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[quote=Lucky]Sotto con i voti della giuria: GIUDIZIO DI BEN KENOBI: [i]Un racconto leggero e molto gradevole, al quale manca qualcosa sul piano della giocabilità per ambiare a voti più alti. "Rockstage" è scritto molto bene, è divertente e scorrevole, condito da ottime illustrazioni/enigmi e basato su un'idea originale: un tour in Italia di una rock band britannica, che si ritrova a risalire la penisola dalla Sicilia a Roma ostacolata da una band rivale che tenterà di tutto per impedire ai nostri protagonisti di raggiungere la vetta del successo mondiale. Ciò nonostante ho dovuto abbassare notevolmente il voto potenziale per un paio di motivi: dinamica di gioco insoddisfacente e mancata aderenza al tema dell'immagine. Ottima la verve creativa dell'autore, che crea un libro molto godibile e divertente: si legge che è un piacere, ed il divertimento non consiste tanto nel raggiungere il finale quanto nell'esplorare tutti i paragrafi. Molto simpatica la scena dei peperoncini calabresi e i vari modi in cui la band rivale dei "Marshall" tenta di ostacolare il concerto dei "DeFender" ! La struttura di gioco è molto semplice: ci sono 5 attributi di base, un punteggio di Salute e l'inventario. In alcune occasioni, per superare alcuni eventi senza danno dovremo confrontare uno o due attributi contro un lancio di dadi; la maggior parte delle volte la conseguenza è soltanto una perdita di punti di Salute, ma in un paio di occasioni il risultato è decisivo per portare a termine l'avventura con successo. Il principale limite del racconto non è il sistema di gioco, che mi sembra ben congegnato, quanto piuttosto le dinamiche di gioco: il lettore ha pochissime scelte e tutto si riduce ad un lancio di dadi contro gli attributi e alla risoluzione di enigmi che, seppur presentati molto bene, appaiono un po' troppo cervellotici e fuori contesto. Il lancio di dadi contro gli attributi non è tanto un modo per determinare la vittoria o la sconfitta, quanto per "randomizzare" il nostro percorso nel libro: è quasi sempre possibile completare l'avventura con successo, al massimo perdiamo qualche punto Salute o allunghiamo il percorso. Pur rileggendo il racconto più volte, non sono riuscito a capire la logica dell'enigma con somma-differenza-moltiplicazione e soprattutto della combinazione della cassaforte, che è cruciale per completare il librogame... mi è sfuggito un indizio ? Il finale è poi, ancora una volta, affidato alla risoluzione di un enigma "ideato da un folle" (cito testualmente) ma stavolta l'autore ha offerto diversi livelli di difficoltà: chi è stato bravo/fortunato nei precedenti paragrafi si ritrova di fronte ad un enigma più facile. La mancanza di interattività ha contribuito ad abbassare notevolmente il mio giudizio: troppo basato sugli enigmi, che reputo troppo articolati e non adeguati al tono leggero del racconto. Ho inoltre abbassato ulteriormente il voto perché l'immagine scelta come tema non è affatto integrata nella trama del racconto: essa appare soltanto in una instant death alla fine del racconto, e non ha nulla a che vedere con la storia principale. Il librogame è divertente, ben scritto e ben presentato ma il mio giudizio finale è 6: non va al di sopra della sufficienza per via delle carenze nella parte "game" e della scarsa aderenza al tema del concorso.[/i] [b]VOTO: 6[/b] GIUDIZIO DI YANEZ [i]leggere questo corto mi ha riportato indietro a qualche anno fa quando giravo col mio gruppo in giro per il centro italia sopra un furgonaccio scassato, e più di un sorriso mi è stato strappato nel percorrerlo. è evidente che l'autore conosce bene questo ambiente essendo il testo pieno zeppo di riferimenti ai marchi più blasonati che dovrebbero appartenere alla backline ed alla lineup di una band, e tra le righe un eco alle problematiche di un concerto ed alle sue leggende metropolitane; alcune trovate sono delle vere chicche come la voce chitarrosa del roadie che ogni tanto fugge verso virtuosismi petrucciani, l'uso dei sensi che permettono un'immedesimazione immediata e partecipe del lettore, e la tamarrata superflua ma indispensabile dei dadi pelosi che da il tono scanzonato alla vicenda; vicenda ben congegnata e giustamente surreale, funzionerebbe tutto se...non fosse tutto troppo rimandato all'aleatorietà dei dadi(pelosi): in metà dei paragrafi è presente un check di una caratteristica, che rischia di mandare a monte una scelta arbitraria fatta dal lettore! si capisce ben presto che basterà un lancio (peloso) sfortunato per mandare a monte la partita... e se non è presente un check è presente un enigma! enigmi che hanno indubbiamente un impatto grafico notevole, peccato siano impossibili da risolvere e bloccano il giocatore che si troverà costretto a barare per andare avanti; tutto questo ahimè mina l'eccellente prima impressione che si ha del corto. il tutto è piuttosto ben scritto anche se con qualche contorsionisimo presente in alcuni passaggi davvero contorti, c'è qualcosina da rivedere ma nulla di importante; ennesimo neo però: mancanza di capoversi, tutti è ammassato nei pragrafi senza un accapo rendendo difficoltosa la lettura, sopratutto dove sono presenti dei dialoghi, è da impazzire tra trattini e virgolette in questo modo. temo questo sia dovuto al fatto di riuscire a stare in 18 pagine di regolamento, ma se si sta fuori è meglio tagliare che ammucchiare. dei due finali mi è piaciuto molto di più quello "fallimentare" e nel quale si incastra alla perfezione l'immagine scelta. l'eccessiva prolissità di alcuni paragrafi senza a capo, l'esagerato numero di check e l'impossibile risoluzione degli enigmi frenano un racconto divertente, originale, ben congegnato e con un regolamento semplice. poteva essere perfetto ma così non lo è... rock on![/i] [b]VOTO: 8[/b] GIUDIZIO DI LUCKY [i]Il racconto Rockstage rappresenta una ventata di aria fresca e frizzante nei raccontigame sia a livello di background sia a livello di regolamento. Per quanto riguarda il regolamento l'idea di utilizzare i 5 sensi come caratteristiche del personaggio è molto interessante soprattutto per le potenzialità di bilanciamento ottenibile ipotericamente del lancio dei dadi nel gioco. Immancabile l'inventario anche se non ci viene dato modo di utilizzarlo più di tanto. E' pero' un peccato che il senso del Tatto rimanga inutilizzato, sarebbe bastata almeno una situazione giustificarne la presenza. La storia divertente e ben raccontata ci regala dei momenti di ilarità genuina che mi hanno ricordato un mix tra Scooby-doo e "Josie e le Pussycats" ma non voglio fare paragoni azzardati, è un pensiero che è solo nella mia mente :) Molto simpatico è il protagonista che andremo ad impersonificare nel racconto, una sorta di sfigatello reso unico da una insolita quanto improbabile voce chitarrosa! I personaggi che ci accompagnano nelle nostre vicissitudini si sposano bene con la vicenda anche se vista la loro bella caratterizzazione meriterebbero un poco più di spazio. Una menzione d'onore va agli antagonisti che animano tutto il racconto cercando di metterci i bastoni tra le ruote nei modi più disparati inventandosi le macchine più improbabili degne della famosa ACME! Anche se questo punto c'e' anche da notare come i rompicapi siano troppo complessi tanto da minarne la giocabilità(ad esempio quello delle tubazioni o non è spiegato bene o non ci ho capito molto io). Le illustrazioni dei macchinari da sole sono una chicca, ma soprattutto ho trovato irresistibile il marchio onnipresente dei Marshall... geniale. Interessante è la resa dell'ambientazione italiana anche se la resa finale è un pochino altalenante in quanto comincia bene con la Salerno-Reggio ma poi perde un po' di mordente una volta arrivati a Roma. L'immagine tema è stata ottimamente utilizzata e si adatta perfettamente al paragrafo che descrive. Insomma, il racconto mi ha convinto quasi del tutto e con una maggiore attenzione sarebbe stato impeccabile.[/i] [b]VOTO: 7,5[/b] Risultato finale: [b][color=#ff0000]7.238[/color][/b][/quote]
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