia quelle più facili da raggiungere) il giocatore si troverà in una spiacevole situazione in cui tutti i tiri o quasi porteranno alla casella 11, senza slittare a quelle inesplorate. Per finire il gioco è quindi necessario recuperare la bussola d'oro - peccato che sia quasi impossibile farlo senza un alto punteggio di Vitae o Bellum. Un altro problema è legato alla struttura dei paragrafi. Prendiamo di nuovo come esempio il 15: leggendo dall'alto verso il basso prima viene data la possibilità di scappare, poi di combattere e di prendere la parola "Assedio", tornando all'11. Infine usare questa parola per andare al 31. Quest'ultima opzione andava messa per prima: altrimenti seguire l'ordine del testo la rende impossibile raggiungere. Un ultimo appunto alla parte gioco riguarda l'enigma finale: [spoiler] il bastone termina con un cerchio, il che lo rende sufficiente insieme all'elmo per aprire la porta finale. Anche io come altri ho pensato che fosse la Spada del Ricordo il terzo oggetto: in ogni caso il racconto non presenta alcun tipo di check, permettendo a chiunque di proseguire e vanificando anche questa piccola idea. [/spoiler] USO DELLE TEMATICHE: Personalmente ho percepito più "invasione" nel fatto che qualuno entri nella mente di un'altra persona. Il protagonista robot è ben reso [spoiler] grazie all'idea della macchina che va in frantumi al momento di penetrare nel subconscio. [/spoiler] In definitiva: adoro i fumettigioco, adoro lo stile dell'autore, ma non accetto che a un lavoro così fantastico sotto il profilo visivo sia stato accostato a un impianto di gioco del genere. Stimo moltissimo l'autore per ciò che è riuscito a creare in pochissimi mesi, ma a mio avviso sarebbe stato più opportuno associarsi a qualcuno per dedicare alla parte gioco il tempo che meritava, nel caso in cui non ce ne fosse stato abbastanza per curare entrambe allo stesso modo. La speranza è veder cancellati questi testi e pubblicato il lavoro di nuovo con una parte giocabile che sappia rendere Oniryca ciò che merita di essere. E a quel punto vorrò la copia fisica, accidenti. Il mio voto è comunque ampiamente sufficiente, in quanto mediano tra la parte grafica e quella giocabile, con un punto in più per l'originalità e il coraggio che sono SEMPRE da premiare. [b]Voto inviato a babacampione.[/b][/quote]
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