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[quote=Aloona]Come preannunciato, ecco i nostri (tardivi) giudizi. Perché noi giudici ci facciamo desiderare. [quote=babacampione]Apocalisse! È un divertente racconto che si ispira, senza neanche nasconderlo, a un bel Corto dello scorso anno che ha suscitato emozioni contrastanti tra i lettori. Declina però il True Path in maniera scanzonata, senza pretendere di voler sorprendere a tutti i costi e generare dibattito: mi sembra un divertissement dell'autore che ci regala questa piccola per lo più fatta di enigmi più o meno difficili, ma tutti gustosissimi da risolvere. Ne ho apprezzato la mancanza di Regolamento e dell'influenza del caso, cosa che in un Corto di questo tipo stonerebbe di certo. La scrittura è piacevole e la narrazione scorre via rapida, proprio come un divertente passatempo per una mezz'oretta libera, con alcune piccole perle tra i paragrafi che non appartengono al true path (ho apprezzato particolarmente il paragrafo su Franco e Ciccio). Interessante anche la presenza di un doppio finale. Entrambi calzano appieno con lo stile di questo racconto e sposano alla perfezione lo spirito che anima l'autore. A questo punto avrei potuto dare anche un voto altissimo a questo Corto. Non me ne voglia l'autore se non lo farò: non ho mai amato i Corti demenziali e non cambio la mia posizione oggi che svolgo il ruolo di Organizzatore. Ricorderò a lungo questo Corto, ma non lo posso considerare tra le pietre miliari della pluriennale storia del Concorso di Librogam's Land, che hanno saputo coniugare regolamento, narrazione e intensità della storia in maniera sublime. L'opera comunque merita un voto alto e, nella mia personale classifica tra i Corti demenziali di tutti i tempi, sale sicuramente sul podio.[/quote] *** [quote=Hieronymus]Apocalisse! Dal titolo mi aspettavo qualcosa di non banale, e ci ho azzeccato. Un titolo così banale non poteva che anticipare qualcosa di originale e bizzarro. Adoro la letteratura dai contorni umoristici, e questo corto lo accolgo a braccia aperte (o forse sarebbe meglio dire "a occhi aperti"), anche se allo stesso tempo non mi ha appassionato più di tanto. Andiamo per gradi. Non abbiamo introduzione, non abbiamo regole, e questo per me è più un pregio che difetto, se lo rapportiamo al resto del corto, che ci getta subito in pasto a una serie di enigmi. Parlare di questo corto senza dare spoiler è molto difficile e mi limiterò a tracciare un quadro generale. Anzitutto la protagonista è quella che vorrei io come compagna, una nerd! Mai che riesco a trovarne un a disponibile, ma questo non ha niente a che fare col concorso... Scrittura fluente anche se a tratti trovo che sia forzatamente ironico anche quando non dovrebbe. Ben descritto il cataclisma a tema col concorso. Ma nel tutto, il vero protagonista è True Path, ovvero la sua parodia. La parodia di un vecchio corto. Un'idea fantastica! E se l'anno prossimo qualcuno facesse la parodia di questa parodia? Staremo a vedere. (No, l'ultima frase non te la pubblico. Hai rotto. *Aloona*) *** [quote=Aloona]Due parole: folle e originale. Normalmente non sarebbe il mio genere di librogame; ma forse per questo è da apprezzare maggiormente, in quanto riesce a farmi dannare (passatemi il gioco), ridere e aggrottare la fronte in parecchi passaggi. Classico Corto che spaccherà il pubblico tra amanti dell'enigma e classicisti che ne hanno piene quelle cose con cui si catturano i Pokémon, ma… ahi ahi… ciò che trovo più difficile in questo libro non sono tanto gli enigmi, quanto (passatemi anche questo) stabilire la difficoltà del libro. Una volta capita la chiave, gli indovinelli non sono poi così tosti; alcuni, vedi il foglietto del diavolo o l'epigrafe di San Giovanni, sono di una semplicità addirittura imbarazzante; tanto da non essere riuscita a risolverli sulle prime, per aver ricercato soluzioni complesse, rifiutando l'idea che fossero così semplici. Quel che ho riscontrato è invece una certa "incoerenza" nel metodo. Per meglio spiegarmi, ho passato moltissimo tempo a ricercare sciarade plausibili già nel primo paragrafo, senza riuscire a trovarle, fino a ricorrere per disperazione all'aiuto del pubblico. Ho scoperto che, in effetti, non sbagliavo: era quel che cercavo a non essere sempre presente. Come arrivare, infatti, al paragrafo "borsetta", se non a intuito ("dove inizio a cercare la mia identità? Ma dalla carta! E dove sta la carta? nella borsetta!"), mancando totalmente nel testo elementi che formasse questa parola? Idem per "Cristo" e "diavolo", cui posso arrivare solo a intuito; trattandosi, però, di "paragrafi d'aiuto" ci si può anche stare; ma nel PRIMO paragrafo principale, mi aspetto che vi sia subito modo di applicare la chiave suggerita. Le sciarade con cui abbiamo a che fare non sono poi testuali, ma, a loro volta richiedono la risoluzione di veri e propri rebus: l'indicazione iniziale può addirittura fuorviare, in questo senso, lasciandoci a cercare parole presumibilmente già presenti nel testo, ma che in effetti non ci sono. Sarebbe bastato aggiungere un altro piccolo indizio, ad esempio la stessa definizione di "rebus". D'altra parte, "un po' di fantasia, Alo!", grida una voce nel mio cervello (che non so assolutamente da dove provenga… ma forse è il mio cervello che ha svalvolato del tutto e io sono la Nerd) e forse per gli altri non cambia poi molto. C'è da dire che, nel tentativo di riscattare il mio q.i., ho dato in pasto il racconto ai migliori enigmisti/betatester tra i miei amici e neanche loro sono riusciti a venirne a capo senza andare a leggere tutti i titoli dei paragrafi, per procedere poi a ritroso e cercare di intuire quali potessero abbinarsi meglio ad alcuni indovinelli. Emblematico quello della "toponomastica". Ma in fondo… fanculo, lo dice l'autore che possiamo barare come ci pare! Quanto al resto: siamo di fronte a un'ironia fortemente dissacrante, che non risparmia niente e nessuno (Corto e lettori compresi), condito da un finale dal gusto Jacovittiano, in cui l'apparente "nonsense" delle nostre azioni assume un senso impeccabile alla luce dei giochi di parole (come solo sa chi abbia avuto la fortuna di incappare bravura di scoprire il paragrafo "True Path"), in linea con l'intero lavoro. La scelta di una protagonista femminile è sempre gradita, anche se la caratterizzazione del personaggio risulta, in questo caso, per lo più di un pretesto funzionale agli enigmi; il nostro autore riesce, tuttavia, a tratteggiare la psiche di una nerd "hardcore" (così hard da essere quasi superata) con le giuste pennellate, se non rendendocela "simpatica", quantomeno lasciandoci solidarizzare. Interessante la scelta di rovesciare le classiche iconografie del Bene in figure maligne: santi che divengono demoni, il diavolo in veste angelica. Suggerisco all'autore, se già non l'avesse fatto, la visione di "Legion". [/quote][/quote][/quote]
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