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[quote=Pirata delle Alpi][b][center]Recensione del "Palazzinaro"[/center][/b] [b]Protagonista/Tema[/b] Per la prima volta in questa edizione dei Corti, abbiamo un Cattivo: un uomo d'affari senza morale né scrupoli, uno che potrebbe vendere la propria madre per un avere il suo “posto al sole”... in poche parole, un vero e proprio figlio di sultana. Con questo antieroe, quest'autentica feccia umana, siamo agli antipodi del nemico di James Bond che ha il suo esercito privato, una tecnologia sofisticatissima o un piano folle per prendere il mondo in ostaggio. Ed è per questo che il Palazzinaro è ancora più detestabile: perché è reale. Questo Protagonista è il peggior prodotto della società post bellica e ce ne sono centinaia come lui in ogni grande città: potrebbe essere il deputato della vostra provincia, l'imprenditore con cui la vostra azienda ha concluso un affare... non ha tempo e non ha viso. Faccio i miei complimenti all'autore misterioso per aver ideato questo Cattivo, anche se ci sono delle cose con cui non si dovrebbe mai scherzare (parlo della Shoah e delle idee malsane del protagonista sulla figlia minorenne dei Rossi), come già evidenziato da Seven_Legion. Comunque, mi è piaciuto quest'utilizzo del tema dell'Apocalisse: ci sono degli indizi che ci mettono sul giusto binario (la signora nella chiesa, i graffiti...) ma non sono palesi come in un videogioco, o il Corto precedente o una canzone di Holyhell. Il Protagonista bada ai suoi malaffari e la fine del mondo coglie tutti, senza avvertire prima; questo mi è piaciuto: infatti, semmai le profezie delle varie religioni sono vere, pensate che avremmo il tempo di prepararci alla fine del mondo? Non penso. Sempre ammettendo che queste profezie siano vere, immagino che la fine dei tempi sarà brutale come una ID e non potremmo fare niente per evitarla. Ho parlato di profezie, ma vale lo stesso per l'esplosione di un potentissimo ordigno nucleare, un terremoto come il Big One, una grossa meteorite (dimenticate Bruce Willis) o il ritorno degli One Direction. Riassumendo: un Cattivo perfido, (troppo) realistico e un utilizzo originale del tema apocalittico... va bene, nonostante qualche punto sia discutibile. [b]Stile[/b] Mi piacciono i film di Sordi, ma anche molte produzioni della “Commedia all'Italiana” che mostrano la vita e la società del vostro paese negli anni che hanno preceduto il Miracolo Economico. Queste pellicole sono sempre agrodolci, ironiche, ma così tanto umane e pochi attori hanno saputo illustrare questo periodo storico meglio di Alberto Sordi. L'idea di ritrarre più di vent'anni di storia e società italiana in un Corto è audace e brillante. Mi è piaciuta l'attenzione data ai dettagli e alle novità che compaiono poco a poco, nel bene o nel male (la critica di 2001: Odissea nello Spazio, per esempio). Inoltre, ho visto Roma solo un paio di giorni e vorrei tanto tornarvi e mi piace molto il dialetto romanesco, quindi questo “tocco romano” è una valore in più per questo Corto. I paragrafi sono vividi, ma alcuni sono troppo sbrigativi (tipo: “Bravo, c'è l'hai fatta a farla franca”; è un peccato perché rompe il ritmo del Corto). [b]Giocabilità[/b] Nessuna regola, nessun dado da tirare, nessun punteggio, ma un racconto interattivo alla CYOA: per me va benissimo. Siamo gli unici maestri a bordo e non è il caso a decidere dei nostri successi o fallimenti. Penso che l'autore abbia voluto che ci calassimo veramente nei panni di questo Palazzinaro per saper prendere le decisioni giuste... bravo, un'ottima tattica! Ancora più valida perché qui dobbiamo tirar fuori il peggio di noi per campare sulle spalle degli altri e saper rigirare la frittata anche quando gli eventi ci remano contro. Più di un Corto, è quasi un manuale per peggiorare se stessi... alla faccia dei libri d'auto-aiuto che riempono gli scaffali della Feltrinelli! Questo Corto ha una durata di vita media e ogni (dis)avventura ha il suo interesse: dal finale apocalittico alle simil-ID nelle quali il terreno non è più edificabile o al finale infame nel quale andiamo in prigione, ne usciamo e diventiamo dei paladini della giustizia e dei parac*li. Quindi, sono letture divertenti nelle quali si gioca a fare il cattivo. [b]Conclusione[/b] Un racconto coraggioso, originale che rimarrà nelle nostre memorie per un po' di tempo. Il tema del Cattivo è difficile da trattare, ma l'autore ce l'ha fatta (anche se ci sono dei punti dolenti). Un buon Corto che merita il voto che gli assegnerò. [b]Voto inviato a Babacampione con PM (Poste del Mordor)[/b][/quote]
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