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[quote=GGigassi]Questo Corto è stato decisamente fortunato: dopo la complessità di [i]Falkenstein [/i]è stato veramente rinfrescante leggersi un semplice racconto a bivi senza regole, senza codici, senza enigmi, senza paragrafi nascosti… Certo, bisogna interpretare quello che sta succedendo realmente, ma alla fine ogni cosa viene spiegata e quindi l’iniziale sensazione di spaesamento scompare presto. Questo ha sicuramente favorito il Corto ma a pensarci bene, anche senza il paragone inevitabile con [i]Falkenstein[/i], esso presenta un aspetto molto positivo: incarna alla perfezione l’essenza del “formato Corto”. Spesso, anche quest’anno, leggo nei commenti che un Corto sembra essere (e talvolta è) solo una prova generale per un librogame vero e proprio, o che l’autore probabilmente ha dovuto tagliare molto materiale per rimanere nei limiti del concorso, e che in origine la sua opera era più ambiziosa: con [i]Firenze (canzone triste)[/i] questa sensazione non c’è affatto, perché si tratta di una semplice storiellina che esaurisce il suo potenziale nel colpo di scena finale, e che se fosse stata più lunga sarebbe apparsa veramente estenuante e noiosa, narrata con questo stile. Resta poi il gusto di rileggerselo per cogliere le sfumature che non ci sono state chiare a una prima lettura e vedere cosa sarebbe successo se si fosse intrapreso un altro cammino. Penso che un Corto alla fine abbia gli stessi limiti e gli stessi vantaggi dei suoi omologhi cinematografici e letterari: non ha senso elaborare troppo una cosa che verrà “consumata” in fretta, e un buon soggetto di partenza che catturi subito il lettore con la sua originalità e/o un colpo di scena finale bello tosto sono quello che dovrebbe esigere il suo pubblico d’elezione. Ciò detto, il Corto in oggetto non è esente da storture e difetti, tutt’altro. Il doppio registro descrittivo esistenziale/tecnico non sempre è chiaro e azzeccato. L’autore avrebbe dovuto sforzarsi di più a livello lessicale per trovare dei termini che si prestassero (come credo fosse sua intenzione) a rappresentare da una parte i dubbi esistenziali di un ipotetico protagonista e dall’altra [spoiler]l’essenza meccanica della nanomacchina[/spoiler]. In alcuni casi mi sembra che il gioco fosse troppo scoperto, come nel caso [spoiler]dei polmoni[/spoiler], in altri francamente non ho capito cosa stava succedendo. Inoltre, proprio per questo senso di sospensione e per la difficoltà nel decifrare certe situazioni, se si prende una strada più lunga non si può far altro che procedere a caso visto che mancano appigli a cui aggrapparsi per capire come procedere e cosa fare. Citazioni musicali a non finire, comunque: solo per questo gli darò un voto alto (anche se mi sfugge cosa c’entri il titolo con un Corto del genere). [b] Voto inviato a Babacampione[/b][/quote]
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