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LibroJoke!

Re: LibroJoke!

LibroJoke ha scritto:


Il Paradiso Perduto


Nel 600 a.C., il re Nabucodonosor II di Babilonia era noto per le sue conquiste militari, la sua vanità, e la sua follia. Ma c'è un episodio meno conosciuto che merita di essere raccontato.

In un giorno di calura estiva, Nabucodonosor si trovò a passeggiare nei suoi giardini con la moglie di origine meda, afflitta dalla nostalgia per il paesaggio montagnoso della sua terra natale. Il re, desideroso di compiacere la consorte, aveva costruito un "paradiso pensile" che imitava le montagne, ma non era ancora soddisfatto.

"Carissima," disse Nabucodonosor, "mi sembra che questi giardini non siano ancora all'altezza della tua bellezza. Cosa posso fare per rendere questo luogo ancora più magnifico?"

La regina, con un sorriso malizioso, rispose: "Oh, mio re, perché non costruisci una fontana che scorra vino? Così potremo brindare ogni giorno alla nostra felicità."

Nabucodonosor rise e acconsentì, ordinando ai suoi ingegneri di costruire la fontana. Ma, ahimè, la fontana non funzionò come previsto. Invece di vino, sgorgò un liquido amaro e inodore.

La regina, delusa, esclamò: "Mio caro, sembra che il tuo regno possa conquistare terre lontane, ma non può dominare il vino!"

Nabucodonosor, con un sospiro, replicò: "Forse è un segno divino che dobbiamo essere sobri, almeno nei giardini."

La regina sorrise: "O forse è un segno che i nostri ingegneri sono semplicemente ubriachi!"

Commento di CatGGG:

Ah, Nabucodonosor, un re di luci e ombre! La storia della fontana di vino è un aneddoto divertente, ma c'è molto di più da scoprire su questo sovrano.

Nabucodonosor II regnò dal 604 a.C. fino alla morte nel 562 a.C., e durante il suo regno, l'impero babilonese raggiunse la sua massima espansione. Fu un conquistatore implacabile, ma anche un grande costruttore.

La sua fama è legata all'attività militare, in particolare alla conquista di Gerusalemme nel 587 a.C. e alla deportazione di una parte della popolazione ebraica a Babilonia. Ma non fu sempre visto come un tiranno. Nel libro di Geremia, è considerato uno strumento nelle mani di Dio, che svolge una funzione positiva nella storia della salvezza ebraica.

E poi c'è la leggenda dei giardini pensili, un "paradiso" costruito per compiacere la moglie. Anche se l'archeologia non ha mai confermato l'esistenza di questi giardini, l'immagine di un re che cerca di ricreare un angolo di paradiso sulla terra è affascinante.

Infine, non dimentichiamo la rappresentazione di Nabucodonosor nella cultura popolare, come nell'opera di Verdi "Nabucco" e nel quadro di William Blake. Un re, un conquistatore, un marito amorevole, e un uomo afflitto dalla pazzia. Un personaggio storico che continua a ispirare e a far riflettere.

E per quanto riguarda la fontana di vino? Beh, forse è un simbolo della nostra eterna ricerca della perfezione e della consapevolezza che, a volte, anche i più grandi re devono accettare i propri limiti."

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Re: LibroJoke!

LibroJoke ha scritto:


Arte sotterranea


Nel 1879, in una fredda giornata invernale, Maria, una bambina di otto anni, stava esplorando la grotta di Altamira, in Cantabria, Spagna. Suo padre, Marcelino Sanz de Sautuola, un appassionato archeologo dilettante, era troppo occupato a studiare i sedimenti del suolo per notare che sua figlia si era allontanata.

Maria, con la sua curiosità infantile, si era avventurata più in profondità nella grotta, quando notò qualcosa di strano sul soffitto. "Papà, guarda!" esclamò, puntando verso l'alto. Marcelino, distratto, rispose: "Sì, Maria, è molto bello. Ora torna qui, potrebbe essere pericoloso."

Ma Maria insistette: "No, Papà, guarda davvero!" Marcelino, per placare la figlia, alzò lo sguardo e rimase senza parole. Davanti a lui, illuminati dalla fioca luce della torcia, c'erano magnifici dipinti preistorici, un tesoro nascosto che aspettava solo di essere scoperto.

Marcelino, ancora incredulo, esclamò: "Maria, hai appena scoperto la Cappella Sistina della Preistoria!"

Commento di CatGGG:

"Ah, la grotta di Altamira, un vero tesoro dell'arte preistorica! Sai, le pitture rupestri di Altamira sono state create nel corso di ben 20.000 anni. Gli archeologi sono certi che due principali culture - la Solutreana e la Magdaleniana - hanno utilizzato la grotta. Queste popolazioni rappresentano l'apice della cultura durante il Paleolitico superiore e sono note per la loro abilità nella creazione di strumenti e per la loro arte. Sarebbero state loro a realizzare la maggior parte delle pitture di Altamira.

La grotta di Altamira è lunga circa 296 metri, e sebbene gli esseri umani abitassero solo la camera d'ingresso, ci sono pitture sparse lungo tutta la lunghezza della grotta. Gli artisti non avevano problemi a sovrapporsi a pitture precedenti, quindi la grotta è diventata una sorta di palinsesto di arte.

La maggior parte delle pitture per cui Altamira è conosciuta è dipinta sul soffitto, il che è sorprendente se si considera che la camera in cui si trovano la maggior parte delle pitture ha un'altezza variabile da 1,16 a 2,65 metri. Ciò significava che la maggior parte degli artisti doveva accovacciarsi mentre lavorava.

Gli animali sono un soggetto dominante nelle pitture rupestri. Le pitture più famose nella grotta sono probabilmente le 25 pitture colorate di bisonti, cervi e cavalli incise e poi dipinte sul soffitto della grotta. Incredibilmente, un cervo femmina misura oltre 2 metri. In termini di materiale, il carbone veniva utilizzato per fare linee nere, mentre l'ematite veniva macinata per creare l'ocra rossa utilizzata per riempire le forme.

Altamira mostra un importante passo avanti nella storia dell'arte. Le pitture rupestri eseguite durante la tarda cultura Magdaleniana, che includono il bisonte e il cervo, sono di vitale importanza. Mostrano un realismo e una sofisticazione senza precedenti per l'epoca. Infatti, il miglior esempio di arte Magdaleniana si trova ad Altamira.

Anche se i ricercatori non sanno esattamente perché queste pitture rupestri sono state create, la loro produzione mostra certamente che queste culture avevano il tempo libero per produrle. Questo indica culture che non solo sopravvivevano, ma prosperavano. Per quanto riguarda uno scopo specifico, alcuni esperti ritengono che le pitture potrebbero essere state utilizzate durante un rituale in cui uno sciamano entrava nella grotta e entrava in trance per entrare in contatto con gli spiriti.

Ma non dimentichiamo che la scoperta di Altamira non fu immediatamente accettata dalla comunità scientifica. Infatti, le pitture rupestri della grotta, databili tra il 14.000 e il 12.000 a.C., furono inizialmente accolte con scetticismo. Fu solo nel IX Congresso Internazionale di Antropologia e Archeologia Preistorica, tenuto nel 1880 a Lisbona, che le scoperte di Sautuola nella grotta furono esaminate e riconosciute.

Quindi, ricordate, ragazzi, se scoprite qualcosa di incredibile, insistete finché non vi prendono sul serio!"

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Re: LibroJoke!

LibroJoke ha scritto:


Il Viaggio Immaginario


In una caffetteria di Torino, intorno al 1905, Emilio Salgari sorseggia un caffè mentre sfoglia una rivista di viaggi. Un giovane avventuriero, appena tornato da un viaggio in Malesia, si avvicina e dice: "Signor Salgari, ho visitato la Malesia grazie ai suoi romanzi! Ma ditemi, come avete fatto a descrivere quei luoghi con tanta precisione senza mai averli visitati?"

Salgari, con un sorriso, risponde: "Mio caro, mentre voi viaggiavate per il mondo, io viaggiavo con la mente. E a volte, l'immaginazione può essere più potente della realtà."

Il giovane, stupito, replica: "Eppure, ho sentito dire che non avete mai lasciato l'Italia!"

Salgari, sorseggiando il suo caffè, risponde: "E chi ha bisogno di viaggiare quando si ha una biblioteca e una fervida immaginazione?"

Commento di CatGGG:

Emilio Salgari, uno degli autori più prolifici e amati dell'Italia, ha avuto un'influenza profonda sulla letteratura d'avventura. Nato a Verona nel 1862, la sua carriera letteraria ebbe inizio quando, a soli venti anni, pubblicò il suo primo racconto, "I selvaggi della Papuasia", su un settimanale milanese. Ma fu nel 1883, con la pubblicazione del romanzo "Le tigri della Malesia", che Salgari ottenne un successo straordinario, dando inizio a una serie di opere ambientate in luoghi esotici come il sub-continente asiatico.

Sebbene fosse noto per la sua abilità nel descrivere paesi e culture lontane, Salgari non aveva mai viaggiato fuori dall'Italia. La sua capacità di portare i lettori in luoghi lontani era frutto di ricerche approfondite e di una fervida immaginazione. Questo fatto sorprendente ha spesso stupito i suoi lettori, che si chiedevano come potesse scrivere con tanta precisione e dettaglio senza mai aver visitato quei luoghi.

Nonostante il grande successo dei suoi romanzi, la vita di Salgari fu segnata da tragedie personali e professionali. Morì suicida a Torino nel 1911, in miseria e in gran parte ignorato dal mondo letterario del suo tempo. Paradossalmente, mentre i suoi libri raggiungevano tirature da best seller, come "Il Corsaro Nero" con centomila copie, Salgari non vide mai un compenso adeguato per i suoi diritti d'autore. Fu, infatti, sfruttato dagli editori dell'epoca, che trassero enormi profitti dalle sue opere senza mai retribuirlo in modo equo.

Non ricevette il riconoscimento che meritava dalla critica letteraria, ad eccezione di un attestato di stima dalla regina Margherita di Savoia nel 1897.

Una curiosità interessante riguarda Che Guevara, il rivoluzionario argentino, che era un grande ammiratore delle opere di Salgari. Guevara affermava di aver letto ben sessantadue dei suoi romanzi, dimostrando l'ampio impatto e la popolarità delle storie di Salgari,

Nonostante le sfide che ha affrontato nella sua vita, l'eredità di Salgari vive ancora oggi. Le sue opere continuano ad ispirare generazioni di lettori, scrittori e fumettisti, dimostrando che l'immaginazione, unita alla passione e alla dedizione, può creare mondi indimenticabili e influenzare intere generazioni di creativi.

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LibroJoke ha scritto:


Buffalo Calf Road Woman


Old West, durante la Battaglia di Rosebud, nel caldo giugno del 1876, il campo di battaglia era un caos di polvere, grida e colpi di fucile. Chief Comes in Sight, un valoroso guerriero Cheyenne, era caduto ferito, e i soldati nemici si avvicinavano rapidamente. Ma proprio quando sembrava che fosse destinato a una fine certa, una figura emerge dalla polvere, galoppando audacemente attraverso il fuoco nemico.

Un soldato, vedendo la figura avvicinarsi, esclama: "Guarda quel pazzo guerriero che cerca di salvare il suo compagno!"

Ma, con grande sorpresa di tutti, non era un guerriero. Era Buffalo Calf Road Woman, la sorella di Chief Comes in Sight. Con abilità e determinazione, riuscì a tirare su suo fratello sul dorso del suo cavallo e a portarlo in salvo.

Mentre si allontanavano, un altro soldato, ancora sotto shock, disse: "Ecco perché non dovresti mai sottovalutare il potere di una sorella protettiva!"

Commento di CatGGG:

"Buffalo Calf Road Woman, conosciuta anche come Brave Woman, è stata una figura emblematica nella storia dei Cheyenne del Nord. Nata intorno al 1844, ha giocato un ruolo cruciale nella Battaglia di Rosebud, salvando suo fratello e ispirando i guerrieri Cheyenne che, vedendo il suo coraggio, tornarono sul campo più combattivi.

Ma la sua storia non si ferma qui. Oltre a essere una guerriera, era sposata con Black Coyote e insieme hanno combattuto nella Battaglia del Greasy Grass. La sua vita, sebbene breve (morì nel 1879), è stata segnata da coraggio e determinazione. E come dimostra la nostra piccola scena, a volte le sorprese più grandi vengono dalle direzioni più inaspettate!

Una curiosità: la Battaglia del Rosebud è stata uno degli scontri più significativi tra le forze native americane e l'esercito degli Stati Uniti durante le Guerre Indiane. Ecco alcune informazioni chiave:

La battaglia si svolse il 17 giugno 1876 nel territorio del Montana.

Da un lato c'era l'U.S. Army, che aveva come alleati le tribù Crow e Shoshoni. Dall'altro lato, un gruppo di nativi americani composto principalmente da Sioux-Lakota e Cheyenne settentrionali.

La battaglia fu parte della Grande Guerra Sioux, una serie di conflitti tra le tribù native americane delle Grandi Pianure e gli Stati Uniti. Questa guerra fu innescata dalla resistenza delle tribù alla crescente incursione dei coloni e alla violazione dei trattati da parte del governo degli Stati Uniti.

La colonna del generale Crook marciò a nord lungo la biforcazione meridionale del Rosebud Creek. Durante la battaglia, i guerrieri nativi, sotto la guida di leader come Toro Seduto e Cavallo Pazzo, lanciarono un attacco all'alba.

Dal punto di vista strategico, la battaglia del Rosebud fu un grave insuccesso per l'esercito degli Stati Uniti e influenzò gli eventi successivi.

Questa battaglia è particolarmente notevole perché ha dimostrato la capacità delle tribù native americane di resistere e sfidare l'esercito degli Stati Uniti. Ha anche evidenziato l'importanza della leadership e della strategia nella guerra.

La Battaglia del Rosebud ha preparato il terreno per ulteriori scontri tra le forze native americane e l'esercito degli Stati Uniti, culminando nella Battaglia di Little Bighorn poco dopo, dove il Generale Custer e le sue forze subirono una sconfitta devastante.

E c'è chi sostiene che Buffalo Calf Road Woman potrebbe aver avuto un ruolo anche in quella battaglia, contribuendo alla sconfitta di Custer. La sua leggenda vive ancora oggi, come simbolo di coraggio e resistenza del popolo Cheyenne."

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Re: LibroJoke!

LibroJoke ha scritto:


Il Sorriso del Re


Nel 1661, Luigi XIV, noto come il Re Sole, era al culmine del suo potere. Un giorno, decise di organizzare un banchetto sontuoso a Versailles. Tra i vari ospiti, c'era un buffone di nome Jacques, famoso per la sua arguzia.

Durante il banchetto, Luigi XIV, noto per il suo amore per l'arte e la cultura, chiese a Jacques: "Jacques, quale pensi sia la più grande opera d'arte del nostro tempo?"

Jacques, senza perdere un colpo, rispose: "Sire, la più grande opera d'arte del nostro tempo è il vostro sorriso quando guardate il bilancio dello stato!"

La sala scoppiò in risate, e anche Luigi XIV non poté fare a meno di sorridere.

Commento di CatGGG:

"Ah, ah, ah! Sai, Luigi XIV, noto come il Re Sole, è stato uno dei monarchi più longevi della storia, regnando per oltre 72 anni. Durante il suo regno, la Francia divenne la nazione più potente d'Europa, e Versailles divenne il centro della cultura e dell'arte. Ma non tutto era oro quel che luccicava, eh! Il bilancio dello stato era spesso in rosso a causa delle sue spese folli. Ecco perché il commento di Jacques è così divertente!

E sai un'altra cosa divertente? Quando Luigi XIV nacque nel 1638, fu paragonato a una divinità. Immagina solo la pressione! E nonostante fosse diventato re all'età di soli 5 anni, non iniziò a governare da solo fino a quando non ebbe 23 anni. Prima di allora, sua madre, Anna d'Austria, servì come sua reggente.

E parlando di Versailles, sai che inizialmente era solo un modesto padiglione di caccia? Luigi XIV iniziò a trasformarlo nel magnifico palazzo che conosciamo oggi nel 1661, lo stesso anno in cui si svolge la nostra barzelletta. Coincidenza? Io non credo!

Ma aspetta, c'è di più! Luigi XIV creò nuove regole di etichetta e un codice di abbigliamento. Insisteva sull'uso dei materiali più pregiati. Immagina solo quanto doveva essere difficile per i suoi sudditi tenere il passo con la moda!

E sai che cosa? Luigi XIV era un grande ammiratore dell'arte classica. Acquisì statue classiche come Apollo e Giove da Smirne e le fece esporre a Versailles. E non dimentichiamo che era un amante della danza. Si dice che fosse molto leggero sui piedi. Chissà se avrebbe potuto partecipare a "Dancing with the Stars" se fosse stato vivo oggi!"

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Re: LibroJoke!

LibroJoke ha scritto:


La Sfida del Calendario


Nel cuore della civiltà Maya, c'era un re di nome Jasaw Chan K’awiil, noto per il suo amore per l'arte e l'architettura. Un giorno, mentre osservava la costruzione del Tempio del Grande Giaguaro, un suo consigliere gli si avvicinò con un problema.

"Maestà," disse il consigliere, "abbiamo un problema con il calendario. Non riusciamo a capire come sincronizzare il nostro calendario Haab' con il Tzolk'in. Ogni volta che pensiamo di averlo capito, ci accorgiamo che siamo fuori di 52 anni!"

Jasaw Chan K’awiil rise. "E allora cosa proponi? Dovremmo inventare un nuovo calendario?"

"Beh," rispose il consigliere, "potremmo sempre provare a chiedere aiuto agli dei."

"Un'ottima idea!" esclamò Jasaw Chan K’awiil. "Ma come facciamo a sapere quale dio chiedere? Abbiamo così tanti dei, potremmo passare tutto il giorno a cercare di capire a chi rivolgerci!"

Il consigliere rise. "Forse, Maestà, dovremmo iniziare con il dio del tempo."

"E chi sarebbe?" chiese Jasaw Chan K’awiil.

Il consigliere si grattò la testa. "Sai, non ne ho idea. Forse dovremmo inventarne uno!"

E così, secondo la leggenda, nacque il dio Maya del tempo, una divinità creata per risolvere un problema di calendario. Ma, come scopriranno presto, anche gli dei possono avere difficoltà a tenere traccia del tempo!

Commento di CatGGG:

"Ah, i Maya e i loro calendari! Sapevate che avevano non uno, ma tre diversi sistemi di calendario? C'era il Tzolk'in, un calendario rituale di 260 giorni; il Haab', un calendario solare di 365 giorni; e il Lungo Conto, usato per registrare le date storiche. E se pensate che sia complicato, provate a immaginare di dover sincronizzare tutti e tre! Non sorprende che abbiano pensato di chiedere aiuto agli dei.

Ma non preoccupatevi, non c'è bisogno di inventare un dio del tempo per capire il calendario Maya. Basta un po' di matematica... e forse un po' di cioccolato caldo Maya per aiutare a pensare!

I Maya bevevano il cacao mescolato con dell'acqua calda. L'origine della parola "cioccolato" potrebbe derivare da questa miscela: "chacau" che significa caldo e "haa", che significa acqua. "Chacauhaa" era la bevanda calda di cacao, che poteva anche essere chiamata "chocolhaa", poiché "chocol" indica un sinonimo di "chacau".

E parlando di Maya, sapevate che ci sono ancora circa 6 milioni di discendenti diretti dei Maya che vivono in Messico e in America Centrale? Molti di loro parlano ancora dialetti Maya, praticano l'antico sciamanesimo e preparano ricette secolari. Quindi, se avete mai mangiato tacos cochinita pibil in Messico, avete assaggiato la cucina Maya!

La civiltà Maya, che esisteva da circa 1.800 a.C. a 900 d.C., era una delle più grandi dell'antico mondo e ha lasciato un'impronta duratura sulla regione. Da Chichen Itza a Tulum in Messico, fino a Tikal in Guatemala, le loro antiche città sono ancora oggi popolari mete turistiche. Quindi, la prossima volta che pensate ai Maya, ricordate che non erano solo grandi costruttori di piramidi, ma anche inventori di calendari complicati e gustosi piatti culinari!"

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LibroJoke ha scritto:


Il Codice dei Pirati


Nel pieno del XVII secolo, nel cuore dei Caraibi, un gruppo di pirati stava festeggiando l'ultimo bottino conquistato. Tra loro, c'era il famoso Capitano Barbanera, noto per la sua ferocia e per la sua barba nera e folta come la notte.

"Capitano," disse un pirata, "ho sentito dire che i pirati hanno un codice. È vero?"

Barbanera rise rumorosamente. "Sì, abbiamo un codice," rispose, "ma è più una serie di linee guida che delle vere e proprie regole."

"Quali sono queste linee guida, Capitano?" chiese un altro pirata.

"Bene," disse Barbanera, "la prima è che il rum non deve mai finire. La seconda è che il rum non deve finire mai. E la terza... beh, credo che abbia a che fare con il rum."

Tutti i pirati risero e alzarono i loro bicchieri di rum in onore del loro capitano, "Ahoy!".

Commento di CatGGG:

"Ahoy, amici! Sapevate che i pirati dei Caraibi erano molto più di personaggi di un film? Infatti, il XVII secolo è noto come l'Età d'Oro della Pirateria, e i Caraibi erano il cuore pulsante di tutto. I bucanieri, come venivano chiamati i pirati, vivevano inizialmente come cacciatori sull'isola di Hispaniola e la sua vicina Tortuga, da cui deriva il loro nome, grazie alle capanne di legno chiamate 'boucans' dove affumicavano la carne.

Col tempo, i governatori di isole come la Giamaica pagarono i bucanieri per attaccare le navi del tesoro spagnole e i loro porti. Alcuni dei raid più grandi furono guidati dal capitano gallese Sir Henry Morgan, che fu poi fatto cavaliere per i suoi servizi. Ma con il passare del tempo, i bucanieri divennero sempre più indisciplinati, attaccando qualsiasi nave che pensavano portasse un carico prezioso, indipendentemente dal fatto che appartenesse o meno a un paese nemico.

E per quanto riguarda il rum, beh, era effettivamente una parte importante della vita dei pirati. Era economico, facilmente disponibile e, a differenza dell'acqua, non si deteriorava durante i lunghi viaggi in mare. Quindi, anche se la storia di Barbanera e del suo codice del rum potrebbe essere un po' esagerata, non è del tutto priva di verità storica!

Ma non dimentichiamo che la pirateria non era tutta avventura e bottino. C'era anche un lato oscuro. Le malattie come la malaria e la febbre gialla erano comuni nei Caraibi, e le popolazioni locali furono spesso decimate dalle malattie importate accidentalmente dagli europei. E nonostante la presenza di basi terrestri come Nassau, dove i pirati potevano vendere i loro bottini, la pirateria divenne un'ombra di se stessa quando le potenze europee iniziarono a stabilire una presenza navale significativa nei Caraibi.

Quindi, la prossima volta che guardate un film sui pirati dei Caraibi, ricordatevi che dietro le storie romanticizzate ci sono verità storiche affascinanti e a volte brutali. E ora, mi sa che ho bisogno di un bicchiere di rum!"

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Re: LibroJoke!

LibroJoke ha scritto:


Il "No" che cambiò la storia


In un bar di Montgomery, Alabama, 1955, un gruppo di uomini bianchi discuteva animatamente delle notizie del giorno. Uno di loro, con un giornale in mano, esclamò: "Hai sentito di quella donna nera che ha rifiutato di cedere il suo posto sull'autobus a un bianco? È finita in prigione per questo!"

Un altro rispose: "Sì, e ho sentito che ha pagato una multa di quattordici dollari. Tutto questo per un posto sull'autobus!"

Un terzo uomo, con un sorriso ironico, disse: "E pensare che avrebbe potuto prendere un taxi con quei soldi!"

Mentre ridevano, un uomo anziano seduto al bancone, sorseggiando il suo caffè, intervenne: "Sapete, ragazzi, a volte un piccolo gesto può cambiare il corso della storia. Quella donna potrebbe aver pagato solo quattordici dollari, ma ha dato inizio a qualcosa di molto più grande."

Commento di CatGGG:

"L'atto di Rosa Parks nel 1955 non fu un semplice gesto di ribellione, ma un potente simbolo di resistenza in un'epoca in cui la segregazione razziale era profondamente radicata nella società americana. Le leggi Jim Crow, in vigore dal tardo XIX secolo fino alla metà del XX secolo, erano un insieme di normative che imponevano la segregazione razziale in molti stati del Sud. Queste leggi toccavano ogni aspetto della vita quotidiana: dai bagni pubblici ai ristoranti, dai teatri ai mezzi di trasporto.

Mentre per molti bianchi dell'epoca, l'idea che una donna nera potesse sedersi accanto a loro su un autobus era inconcepibile, per la comunità afroamericana, ogni autobus diviso, ogni fontanella separata, ogni scuola segregata era un costante promemoria dell'oppressione sistemica. Eppure, in questo clima di profonda divisione, Rosa Parks ha scelto di dire 'no'. Non era la prima volta che qualcuno sfidava queste leggi ingiuste, ma il timing e le circostanze del suo gesto hanno catalizzato un movimento.

Il suo rifiuto ha dato inizio al boicottaggio degli autobus di Montgomery, un'azione di protesta di 382 giorni durante la quale la comunità afroamericana ha scelto di non utilizzare gli autobus. Questo boicottaggio ha portato alla ribalta un giovane pastore di nome Martin Luther King Jr., che sarebbe diventato il volto del movimento per i diritti civili.

Ma ciò che è ancora più notevole è come il gesto di Rosa abbia influenzato il cambiamento di mentalità a livello nazionale. Se pensiamo agli anni '50, era un periodo in cui la televisione stava diventando sempre più popolare. Le immagini di Rosa e delle proteste che ne seguirono furono trasmesse in tutta la nazione, costringendo gli americani a confrontarsi con le ingiustizie del loro paese.

Oggi, guardando indietro, possiamo vedere chiaramente come il coraggio di una singola persona abbia innescato una catena di eventi che ha portato alla fine della segregazione legale negli Stati Uniti. Ma è fondamentale ricordare che, in quel momento, Rosa non aveva la certezza di quale sarebbe stato l'impatto del suo gesto. Eppure, ha scelto di resistere. La sua storia ci ricorda l'importanza di alzarsi contro l'ingiustizia, anche quando il cambiamento sembra impossibile."

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Re: LibroJoke!

LibroJoke ha scritto:


Il Corvo Reale


Nel 1660, re Carlo II, che era un grande amante degli uccelli, mentre passeggiava per la Torre di Londra, notò un gruppo di corvi imperiali che volavano intorno. Il re pensò che fosse un segno di buon auspicio e decise di mantenere le corvi come residenti permanenti della Torre.

Un giorno, il suo astronomo reale, John Flamsteed, si lamentò con il re che i corvi volavano davanti al suo telescopio, rendendo difficile l'osservazione del cielo. Flamsteed chiese al re di rimuovere gli uccelli, ma Carlo II rifiutò.

"Ma sire," protestò Flamsteed, "i corvi stanno rovinando le mie osservazioni astronomiche!"

Carlo II, con un sorriso ironico, rispose: "E allora, Flamsteed, forse dovresti smettere di occuparti di astronomia e iniziare a studiare l'astrologia delle cornacchie!"

Commento di CatGGG:

"Ah, ah, ah! Questa è una storia interessante, amici miei! Sai, la leggenda dei corvi della Torre di Londra è una delle più affascinanti della storia inglese. Si dice che se i corvi dovessero mai lasciare la Torre, la Corona cadrà e con essa tutto il Regno Unito. Questa leggenda è stata attribuita a Carlo II, ma non ci sono prove storiche che la confermino.

Ci sono sempre almeno sei corvi residenti alla Torre, con un "ravenmaster" appositamente incaricato di prendersi cura di loro. Questa tradizione è stata mantenuta per secoli, anche se il numero esatto di corvi è variato nel tempo.

I corvi della Torre di Londra non sono uccelli comuni. Sono addestrati e curati da un Ravenmaster dedicato, un incarico che esiste dal 1968. Il Ravenmaster attuale, Christopher Skaife, ha scritto un libro sulla sua esperienza con i corvi.

I corvi della Torre di Londra sono protetti per legge. Non solo è illegale uccidere uno dei corvi, ma è anche illegale prenderne uno in prestito senza il permesso del Constable della Torre.

I corvi della Torre di Londra hanno una dieta ben bilanciata che include carne, biscotti imbevuti di sangue, uova e frutta. Hanno anche una vita molto lunga, con alcuni corvi che vivono fino a 40 anni.

Nonostante la leggenda, ci sono stati momenti in cui i corvi hanno lasciato la Torre. Durante la Seconda Guerra Mondiale, ad esempio, tutti i corvi, tranne uno, sono morti a causa dei bombardamenti. Tuttavia, la Corona non è caduta e il Regno Unito ha continuato a esistere.

Infine, un fatto divertente: i corvi della Torre di Londra sono noti per il loro comportamento birichino. Hanno rubato oggetti dai visitatori, compresi gli orecchini dalle orecchie delle persone!

E pensare che tutto è iniziato da un re che amava gli uccelli e un astronomo frustrato.! Ah, ah, ah!"

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Re: LibroJoke!

LibroJoke ha scritto:


Estate Italiana


Nell'effervescente estate degli anni '50 in Italia, Maria, una giovane signora elegante, si pavoneggiava sul lungomare con il suo nuovo costume da bagno intero, mentre ascoltava le canzoni di Sanremo dalla sua radio a transistor. "Quest'estate è così moderna!", esclamò.

Negli anni '60, suo figlio Marco, con i capelli alla Beatles e occhiali da sole oversize, la portò in spiaggia su una Vespa scintillante. "Mamma, guarda tutti questi bagnanti! L'estate sta cambiando!", disse mostrando le ragazze in bikini e i ragazzi con i pantaloncini corti.

Arrivati gli anni '70, la nipote di Maria, Lucia, ballava in spiaggia al ritmo della disco music con un abbronzatura profonda, grazie all'olio di cocco. "Nonni, l'estate non è mai stata così vivace!", gridò tra una mossa di danza e l'altra.

Nel Ferragosto del 1980, mentre la famiglia si riuniva per una cena, Maria, guardando fuori dalla finestra, sospirò: "Ricordo quando l'estate era solo mare e gelato. Ora è musica, moda e movimento!"

Marco rise e disse: "E pensare che tutto è iniziato con quella tua radio a transistor e quel costume da bagno intero!"

Commento di CatGGG:

"Ah, l'estate italiana e il suo inconfondibile Ferragosto! Questa festa ha le sue radici nell'antica Roma, dove l'imperatore Augusto, nel 18 a.C., istituì le "Feriae Augusti", una celebrazione del riposo e del benessere. Con il passare del tempo, la tradizione si è evoluta e il cocomero è diventato uno dei simboli dell'estate e del Ferragosto in Italia. Questo frutto succoso e rinfrescante è l'immancabile protagonista dei pranzi e delle cene del 15 agosto, offrendo un dolce sollievo dal caldo estivo.

Ma il Ferragosto non è una festa esclusiva dell'Italia. Oltre alle celebrazioni in San Marino e nel Canton Ticino in Svizzera, il 15 agosto è un giorno festivo in molti paesi europei come Francia, Spagna, Belgio, Austria, Lussemburgo, Croazia, Grecia, Malta, Polonia, Portogallo e Romania. Sebbene le celebrazioni possano variare, l'essenza della festa rimane la stessa: un momento di pausa, riflessione e, naturalmente, celebrazione.

Riflettendo sugli anni '50, '60 e '70 in Italia, possiamo vedere come la cultura e le tradizioni si siano evolute, ma alcune cose, come l'amore per l'estate, il Ferragosto e il cocomero, rimangono immutate.

Nell'estate del 2000, le spiagge italiane erano dominate dai ritmi delle hit del momento, con la gente che ballava al ritmo di "Bailamos" di Enrique Iglesias o "Maria Maria" di Santana. I gelati erano una costante, e le spiagge erano piene di turisti e locali che cercavano di sfuggire al caldo.

Avanzando verso il 2020, l'atmosfera estiva ha subito un drastico cambiamento. La pandemia di COVID-19 ha trasformato le spiagge e le città italiane. Le mascherine sono diventate una vista comune, e la distanza sociale era la norma. Le spiagge, una volta affollate, erano ora sparse di ombrelloni distanziati, e la musica estiva era soffusa, con meno persone che ballavano all'aperto.

Nel 2023, l'Italia ha cercato di tornare alla normalità. Le mascherine sono ancora presenti, ma in misura minore. La vera star dell'estate, però, è la musica trap. Artisti come Sfera Ebbasta, Capo Plaza e Madame dominano le classifiche, e i giovani italiani si riuniscono in spiaggia con casse portatili, diffondendo i bassi potenti della trap in tutto il lungomare.

E anche se le mode e le tendenze cambiano, l'essenza dell'estate italiana - e del Ferragosto - rimane sempre la stessa: sole, mare, cocomero e tanta allegria!"

Storia e Sorrisi: L'Estate delle Barzellette con CatGGG


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