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[quote=Lucky]Ed eccovi anche i voti della giuria! GIUDIZIO DI BEN KENOBI: [i]Senza infamia e senza lode. La Danza delle Ombre è un librogame abbastanza scorrevole, caratterizzato da una trama scarna ed un sistema di gioco semplice e collaudato. Il lettore impersona un ladro/assassino (scelta naturale per chi si è ispirato all'immagine dell'uomo incappucciato, sebbene in questo racconto venga usata per ritrarre l'antagonista e non il protagonista) che si accinge a consegnare il frutto dei suoi furti, una gemma dotata di magici poteri, a colui che gli ha commissionato il lavoro, non sapendo che si tratta in realtà di un malefico stregone. E' proprio il combattimento contro questo avversario l'essenza del racconto: dopo una sezione iniziale in cui il lettore può procurarsi qualche oggetto per prepararsi alla sfida, il protagonista dovrà effettuare tutte le scelte giuste per indebolire il più possibile questo nemico, che è praticamente invincibile se affrontato in uno scontro diretto. La parte migliore del libro è la cura della meccanica di gioco: poche idee, ma che funzionano bene. Il protagonista ha diverse occasioni per fiaccare lo stregone prima di affrontarlo in duello, e l'autore ha inserito un paio di "scappatoie" dal duello principale: se un nostro alleato riesce a disarmarlo otteniamo un combattimento facile; se durante il duello veniamo ipnotizzati, possiamo vincere grazie ad una prova di agilità. Il problema di quest'ultima scappatoia è che rende completamente inutile tutto ciò che avviene nel libro: basta scegliere l'Acrobata, giungere al combattimento finale tramite un qualsiasi percorso, e poi venire ipnotizzati immediatamente e vincere grazie ad una prova di agilità... troppo semplice ! Potenzialmente interessante l'idea di scegliere la "classe" alla quale appartiene il nostro protagonista, partendo con un set di punteggi prefissati e di abilità speciali: purtroppo l'idea è stata sfruttata pochissimo nel racconto, avrebbe potuto rendere la dinamica di gioco più varia ed interessante. Pienamente centrato il tema dell'immagine, che ritrae lo stregone mentre emerge dall'ombra grazie ai suoi poteri magici. Molto carina l'idea dell'enigma scacchistico (è puramente facoltativo, e ciò compensa il fatto che non sia accessibile a tutti i lettori perché non tutti conoscono gli scacchi, inoltre è un problema semplice ma che ricompensa lautamente chi riesce a risolverlo) ed il modo in cui è stato inserito nella storia. Il primo e più serio difetto è lo stile narrativo dell'autore: lascia molto a desiderare, e ci sono vari errori grammaticali, tra i quali non sopporto l'uso costante del "te" in luogo di "tu" come soggetto. Il secondo consiste nella banalità della trama, che rende la lettura poco emozionante, soprattutto considerato che si tratta di un librogame lineare. In definitiva penso che questo librogame non arrechi danno né giovamento al lettore, e mi sento di dare un voto che oscilla attorno alla sufficienza ma diventa 5,5 per via delle incertezze nella scrittura, per il mancato bilanciamento della difficoltà (l'ho completato alla prima partita senza affrontare nessun combattimento, arrecando pochi danni allo stregone e vincendo direttamente la prova di agilità finale) e della mancanza di spunti di originalità e di idee particolari che invece ho trovato nelle altre opere partecipanti al concorso.[/i] [b]VOTO: 5,5[/b] GIUDIZIO DI YANEZ: [i]abbiamo qui il classico più classico che non si può: gilde, cavalieri, maghi, gemme, taverne, dadi e... scacchi?!!! l'enigma è fuori luogo anche se poi viene spoilerato nel paragrafo successivo e quindi rimane un leggero ostacolo solo alla prima lettura; tutto sommato è un dettaglio ininfluente e non necessario per arrivare alla fine del racconto ma in ogni caso stona. quello che salta inevitabilmente all'occhio è lo stile di scrittura sicuramente non sopraffino con numerosi errori grammaticali e parole fuori contesto. ingenuo, questa è l'aggettivo che mi è rimasta in testa dopo aver letto la danza delle ombre; intendiamoci, nonostante la scrittura sia sicuramente da rivedere il racconto scorre,le descrizioni sono comprensibili e così anche le azioni nei paragrafi ma... ogni tanto mi è venuto da sorridere o son rimasto perplesso su alcune espressioni utilizzate: "è un edificio a due piani: al piano terreno c'è la taverna ed al piano primo le camere." "la taverna, pur avendo fatto da poco buio, è già piuttosto gremita di clienti." quello scritto sopra è quello che definisco scritto in maniera ingenua; l'autore avrà scritto di getto senza poi rileggere, oppure è alla sua prima esperienza con la scrittura di un librogame che per altro risulta funzionare benissimo e rimane scorrevole in ogni sua parte: rimandi, sequenza temporale delle azioni, uso dell'inventario, gestione degli scontri, tre "classi" selezionabili che fanno variare il grafo di una storia che sa di deja-vu (così come il regolamento)...ma che nella risoluzione dello scontro finale vede un aumento del climax con varie possibilità per venirne a capo; oserei dire che ci si è ispirati allo scontro con balthus dire ne "la rocca del male" i comprimari e così anche il cattivone (nomi a parte, come strider che francamente mi sarei risparmiato) rimangono sufficientemente impressi, con alcuni siparietti interessanti (strider che cade sulle balle di fieno con un "ci rivedremo") e risultano a mio avviso accattivanti. ben inserita l'immagine, centrata in pieno, e per questa volta niente "assassino" dato è ritratto l'antagonista: un fruitore di magia. in finale quello che penalizza questo corto oltre al senso di ingenuità ed approssimazione nella scrittura è l'auto conclusione di alcune azioni che io in gergo chiamo "autofato dell'autore", ossia delle azioni che mi vengono imposte dallo scrittore quando magari potevo scegliere di fare altro, come non poter scegliere se prendere una rosa nera o lasciarla, oppure evitare di ridere fragorosamente in taverna per non farmi notare...tutte piccole cose così che mi fanno dire: perchè? perchè non posso farlo? quale è senso? il librogame è ben congegnato ma gli altri aspetti vanno rivisti. (tiro ad indovinare: l'autore è di roma da come usa il "te" al posto del "tu") siamo sullo stesso livello delle metamorfosi per cui prende lo stesso voto.[/i] [b]VOTO: 5[/b] GIUDIZIO DI LUCKY: [i]Ancora una volta mi ritrovo ad essere combattuto nell'assegnare un voto ad un corto. Il regolamento è semplice e rodato difatti utilizza i classici valori di Combattività, Destrezza e Vitalità che potranno essere valorizzati scegliendo una delle tre specializzazioni possibili. Le specializzazioni sono una buona soluzione anche se avrei preferito una maggiore differenziazione in termini di punteggio per aumentare la longevità ed invogliare e rigiocare il racconto più volte, purtroppo giocando con la specializzazione "Combattente" è più semplice rispetto alle altre, avrei prefirito un miglior bilanciamento sotto questo punto di vista. L'inventario è ben gestito difatti tutti gli oggetti trovati nel corso dell'avventura possono esserci utili in qualche modo. La storia sembra iniziare dove altri racconti finiscono... originale ed anche se inizialmente può sembrare banale, col proseguire della vicenda tutto diventa più appassionante e divertente. I tre personaggi principali oltre al nostro alter ego potevano essere caratterizzati meglio ma in fin dei conti mi sono piaciuti. Ho trovato interessante come per tutti e tre ci sia un momento nel racconto dove da alleati si traformano in rivali. Ottimo il finale, mi è molto piaciuto il furto finale alla Lupin. Mi è parsa molto, anzi troppo imprecisa la scrittura, tra errori grammaticali, di punteggiatura, molte ripetizioni, uno strano uso di te invece che tu, un bug di coerenza al paragrafo 34... insomma c'è una lunga lista che denota una fase di rilettura e betatest decisamente sottovalutata. L'immagine utilizzata come tema rende bene la scena dove appare il mago avvolto nel suo mantello, molto bene quindi. Ho trovato molto divertente la situazione nella quale ci prendiamo gioco del mago Luther osservando come brandisce la spada! In conclusione è un buon corto che è stato divertente giocare e sviscerare fino in fondo, peccato però che la valutazione finale venga inevitabilmente penalizzata dai vari errori commessi.[/i] [b]VOTO: 6[/b] Risultato finale: [b][color=#ff0000]5.546[/color][/b][/quote]
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