Re: ALLA LUCE DEL BUIO - CONCORSO
EGO ha scritto:Lucky ha scritto:Risultato finale: 7.653
E' già praticamente sul podio, complimenti!
E in più è anche il primo racconto esaminato. Non so come andrà quest'anno ma nelle scorse edizioni ho notato che il primo racconto esaminato soffriva di un leggero svantaggio: non avendo come metro di paragone altri racconti e non sapendo cosa aspettarsi dal futuro i votanti tendevano a stare bassi.
Anche per questo un risultato di 7.6 mi sembra davvero eccellente.
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gpet74
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Re: ALLA LUCE DEL BUIO - CONCORSO
Scusate, ma solo per me la complessità di indovinelli e storia sono un "pregio"? Chiamatemi maniaca del videogame, ma se c'è una cosa che mi fa amare Silent Hill più che altri titoli è PROPRIO l'interruzione della linearità narrativa che danno i puzzles. Qui però si viaggia sul filo del gusto personale, perchè ad esempio io adoro soffermarmi a risolvere enigmi e non trovo che sia inadatto ad un corto. Anzi, mi da la sensazione che pur in pochi paragrafi vi sia qualcosa da fare di serio e non che vengano liquidati di corsa. Il fatto che si resti "stretti" col resto, beh ma... ragazzi, chi ha detto che sia un male? E' un libro difficile e capirai! Uscire da un coma è facile? Ecco, semmai, perchè una conclusione così "semplice" me lo guasta un po'.
I conteggi non sono una cosa da mettersi a fare quando si è in coma? E perchè? invece, dato che si parla di prodotti della psiche, perchè la psiche non dovrebbe "registrare" gli intoppi come numeri e indovinelli, specie se nella vita coscente (non lo sappiamo) il personaggio è un appassionato di enigmistica magari.
Le stanze che sono poco sconclusionate...beh insomma, non è detto neanche questo, vi sono dei sogni dove alcuni ambienti sono registrati dalla nostra mente come familiari e hanno connotati ben precisi, ma altri elementi "sballano", come persone ed eventi.
Qual'è la citazione dai Litfiba? Mi fa venire in mente che ho dimenticato di giustificare almeno un mezzo punto con la citazione da Gaetano. Grande, soprattutto per dove e come è piazzata!
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Aloona
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Re: ALLA LUCE DEL BUIO - CONCORSO
Aloona ha scritto:Scusate, ma solo per me la complessità di indovinelli e storia sono un "pregio"? Chiamatemi maniaca del videogame, ma se c'è una cosa che mi fa amare Silent Hill più che altri titoli è PROPRIO l'interruzione della linearità narrativa che danno i puzzles.
Non è la stessa cosa. In Silent Hill, innanzitutto, puoi avere in ballo anche più enigmi contemporaneamente, e soprattutto, mentre attendi il lampo di genio che ti fa arrivare alla soluzione, puoi continuare ad andartene in giro, cercare altri indizi, fare altre cose. In un librogame come questo, invece, resti fermo sul paragrafo, visto che qui non puoi nemmeno rivisitare le altre stanze, come invece faresti in Alla corte di Re Artù.
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EGO
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Re: ALLA LUCE DEL BUIO - CONCORSO
Aloona ha scritto:Chiamatemi maniaca del videogame, ma se c'è una cosa che mi fa amare Silent Hill più che altri titoli è PROPRIO l'interruzione della linearità narrativa che danno i puzzles.
sì, ma in Silent Hill non spegni la console e tiri fuori la calcolatrice per risolvere gli enigmi... continui a GIOCARE...
è un altro medium, non ha alcun senso paragonare le due cose. Gli enigmi degli LG dovrebbe essere visuali o testuali, non aritmetici.
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Jegriva
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Re: ALLA LUCE DEL BUIO - CONCORSO
EGO ha scritto:Dal regolamento, Alla luce del buio sembra una genialata, cercando di imitare sistemi di gioco complessi, tra cui quello delle preveggenze di Grecia Antica. E subito colpisce lo stile di scrittura: sebbene soffra, fin dall'introduzione, di ridondanze ed ingenuità che si possono eliminare solo con tanto esercizio e tante letture, non è banale e riesce a dar vita ad un prologo accattivante, che invita alla lettura.
L'idea del Tenta la Realtà non è affatto male, ma soffre di un grosso problema: occupa troppi paragrafi di un racconto che non ne può offrire molti. Già leggendo la regola è subito facile capire quanti sono i paragrafi in questione, e una volta che si è provato e verificato in cosa consistono quei paragrafi, la soluzione del gioco diventa - o per lo meno, rischia molto di diventare - una mera questione di calcolo. Dispiace, perché quei paragrafi li ho trovati il nucleo della narrazione, e molti di essi sono profondi, toccanti, scritti molto bene e chiaramente sentiti dall'autore.
Lo stesso non posso dire del tempo presente della narrazione: d'accordo, è un sogno, è astratto e può succedere di tutto, ma appare posticcio, a compartimenti stagni, il che nella maggior parte dei casi è l'opposto di quanto accade nei sogni. Non sto comunque a cavillare su questo, ma sull'esecuzione: i paragrafi "di gioco" sono quasi tutti troppo asciutti, troppo staccati l'uno dall'altro, e finiscono per straniare invece che coinvolgere. E questa loro natura contribuisce ulteriormente a mettere a nudo lo scheletro ludico del racconto, che non è molto soddisfacente.
Alla fine, infatti, per raggiungere il finale si deve praticamente seguire un true path, molto stretto (troppi pochi paragrafi) e calcolato al millimetro. Nel gioco non resta molto spazio per il caso (i paragrafi che rimandano a random ad altri vanno evitati), e sebbene questo non sia un male, non mi piace che il resto del percorso sia così rigido.
Gli enigmi sono un po' fastidiosi, perché ostici; in un racconto così breve, il fluire ininterrotto della storia è importante, e rimanere bloccati di fronte ad enigmi del genere mi innervosisce. Inoltre, anche qui, il sistema avrebbe reso meglio se gli enigmi fossero stati immersi in un numero di paragrafi molto maggiore; con così poche sezioni, e dovendo tra l'altro tenere conto di tutte quelle lette, accade che trovare la soluzione a un enigma sia più questione di controllare i paragrafi già letti, che non di risolvere l'indovinello come vorrebbe l'autore. Oltretutto, conoscendo il funzionamento dei paragrafi di Tenta la Realtà, è facile capire che la soluzione a un enigma non può essere un numero multiplo di 3, e si va per esclusione.
Nel complesso, comunque, Alla luce del buio è una buona idea ben eseguita. Purtroppo, come si vede, il risultato finale non è la somma esatta delle parti, ma vale qualcosa in meno. Non mi ha entusiasmato, anzi mi ha dato un po' di mal di capo, ma non posso negare lo sforzo che c'è dietro e la brillantezza di molte idee.
Alla luce (ha, ha! ) di tutto questo, il mio voto è 6,5.
Chiamatemi lecchino, ma per me i commenti di EGO sono metà del bello di questi concorsi
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Jegriva
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Re: ALLA LUCE DEL BUIO - CONCORSO
@Aloona, dov'è citato Rino Gaetano?
@Fly: secondo me "sogna fratello", con la descrizione che ne fa l'autore, si riferisce a Jeff Buckley (l'avevo accennato nel mio commento).
ENJOY!
Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.
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