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[quote=GGigassi]Stavolta metto l’elenco delle mie fantasie irrealizzate all’inizio del concorso e non alla fine. Vi invito a fare lo stesso, se avevate dei progetti poi non portati a termine. [senza titolo]: ispirato alla campagna di PLANESCAPE che sto portando avanti. Ne avevo già accennato in un altro topic: pensavo a un’avventura esplorativa a mappa in cui il giocatore interpretava un tipo di genio di Advanced D&D (marid, djinn, ecc.) e cercava di penetrare in una fortezza dei dao, i geni del Piano della Terra. Oltre all’abbozzo non sono andato, perché non sapevo come gestire cose come i combattimenti senza elementi esterni al Corto e anche perché ricordavo l’avversione di alcuni utenti di LGL per le ambientazioni fantasy. [senza titolo]: un Corto realistico e drammatico sulla scia di Cupe Vampe e 11/09, in cui una migrante dopo varie vicissitudini arrivava in Italia. Non ho trovato nessun sistema migliore per inserire la terra che con un colpo di scena finale in cui si scopriva che il bene a cui teneva di più la protagonista era un po’ di terra che si era portata dietro dal suo paese. Fuori concorso assicurato. :D Lasciato perdere subito. ROMA BRUCIA: ambientato durante il Sacco di Roma, questo Corto avrebbe avuto come protagonista un mercenario/spia/assassino con l’incarico di giungere in una Roma devastata dai lanzichenecchi per recuperare un oggetto misterioso e preziosissimo di cui non sapeva la natura ma solo il nome e l’indirizzo del “contatto” da cui avrebbe dovuto prelevarlo a Roma. Sarebbe stato narrato in terza persona e avrebbe avuto un meccanismo di rimandi particolare: al lettore sarebbe stato richiesto di leggere attentamente i paragrafi e di memorizzare i dettagli della storia e dell’ambientazione, pena incappare in instant death (ad esempio all’inizio veniva descritto accuratamente l’equipaggiamento del protagonista, che avrebbe subito variazioni sin dal primo paragrafo – “il bastone si ruppe nel cammino”, “pagò altre 10 monete”, ecc. – e se il giocatore fosse andato in un paragrafo non congruente con lo status del protagonista, ad esempio se avesse usato un’arma che in realtà non possedeva, sarebbe morto). Per complicare il tutto, i rimandi ai paragrafi a cui recarsi non sarebbero stati numeri ma operazioni matematiche, in modo da generare a ogni paragrafo anche 20 “uscite” di cui solo una era quella giusta mentre le altre portavano alla stessa ID. Alla fine avevo immaginato di chiedere al lettore di fare lo spelling del nome complicatissimo del committente olandese che gli aveva affidato la missione una volta incontrato il suo contatto a Roma. Io pensavo di non mettere nessun rimando ipertestuale, ma questa opzione non sarebbe stata permessa dal bando, ripensandoci avrei potuto semplicemente metterlo direttamente nelle parole o nelle altre opzioni che avrei fornito come uscite di paragrafo, lasciando perdere il discorso delle operazioni! Ma questo l’ho capito solo adesso =) . Magari recupererò l’idea in futuro. In tutto questo, come si inseriva la “terra”? Nel corso di tutto il Corto il protagonista avrebbe ripetuto che svolgeva questa missione per “la terra”, lasciando sottintendere che lo faceva per amor di patria: alla fine si sarebbe scoperto che da Roma avrebbe recuperato un pigmento rarissimo che serviva a un pittore fiammingo, e quella era la vera terra attorno a cui ruotava il Corto. Troppo poco per non immaginare che sarebbe finito fuori concorso, e quindi alla fine l’ho lasciato perdere anche se ne avevo già delineato la struttura e avevo scritto qualche paragrafo. A onor del vero, l’ho abbandonato anche perché scrivere un librogame in terza persona si è rivelato difficilissimo. FUORI IN TRE MOSSE: speravo di riuscire a mandarlo almeno fuori concorso, ma alla fine ho lasciato perdere sia per la vicinanza con l’inizio del concorso (e ho fatto bene, siete stati velocissimi! :applausi: ) sia perché non avrei potuto dedicarci quel minimo di attenzione di cui avrebbe necessitato. Il protagonista è un lombrico all’interno di un vaso di terracotta che sente sopra di sé la pioggia che comincia a cadere e vuole salire in superficie. Per “navigare” all’interno del vaso avrebbe avuto a ogni paragrafo un massimo di 14 opzioni, corrispondenti ai punti determinati delle assi avanti-indietro, sopra-sotto, basso-alto più quelle intermedie, ma al lettore non sarebbero stati rivelati come tali, ma con dei simboli di quelli che si trovano nello strumento Inserisci-Simbolo di Word. Come evidenziato dal titolo, il percorso ideale avrebbe coinvolto solo 4 paragrafi e quindi 3 sole scelte. In un paio di occasioni (il lombrico va a sbattere contro le pareti del vaso, incontra un insetto che gli attacca bottone fino a stordirlo) il protagonista si sarebbe confuso e i simboli-direzioni avrebbero subito uno shift per complicare l’operazione di uscita qualora il lettore avesse intuito a quali direzioni corrispondessero i simboli dopo aver giocato un po'. Tutto il Corto si sarebbe basato su questo meccanismo e sulla peculiarità del protagonista e dell’ambientazione. Il primo elemento sarebbe stato però vanificato dall’obbligo di mettere le soluzioni in calce al Corto, che secondo me avrebbero smorzato un po’ la forza dell’idea. Inoltre per gestire al meglio la struttura dei paragrafi avevo tentato di disegnare il vaso (che all’inizio era un terreno aperto e più vasto), senza mai riuscire a tirarne fuori uno schema soddisfacente che fosse comprensibile! :mad: La stragrande maggioranza dei paragrafi avrebbe riportato solo la parola “terra” ripetuta molte volte. Riporto di seguito l’incipit che avevo elaborato – la narrazione sarebbe avvenuta tutta in prima persona. [i]Io verme. Io muove terra. Io mangia terra. Io caga terra. Io tutto terra. Ma… Sopra terra, terra. Sopra terra e terra, terra. Sopra terra, terra e terra, rumori. Io sa rumori è acqua. Io vuole acqua. Io ama terra ma, insomma, ogni tanto vuole anche acqua. Io riuscirà a trovare strada per terra sopra terra sopra terra sopra terra?[/i][/quote]
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