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[quote=GGigassi]Oltre ai sette Corti sparsi tra concorso, fuori concorso e sezione speciale, ne avevo ideati altri che per un motivo o per l’altro non sono riusciti ad arrivare a compimento. Pasolini nel [i]Decameron [/i]faceva dire al suo Giotto «Perché realizzare un’opera quando è così bello sognarla soltanto?»: giudicate voi se è stato un bene o un male non aver dato seguito alle seguenti tracce: [b]Råtan-Îmrät[/b] doveva unire il tema del robot con quello della scoperta dell’Europa: degli aruspici mesoamericani hanno previsto l’arrivo di Cristoforo Colombo con i conseguenti stermini che ne sarebbero derivati, e quindi hanno creato un golem/robot per varcare l’oceano e verificare se i vaticini fossero corretti ed esistesse veramente un continente sconosciuto che avrebbe dato i natali alla loro rovina. L’azione sarebbe cominciata in realtà con Råtan-Îmrät che già approda sulla costa iberica qualche secolo prima della nascita di Colombo, e nel corso della sua missione avrebbe percorso la Spagna per attingerne la cultura così aliena ai suoi occhi e raccogliere informazioni (una delle prime scelte che avevo previsto era se ibernarsi o meno per alcuni secoli in attesa che arrivasse il momento giusto per attivarsi e agire). Alla fine Råtan-Îmrät avrebbe anche potuto non uccidere Colombo ritenendolo un pazzo sognatore che mai sarebbe arrivato alla sua meta (che effettivamente era tutt’altra), ma anche se lo avesse ammazzato avevo previsto un finale amaro in cui qualcun altro avrebbe preso il suo posto e avrebbe dato inizio allo sterminio degli Incas. Il sistema di combattimento sarebbe stato molto simile a quello di Misteri d’Oriente, i punteggi di Råtan-Îmrät sarebbero stati fissi ma altissimi in modo da agevolarlo nella lotta e per rappresentare la potenza della “scienza religiosa” incaica. All’inizio il giocatore avrebbe potuto scegliere delle migliorie al robot (umanoide ma dalle fattezze “latine”, quindi avrebbe risaltato in un contesto europeo) come un rivestimento esterno più robusto che gli avrebbe garantito più punti ferita, oppure degli arti telescopici o la capacità di mimetizzarsi. Inoltre l’aspetto divino di cui era imbevuto gli avrebbe garantito anche poteri speciali legati alle divinità da usare una sola volta per avventura: ad esempio la pioggia di Tlaloc che avrebbe ucciso istantaneamente i suoi nemici. Sarebbe stato un Corto decisamente facile per il giocatore (come piacciono a me!), che sarebbe partito con punteggi alti e avrebbe avuto a disposizione molte caratteristiche aggiuntive con cui risolvere i problemi: fondamentalmente, mi interessava che arrivasse alla fine. Anche se è stato uno tra i primi Corti che ho ideato non ne rimangono che 6 paginette frammentarie: la documentazione mi avrebbe preso troppo tempo (uno dei primi scontri sarebbe stato contro un orso, ma c’erano veramente degli orsi nel XIII secolo in Andalusia, e di che tipo? Molti incontri sarebbero stati caratterizzati dalla fede dei “png”, tra cui immaginavo ebrei, musulmani, cattolici e protestanti, ma com’era veramente la situazione religiosa nella Spagna del XV secolo? Sarebbe stato anacronistico inserire la Santa Inquisizione? E poi il protagonista sarebbe arrivato in Spagna o in Portogallo? Com’era la situazione dei due paesi alla fine del XV secolo?) e inoltre avevo progettato di usare un linguaggio libresco con termini desueti, cosa che mi avrebbe fatto perdere altro tempo per “tradurre” alcuni passaggi con una terminologia più ricercata. Di fondamentale aiuto per la terminologia incaica sarebbero stati i due volumi della collana Historica dedicati alla serie a fumetti franco-belga [i]Quetzalcoatl[/i]. [b]Manuale per inserire i link ipertestuali in Word[/b] sarebbe stata un’altra cosetta metanarrativa, una sfida lanciata dal libro stesso al lettore per vedere se il lettore/giocatore riusciva a mettere dei link senza ricorrere a LGC. Ne riporto l’unica pagina che ho scritto: [quote]Ciao, stronzo. Questo è un librogame. Un nerd come te lo sa cos’è un librogame, vero? “Ehi, io non sono un nerd!” Ti sei iscritto a un forum di librogame e hai deciso di prendere parte come giudice a un concorso di Corti, o almeno di scaricarne alcuni. Rassegnati: sei un nerd. Quindi eccoti a leggere questo librogame che come sai bla bla bla è una forma di letteratura interattiva e bla bla bla dove il protagonista sei tu. Cazzate. Il protagonista qui sono io, il Corto che dovrai affrontare. E tu sei il mio trastullo. Facciamo finta che tu voglia scrivere un Corto per partecipare a un concorso in un forum. Ce l’hai un’idea buona? Riesci a seguire le regole del bando? Cristo santo, sai mettere almeno due parole di fila? Non me ne frega niente. Quello che devi sapere è solo come si mettete un fottuto link ipertestuale in un testo per collegarlo a un paragrafo. E non lo voglio fatto con LibroGameCreator 2 o 3 o 4 o 3000. Lo voglio in Word. Per un nerd come te è una cazzata, vero? Adesso lo vedremo, cazzone.[/quote] Come facilmente intuibile, questo Corto mi era stato dettato dalla frustrazione di non sapere come mettere i link multimediali, e avrebbe dovuto concludersi con tante scuse a Shaman e un sentito ringraziamento a Yaztromo, di cui avevo ripescato una risposta in un thread in cui si chiedeva come mettere un link in Word sin dal prologo (procedimento che vale anche per i link interni ai paragrafi, ovviamente, e che una volta copiaincollato in un file apposito è diventato il mio vangelo). Sarebbe stato un Corto-pamphlet assolutamente velleitario e non so come avrei risolto la cosa dell’altro tema (il protagonista poteva essere un cattivo o un nerd, a seconda di quale dei due si considerasse, il lettore o li libro stesso), appiccicarci un’invasione o l’apocalisse non sarebbe stato poi così facile. [b]Invasione! [/b](proprio come quello del Duergar, tanto per intorbidire le acque e far pensare che fossero di due autori diversi visto che lo stesso autore non avrebbe mai usato lo stesso titolo) avrebbe avuto come protagonisti una squadra di robot che affrontava un’invasione di alieni rettiliformi sul loro pianeta interamente tecnologico, creato dai terrestri eoni prima. Ogni squadra sarebbe stata composta da un Protagonista da scegliersi tra sei possibili opzioni, due Gregari da scegliersi tra nove possibilità e quattro Comparse da scegliersi tra nove o dodici altri robot. Ovviamente scendendo di grado le abilità dei singoli robot sarebbero decresciute in proporzione. Ogni robot (ce n’erano di antropomorfi, zoomorfi e ancora più strambi) sarebbe stato definito da varie caratteristiche, ovvero LOTTA, EMISSIONE (se lanciava raggi laser et similia), RESISTENZA, CONNESSIONE (se aveva l’abilità di connettersi al sistema informatico del pianeta e raccogliere informazioni). Il sistema di gioco potrei riciclarlo in futuro quindi non entro nello specifico. Inoltre alcuni robot potevano avere delle ulteriori caratteristiche come l’abilità di volare o levitare, che avrebbe evitato la loro dipartita istantanea in alcune situazioni. I Protagonisti erano inoltre definiti anche dal loro CARATTERE, che ne avrebbe condizionato il finale specifico: immagino che Faith (“Carattere: fanatica, protettiva”) avrebbe imposto una teocrazia in cui era d’obbligo la venerazione degli antichi umani, laddove Hive Master (“Carattere: riflessivo, distaccato”) avrebbe collegato tutti i robot superstiti in un’unica rete che avrebbe controllato in prima persona. Il Corto sarebbe stato una corsa al massacro, in cui i singoli robot sarebbero morti uno dopo l’altro a partire dalle Comparse: avevo previsto che certe azioni le potessero compiere inizialmente solo Gregari o Comparse, perché i Protagonisti non si sarebbero abbassati a farle, o comunque sarebbero stati indietro nell’ordine di marcia, protetti dai loro cadetti. A seconda del robot Protagonista scelto, il giocatore avrebbe dovuto intuire quale potesse essere la strada migliore da percorrere per quello specifico Protagonista (Bolt, a cui ho associato l’appunto “testa che spara raggi”, aveva un punteggio alto in EMISSIONE, quindi le lotte a distanza sarebbero state il suo forte, immagino). Noto che il file che avevo elaborato inizialmente era stato poi ribattezzato 1NVA51ON3! per dargli un tocco informatico. Non l’ho concluso perché è stata una delle ultime idee che mi sono venute e non ho fatto in tempo a svilupparla, inoltre gli organizzatori erano stati estremamente decisi nel cassare i disegnetti con cui avevo originariamente decorato[i] La Prova della Negromante[/i], e a me sarebbe piaciuto mettere dei ritratti dei singoli robot (Protagonisti, Gregari o Comparse che fossero) per permettere al lettore di cogliere immediatamente di cosa si trattava. Ma non erano immagini strettamente necessarie al Corto e quindi probabilmente non sarebbero state accettate, rendendo le pagine che avevo previsto degli sterili tabulati di dati e numeri. Avevo anche previsto di dare una numerazione ordinata ma non progressiva ai paragrafi (ad esempio facendone solo 50, ma numerandoli 1, 7, 89, 101, ecc.), in modo da non dover perdere tempo a farmi altri file in cui elencare i numeri di paragrafo già usati, come avevo fatto in precedenza per gli altri Corti. Due palle. Un Corto che avrebbe unito un cattivo e la scoperta dell’Europa avrebbe dovuto vertere su u[u]n turista statunitense apparentemente normale che decide di visitare le capitali europee[/u], nonostante i fantomatici “rischi” che a suo dire ciò avrebbe comportato, e di cui inizialmente il lettore non sapeva nulla. Nel corso della lettura sarebbe risultato progressivamente evidente che la terminologia impiegata all’inizio sulla “merce” da acquistare e usare, sui “deliziosi regali” che si faceva, ecc. lo identificavano come un pedofilo. Chiaramente per rendere al meglio le situazioni avrei dovuto documentarmi un minimo, quindi penso che per il bene di tutti è stato meglio che questo Corto non si sia concretizzato! [u]Altro cattivo[/u]: quello che compare nell’ultimo romanzo di Gianrico Carofiglio, di cui non spoilero troppo limitandomi a dire che è un poliziotto che a un certo punto fantastica sullo stuprare una collega della Buoncostume. Sarebbe stato un protagonista azzeccato, tanto più che proprio nel romanzo viene descritto come appassionato di enigmistica e giochi di parole. Ma anche qua era troppo tardi per lavorarci seriamente sopra, e poi come diavolo ci infilavo dentro un’invasione o l’apocalisse? [u]Altra suggestione letteraria[/u]: [i]Seno Grande, Fianchi Larghi[/i] di Mo Yan, stupenda e urticante epopea familiare di cui mi sarebbe piaciuto fare una fan fiction in cui veniva narrato qualcosa dei sei anni che non vengono coperti nel romanzo relativi al ritorno della sorella che faceva la prostituta. Ma era troppo difficile, troppa documentazione da raccogliere e troppo complicato ficcarci dentro un protagonista come quelli richiesti dal bando, oltre al fatto che avrei dovuto restare fedele a quello che viene raccontato successivamente nel romanzo originale. Mi è anche venuta un’idea di [u]Corto metatestuale e collaborativo estremo[/u], che magari proporrò in futuro. Ma il Corto che più di tutti rimpiango di non aver concluso sarebbe stato uno che non avrebbe comunque mai visto la luce. Quando inviai [i]La Prova della Negromante[/i], il primo Corto, gli organizzatori mi fecero notare le varie XX sparse per i paragrafi e la altre incongruenze, attribuendole inizialmente alla conversione da un formato diverso di Word. Ovviamente subito dopo aver avanzato questo dubbio si rifecero vivi chiedendomi se non fosse una cosa voluta, e confermai che servivano per trovare il paragrafo segreto. Da quella volta mi venne però la voglia di mandare un ultimo Corto composto da 50 pagine riempite con caratteri assolutamente casuali, dicendo che io lo leggevo benissimo e che probabilmente avevano un problema di conversione che intimavo di risolvere il prima possibile, perché quello era il mio Corto migliore! =)[/quote]
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