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Re: 8° racconto: Il Senza Pietà

Rygar ha scritto:


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 Lord Ialos è un traditore, eppure è proprio lui che all'8 ci consegna su un piatto d'argento la strada per ottenere la chiave. Ma che razza di traditore è!?

E' una falsa pista: in una delle prime partite

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 mi sono fiondato dentro il pozzo tutto contento per aver avuto questa "dritta" e ci sono rimasto malissimo quando sono morto smile2

GGigassi
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Re: 8° racconto: Il Senza Pietà

GGigassi ha scritto:

Rygar ha scritto:


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 Lord Ialos è un traditore, eppure è proprio lui che all'8 ci consegna su un piatto d'argento la strada per ottenere la chiave. Ma che razza di traditore è!?

E' una falsa pista: in una delle prime partite

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 È vero, ma ci indirizza comunque nella giusta direzione.
Avrebbe potuto/dovuto mandarci da tutt'altra parte.

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re: 8° racconto: Il Senza Pietà

Rygar ha scritto:

GGigassi ha scritto:

Rygar ha scritto:


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 Lord Ialos è un traditore, eppure è proprio lui che all'8 ci consegna su un piatto d'argento la strada per ottenere la chiave. Ma che razza di traditore è!?

E' una falsa pista: in una delle prime partite

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 mi sono fiondato dentro il pozzo tutto contento per aver avuto questa "dritta" e ci sono rimasto malissimo quando sono morto smile2

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 È vero, ma ci indirizza comunque nella giusta direzione.
Avrebbe potuto/dovuto mandarci da tutt'altra parte.

Vado a memoria e non ho controllato, comunque mi sembra che la parte in cui si trova la chiave la raggiungi andando a caccia, cioè in un paragrafo checkpoint a cui sei comunque obbligato ad arrivare, visto che le alternative sono azioni "passive" come riposare/pregare e preparare la battaglia, quindi c'è l'imbeccata sul fatto che per fare qualcosa di più dinamico devi prendere quella strada.

Mi è venuta in mente anche un'altra cosa: il riferimento al pozzo se non sbaglio

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 rimandava a qualche oggetto magico potentissimo ivi custodito e giocando una seconda volta, pensando che lo avessero già preso i miei uomini (la volta prima sono morto nel pozzo bigsmile ), ho perquisito i loro cadaveri senza ottenere nulla e finendo fuori strada.Quindi, sempre se ricordo bene, l'autore ha architettato proprio una bella trappola con Ialos applauso

GGigassi
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Re: 8° racconto: Il Senza Pietà

E' davvero un peccato che questo corto sia uscito nella settimana peggiore per me. Non ho avuto modo di giocarci a dovere né tanto meno di finirlo, per cui non posso formulare un giudizio profondo come vorrei.

Posso solo dire per quanto riguarda la scelta su come accedere al finale (che mi sono spoilerato leggendo i commenti degli altri, consapevole a un certo punto di non aver tempo per arrivarci) che l'ho trovato un colpo basso nei confronti del lettore, cosa che di per sé non è un male. Non c'è nulla di male nei colpi bassi, basta mettere in chiaro sin da subito che il gioco può prevederli (ovviamente senza dirlo esplicitamente e qui sta la bravura). Non saprei dire se questo è stato fatto nel caso di specie. So che io non me li aspettavo, non con quelle premesse.

Per il resto ci troviamo di fronte a un racconto che presenta tradimenti, piste false, enigmi - ecco, forse col senno di poi il colpo basso non era così impossibile da prevedere, ma non extra-gioco quanto in-gioco ... E mi dispiace ancora di più non aver potuto goderne appieno. Mi sento però di dire un'altra cosa per quanto riguarda la "strategia" e il "gestione risorse" menzionati da alcuni: non per sminuire il lavoro del bravo autore, ma per quel che ho giocato non ho trovato strategia e gestione risorse, quanto una buona e classica meccanica di "ottimizzazione", ossia procedere per tentativi non sapendo quando usare cosa e cosa ci servirà dopo fino a raggiungere la combinazione giusta per arrivare alla fine.

La Prova della Negromante era strategico (strategia e tattica non sono sinonimi e spesso li si usa impropriamente) e con tutti i suoi limiti mi è parso più innovativo di questo racconto, che però ha dalla sua una confezione perfetta e un uso eccellente delle meccaniche scelte.
Di nuovo: peccato non averlo potuto analizzare meglio. Spero che l'autore accetti il mio voto, comunque molto positivo, anche se non ho avuto tempo per completare l'avventura.

Voto inviato a Hyiieeroniiiimus o come si scrive.

Zakimos
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Re: 8° racconto: Il Senza Pietà

L’autore di questo corto ha sfruttato al meglio tutte le possibilità che riescono a compensare i limiti della struttura in questione ed ha creato un capolavoro! Inserendo di tutto: caratteristiche, combattimenti, gestione alleati, gestione delle parti di un esercito, oggetti, fatti da ricordare, logica nelle scelte, casualità coi dadi. E miscelando tutto talmente bene da non rendere pesante o farraginoso lo scorrere della lettura. Prende molto la prosa, non certo da principiante, per non parlare della scelta dei nomi propri di personaggi, cose e luoghi, sempre azzeccatissima. Da maestro. Il regolamento e la meccanica di gioco garantiscono quindi grande interazione e divertimento.
Già dall’introduzione, che ci immerge in un mondo fantastico con dovizia di particolari e sapientemente esposta, bramavo di proseguire al più presto ad esplorare ogni anfratto di questa storia. Salvo poi accorgermi che non basta arrivare in fondo vivi e vincere lo scontro finale; l’unica soluzione positiva e veramente vincente richiede esplorazione, memoria e utilizzo dei seguaci.
La difficoltà generale l’ho trovata medio-alta, quindi per i miei gusti perfetta. La longevità è anch’essa ottima, molto difficile terminare con successo alla prima lettura e comunque viene voglia di rigiocare per tentare altre strade.
Unici piccoli nei che posso riportare sono: se i punti oscurità scendono a zero c’e’ solo una brevissima appendice al termine del regolamento, forse un paragrafo dedicato e un po più articolato.. salvo i limiti del regolamento. La scheda del personaggio non è all’altezza del corto. Forse il combattimento finale poteva essere un pochino più difficile e sicuramente la regola che per avvalersi dell’aiuto di un seguace, bisogna verificare che il numero del paragrafo sia in grassetto, rende più difficile risolvere il libro perché in un paragrafo-chiave è necessario avvalersi di tale aiuto, sulla base del numero a fine paragrafo. Ciò non si direbbe poter fare da regolamento.
In conclusione mi tolgo il cappello e stringo la mano a cotanto autore! E ho già il rammarico che sia un corto e non un libronostro.
P.S. L’enigma finale che porta al paragrafo inesistente/epilogo penso sia una gran trovata anti baro. Scorrendo tutti i finali dei paragrafi, nessuno troverà un rimando che porta all’epilogo.
   
Vto inviato a Babacampione

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sancio
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Re: 8° racconto: Il Senza Pietà

sancio ha scritto:

La scheda del personaggio non è all’altezza del corto.

Anch'io all'inizio ho avuto qualche perplessità sulla funzionalità della Scheda, perché era evidente che fosse fatta più in un'ottica "grafica" che non "tecnica" (mi pare evidente che c'è stata una certa attenzione per l'aspetto estetico). In realtà una volta giocato con la scheda copiaincollata in un file aperto con Paint e scrivendoci sopra con il relativo strumento (cancellando i dati con la gomma), tutto è filato molto liscio e chiaro. Adesso non ricordo di preciso font e dimensione dei caratteri che ho usato, anche perché probabilmente erano diversi a seconda del computer che ho usato in quel frangente per giocare, però le partite filavano molto bene, al di là della farraginosità intrinseca in questa particolare dinamica scelta dall'autore.

GGigassi
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Re: 8° racconto: Il Senza Pietà

La creatività degli appellativi in questo corto è una gioia per l'ego. "Oceanica Potenza Nera" vince il premio della critica. bigsmile

Insegna anche alcune grandi verità della vita: "chi fa da sé fa per tre"; "fidarsi è bene, non fidarsi è meglio"; "non aspettarti un buon lavoro da parte di un raccomandato". Insomma, questo Zugar'rash sarà pure un amico di nostro padre, ma fa davvero schifo quanto a organizzazione: affidarsi a lui per la lista delle risorse è condannarsi a morte.

A head full of dreams

Aloona
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Re: 8° racconto: Il Senza Pietà

Solito giudizio dell'ultimo minuto. Ma non affrettato.
Il Corto l'ho gustato appieno. E mi è piaciuto molto. La parte gestionale (pur con qualche semplificazione e ingenuità) è eccellente. Strutturalmente, questo è un Corto maestoso.
Peccato la parte stilistica non sia all'altezza. Il testo fila, sia chiaro, e su questi schermi ahimè si è letto di molto peggio, ma molte cose andrebbero limate: la selva di vedi/guardi ecc., tanti avverbi, e soprattutto lo spazio dato alle varie vicende. Su tutte, l'epilogo o gli esiti infausti di una battaglia fondamentale. Certo, la lotta alla lunghezza massima è una costante, ma è importante saper scegliere cosa descrivere meglio e cosa riassumere.

Comunque, un lavorone impressionante che si merita un gran bel voto (inviato a babacampione).
Bravo autore!

Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.

I miei racconti

Apologeta
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Re: 8° racconto: Il Senza Pietà

Cavolo, ho dimenticato il post....
Il Corto mi è piaciuto davvero tanto, il sistema di gioco è davvero uno dei miei preferiti: una partita in stile gestionale, che si vede raramente in un librogame, sopratutto in questa forma.
Mi ha riportato alla mente i tempi di Age of empire.
Di chicche ce ne sono tantissime, il racconto offre tante possibilità, e non ci sia annoia mai a giorare: partita dopo partita, la voglia di continuare non svanisce neanche a settimana conclusa.
Regolamento un po' lungo, forse troppo: ok che è proprio questo che rende così organico il gioco, ma effettivamente richiede molto tempo per giocare. Insomma, non è un corto che ci si può godere in 20 minuti di tempo libero, o durante un tragitto in autobus.

Voto inviato ad Aloona.

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re: 8° racconto: Il Senza Pietà

Di nuovo, scusate il canonico ritardo (io lavoro, mica come un certo direttore di gazzette). Ecco qui i nostri impietosi giudizi sul Senza Pietà!


babacampione ha scritto:

È un bel Corto quello di questa settimana, che centra appieno i vincoli del Bando e ci propone un cattivo che è spinto da istinti puramente malvagi e di distruzione.
Il protagonista è ben caratterizzato (nei limiti che mi aspetto da un Corto) e, pur essendo un conquistatore, non è un infallibile, ma, anzi, spesso si ritrova a dover combattere con i dubbi che il potere genera e con la propria menomazione fisica. È un personaggio davvero ben riuscito, che spicca tra i comprimari.
I quali invece sono meno definiti. Interpreto tale scelta come una scelta obbligata dovuto alle pagine a disposizione e, se l'autore avesse voglia di continuare a narrare le gesta del Senza Pietà, gli chiederei di puntare forte sulla caratterizzazione dei personaggi secondari.
Il sistema di gioco è davvero interessante e trasforma il Corto in una sorta di racconto gestionale interattivo. Bravissimo autore! L'unica pecca che ci trovo è l'utilizzo dei dadi alla fine della battaglia: non ne sentivo l'esigenza, sarebbe bastato un check contro le truppe avversarie. È solo una sottigliezza, comunque.
La prosa è molto buona, con dei passaggi davvero evocativi, sottolineati all'ambientazione grigia e oscura in cui si svolgono i fatti.
Un dei Corti migliori di sempre, a mio parere.

Hieronymus ha scritto:

Ciao a tutti. Premetto che sarò breve, in quanto sono di corsa per prepararmi alla fiera Play di Modena (nella quale magari incontrerò qualcuno di voi).

Ottimo corto, non c'è che dire.
Dal prologo ho assaporato un po' di aria Howardiana, poi purtroppo il regolamento lungo e complesso mi ha spaventato (una volta letto l'elenco delle truppe mi sono scordato tutto e l'ho dovuto consultare più volte durante la leggiocata). Mi sono però ricordato di aver vinto un concorso corti con un'opera che presentava un regolamento ben più lungo e ben più complesso, così mi son detto: - E se ne valesse la pena?
A quanto pare ne è valsa la pena.
Ma andando con ordine, iniziamo proprio dal regolamento: molto originale e funzionale alla storia, ma il sistema paragrafi in nero/rosso fa perdere parecchio tempo, così come l'uso costante del registro di guerra spezza più e più volte il ritmo, peccato.
Registro che tra l'altro ho apprezzato , ma se io fossi un autore che volesse vincere il concorso, mi sarei impegnato di più. Poteva renderlo molto meglio.
In conclusione, una grande storia con una grande atmosfera coinvolgente. Avrei rinunciato a troppi particolari, come l'elenco dei viveri per le truppe, che fanno molto di spedizione epica di Annibale, ma appesantiscono parecchio quello che, ricordiamo, è un corto.

In conclusione, un bravone all'autore, il mio voto è...
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 PUPPA!

Aloona ha scritto:

Per quanto mi riguarda, saremmo di fronte al capolavoro "libro-giochistico" (giocaro? giocabile?), non fosse per alcuni aspetti che ho dovuto obbligatoriamente considerare e mi impediscono di dare il voto massimo della mia scala. Peccato. Ciò non toglie che, corretti quegli aspetti, avremmo qui la Potenza Oscura dei sistemi. Inizio col lodare la giocabilità davvero alta, grazie al mix sapiente di strategia e "caccia al tesoro", alla ricerca della chiave misteriosa. Non manca neanche un bell'indovinello, sapientemente inserito nella storia. Viene davvero voglia di giocare più e più volte, non soltanto per ottenere la chiave e la vera vittoria, ma anche solo per vedere come varino i percorsi e gli esiti della battaglia finale.
Peccato solo che tale battaglia si riveli un fake, condannandoci comunque a morte in un modo che uccide l'anima, soprattutto dopo tutto il tempo speso a tirare i d6, fare i dovuti calcoli ed essersi PURE tolti i dovuti Punti Oscurità. Avrei gradito, in tal senso, un finale alternativo "medio", in cui sappiamo che moriremo comunque a breve per non aver trovato l'incantesimo, ma con l'orgoglio di aver vinto l'assedio e il tempo di lasciare, magari, il nostro posto a un fidato del governo delle Ombre.

A parte questo, non sono mai stata un'amante del gioco strategico fine a sé stesso, prediligendo il mix strategia-trama, alla "Diablo", per intenderci; non posso, quindi, che andare in sollucchero per un corto di tale concezione, oltre che ammirare lo sforzo evidente e ben riuscito di calcolare tutti i possibili esiti in base alle risorse e l'ulteriore grande fatica di elaborare paragrafi di consulto col Governo delle Ombre, elemento che trovo la vera chicca del corto.
Volendo fare le pulci, non sarà particolarmente realistico nelle misurazioni, ma sinceramente non ho mai condotto un esercito all'assedio e non ci ho badato molto, concedendo all'autore licenza poetica, come per anni e anni l'abbiamo concessa a molti manuali di gdr ufficiali. Insomma, non mi sono messa certo a calcolare quante pecore o carne secca occorrerebbero realmente per sfamare un uomo o uno Slinatandi (non conoscendo, peraltro, i loro gusti), limitandomi a godermi l'idea generale di gestire risorse e fronteggiare gli amari problemi di una lunga marcia. Avrei più da ridire su alcuni passaggi, quali la scelta di utilizzare il Cuore d'Inverno per placare la tormenta sul valico, ma solo dopo aver già perso un altissimo numero di greggi in un colpo. Perché non avere possibilità di farlo prima? Oppure, sulla differenza davvero eccessiva che risulta dall'affidare gli approvvigionamenti a Zagar'rash o occuparcene personalmente: insomma, va bene dimenticare qualche lusso, come legna e letame, va bene anche non pensare alle coperte… anche se un guerriero esperto non dovrebbe considerarle tanto accessorie, in vista di una marcia per territori gelati… ma l'acqua! Suvvia, non è possibile che un generale se la dimentichi e la sua assenza può essere davvero decisiva. Raccomandato o no da nostro padre, una tale pecca avrebbe meritato il taglio della testa, si salva solo perché ammettere di non essercene accorti sarebbe in effetti una magra figura di fronte al popolo.

Anche lo stile di scrittura sarebbe impeccabile, non fosse per alcuni paragrafi cui andava sicuramente dato più corpo e che risultano invece frettolosi, rovinando l'epicità generale del corto, soprattutto l'Epilogo, dove sarebbe doveroso il maggior spreco di parole. La parte descrittiva dell'assedio a Nerveret è, in effetti, la meno efficace, specie se in confronto alle splendide descrizioni della lunga marcia e di alcune scene di battaglie nel percorso; primo tra tutti, il momento in cui osserviamo dall'alto, affascinati, l'esercito nemico bruciare assieme al nostro. Se il Nembarat e perfino noi, nella nostra classica malvagità, manteniamo carisma e credibilità, il cavaliere "saccente" dal sorriso "smagliante" e l'armatura d'oro è addirittura fastidioso nel suo eccesso di stereotipi. D'accordo il contrasto, ma un pizzico di veracità in più non avrebbe guastato, lasciandogli magari il sorriso di sfida e lo splendore delle armi, ma condite dall'atteggiamento ruvido di un navigato condottiero. Nerveret stessa avrebbe meritato un momento descrittivo più importante.

Stabilito tutto ciò, mi prodigo in applausi a scena aperta per l'idea di questo corto e la sua realizzazione complessiva, davvero ricca di tutto quel che in un libro-gioco si può desiderare: narrazione, enigmi, strategia, combattimenti, formula che richiama immediatamente i video/librogame di ultima generazione e soddisfa incredibilmente i miei gusti. Non parliamo della soddisfazione per l'ego data dai mille, creativi nomignoli di cui possiamo bearci per tutta l'avventura ("Oceanica Potenza Oscura" è il mio preferito).
Non posso darti il massimo, caro autore (1), ma di certo ti assegno senza scrupoli il massimo dei voti che darò in questo concorso e il prestigiosissimo marchio

http://i68.tinypic.com/35817rl.jpg








(1)Specie dopo aver respinto la mia richiesta di matrimonio.

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Aloona
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