Ed ecco a tutti voi i tanto sospirati Voti della giuria:
GIUDIZIO DI BEN KENOBI:
"Muteki chojin Hyperion" è un racconto che non mi aspettavo. Sapevo che l'immagine del consiglio degli ufficiali in divisa poteva essere interpretata in molti modi, ma ritrovarmi proiettato in un manga anni '70 mi ha colto di sorpresa ! L'autore ricrea benissimo l'atmosfera della "generazione Mazinga" e progetta un sistema di gioco abbastanza interessante, che ben si adatta allo stile di combattimento tipico della "età classica" dei robottoni giapponesi... ma il problema è che non va oltre.
La difficoltà di gioco risulta ben calibrata, in totale ho effettuato tre combattimenti, uno con il Falcon Breast e due con il robot Hyperion, e non è troppo difficile vincere le battaglie. Alcune armi sono ridondanti (Pugno d'Acciaio e Tesla Cannon infliggono meno danni della Spada Galattica che può essere impiegata in ogni scontro, quindi perché dovrei usarle ?) e gli unici punteggi che contano davvero sono quelli dei robot usati per combattere (punti vitali e spirito di sacrificio non incidono sulla partita). Ciò nonostante, le "parti giocate" del librogame sono abbastanza godibili e chiaramente non sono loro il punto debole del racconto.
Il problema è che sotto gli altri aspetti, "Hyperion" è carente. La lettura è una sequenza di falsi bivi, nei quali le azioni del lettore non cambiano di una virgola il succedersi degli eventi; mancano alcuni paragrafi; il finale non è molto soddisfacente e la cosa che non mi soddisfa è il fatto che sia del tutto irrilevante vincere o perdere il combattimento finale. La trama è una sequenza di cliché ricorrenti dell'animazione robotica giapponese, incluso il (presunto) colpo di scena del protagonista che scopre di essere un clone, e credo che questa cosa sia stata fortemente voluta dall'autore. Ma se combiniamo questa mancanza di originalità con lo stratagemma dei falsi bivi e con un finale assolutamente non soddisfacente, il risultato è una scarsissima capacità di coinvolgere il lettore.
In definitiva, il racconto non decolla e la presenza di un impianto di gioco abbastanza buono e di due-tre combattimenti non è sufficiente a compensare questi difetti e a raggiungere la sufficienza, per cui come voto do un 5,5
VOTO: 5,5
GIUDIZIO DI YANEZ:
[]Senza indugiare oltremodo urli il comando vocale che chiama il tuo robot: "Muteki Chojin Hyperion! Contatto!" e schiacci il pulsante dorato di fronte a te. Mentre senti una musichetta in sottofondo compi una virata con il tuo Falcon Breast e vai incontro al robot.[]
[]La corazza che protegge il petto del robot si solleva permettendo al tuo velivolo di entrare ed agganciarsi, la tua cabina ruota e sale mediante dei propulsori fino alla testa del robot, da dove prendi in mano i comandi ed urli al tuo avversario il tuo furore di battaglia: "HY-PE-RY-ON!!"[]
in tutto questo mi sono veramente esaltato! e da qui in poi ho pensato che il racconto sarebbe stato vincente ed in discesa... purtroppo tale aspettativa è stata poi delusa.
l'idea del corto è ottima, oserei dire un'evoluzione del sistema dei mech di robot commando dello steve jackson americano, con specifiche tecniche abbastanza verosimili a quelle degli anime giapponesi più famosi (escludendo l'errore poi nel testo che parla di un peso decuplicato rispetto alla bella scheda che parla di 280t ma è ininfluente sullo svolgimento della storia), con una miriade di armi più o meno inutili ma comunque necessarie a livello descrittivo per restare nel tema surreale del filone megarobotico, peccato che a volte di tali armi risulti oscuro e cervellotico l'uso negli scontri (ben realizzati con la tabella random per le azioni degli antagonisti), forse era meglio limitarsi solo all'uso di un paio di esse ed incuderle per dare colore alla descrizione del titano, e magari renderle attivabili come arma "finale" nel paragrafo nel quale sconfiggeremo il nemico, il tutto avrebbe guadagnato in velocità, chiarezza e descrizione delle scene.
le scene sono prese di pari peso dai vari cartoni, con innumerevoli richiami che faranno gongolare gli appassionati del genere ma... andando a fondo il corto non permette però mai una vera scelta, anzi ci guida impietoso verso un unico percorso che passa attraverso un primo scontro e poi ad un intermezzo che qualsiasi sia la scelta fatta ci porta in maniera coatta verso il secondo ed ultimo duello che inevitabilmente avrà un esito in ogni caso negativo! inutile dire che tutto ciò lascia l'amaro in bocca alal fine della lettura...
de gustibus sulla trama scelta che io ho comunque apprezzato, si passa dal grottesco al dramamtico, vengono citati cloni, antichi egizi che assomigliano ai necron di warhammer40000, scarabei, l'inevitabile tokyo che viene rasa al suolo per la milionesima volta ed un ottimo e classico prologo in stile caartone: è il migliore realizzato fino ad ora e nel quale è stata incassata i maniera sublime l'immagine relativa.
questo pot-pourri che a me non è dispiaciuto (tra l'altro scritto in maniera non perfetta ma sufficientemente briosa) non si salva però a causa di una realizzazione approssimativa: vi sono dei paragrafi irraggiungibili con almeno un rimando errato (al 6 si può scegliere di andare al 27 ma non esiste! forse che l'autore ci vuol mandare ad un altro paragrafo? se si quale?), aggiungiamo il mistero dei paragrafi mancanti (24,27,29) che a causa dell'errore del n6 nel quale si rimanda ad uno di questi ci mette la pulce all'orecchio, facendoci intuire che l'autore deve per forza aver sbagliato qualcosa nella scrittura o nell'invio del file e non che abbia saltato questi paragrafi di proposito; il senso in pratica è che fermandosi al paragrafo 32 al corto mancano 8+3=11 paragrafi che sarebbero stati utili per approfondire o rendere chiara la storia, mettere un ulteriore scena o altro. è chiaro quindi che è incompleto.
da rivedere anche alcuni errori di sintassi, punteggiatura e battitura (addirittura alcuni paragrafi sono copiaincollati ma con errori, vedere i passaggi del paragrafo 19 e 21!!).
quindi l'incompiutezza dell'opera unita alla sua scarsa interattività (limitata solo a ai tiri di dado negli scontri), e sulla quale grava una scarsa revisione tagliano le gambe ad un'idea potenzialmente vincente.
del buono c'è, non è tutto negativo e mi piange il cuore, ma si è in gara...
VOTO: 4
GIUDIZIO DI LUCKY:
La prima volta che ho letto Muteki Chojin Hyperion ne sono rimasto favorevolmente colpito, mi ha veramente divertito vivere un'avventura in un Giappone stile fumetto o cartone animato anche perchè il racconto è ricco di situazioni classiche dei fumetti nipponici tipo quando corriamo sulla testa della gente o quando veniamo sbattuti fuori dalla classe in punizione per essere arrivati in ritardo. Anche se devo ammettere che mi ha fatto scompisciare dalle risate la musica che sentiamo quando entriamo nel robot la prima volta... fortissimo!
Il Prologo è molto ben curato ed anche grazie ad un ottimo utilizzo dell'immagine tema siamo da subito invogliante alla lettura del primo paragrafo. La storia che ci viene proposta è un classico dei cartoni con roboto anni 80: le forze del male si sono risvegliate e vogliono distruggere il Giappone! Solo noi con il nostro robot Hyperion possiamo salvarlo!
Il regolamento mi ha convinto in parte difatti il combattimento appare un pò macchinoso oltre al fatto che avrei preferito una rigenerazione anche minima del punteggio dell'energia durante il combattimento. Alla fin dei conti comunque ha funzionato degnamente, anche se personalmente avrei preferito poter combattere solo con il robot e non anche con il Falcon Breast, almeno in un racconto con un numero esiguo di paragrafi sarebbe stato meglio cercare di concentrare meglio le forze. Nel regolamento inoltre, mi ha fatto sorridere il come fin da subito l'autore ci prepara inconsciamente a quello che sarà il tema del libro difatti veniamo avvertiti di come "non può esserci onore senza sacrificio"... brutto presagio
La narrazione a mio avviso è più che soddisfacente, anche i paragrafi più lunghi scorrono via facilmente. Come ho detto fin da subito l'autore è riuscito a stimolarmi anche grazie a delle descrizioni di alcune situazioni che possono sembrare strane o poco credibili agli occhi di molti, ma che invece, per chi apprezza e conosce bene anime e manga, non possono che lasciare un sorriso compiaciuto di approvazione stampato volto.
Il finale per quanto mi riguarda non mi è dispiaciuto più di tanto difatti è coerente con gli eventi e con lo spirito di sacrificio e onore nipponico, anche se almeno uno positivo dove sopravviviamo senza essere infami ci sarebbe voluto.
Per quanto riguarda la giocabilità purtoppo dopo la prima lettura tutto è risultato molto simile, ho provato anche a cambiare percorso ma la storia è rimasta pressochè identita. Male anche il betatest decisamente poco accurato tanto da far sparire nel nulla due rimandi, oltre a diversi errori di battitura e qualche refuso sparso.
In conclusione il corto avrebbe meritato molto di più per la sua genialità ma purtroppo il voto finale deve tenere conto della scarsa rigiocabilità e dei grossi errori commessi pertanto un ottimo voto si riduce drasticamente fino ad una insufficienza piena
VOTO: 4,5
Risultato finale: 4.687