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Considerazioni di fine concorso

Re: Considerazioni di fine concorso

Aggiungo le mie a caso:

Lunghezza - corto è bello. Teniamo assolutamente questi limiti, ma anche molto più brevi, fin quasi a sfiorare il micro. Il concorso deve essere soprattutto una sfida mentale a trovare il giusto congegno narrativo, non serve scrivere delle novelle-game. Io sono per lasciare il limite attuale o accorciare ancora.

Regole - Qui invece mi sento di dire che bisognerebbe lasciare ogni decisione alla creatività di chi partecipa. "Fate come ve pare, basta che sta tutto in 6 pagine compreso eventuali regolamento e scheda" mi pare una soluzione ideale.

Ammissibilità - E' un parametro che deve gestire l'organizzazione, non chi legge. Una volta che il corto è ammesso o non ammesso, poi quel parametro (così come quelli di lunghezza, regolamento, blasfemia, argomenti sensibili) non dovrebbe più essere oggetto di discussione.

Dividere esperti da non esperti, italiani da stranieri, maggiorenni da minorenni: assolutamente no. "Qui siamo tutti uguali, non conta un cazzo nessuno!"

FinalFabbiX ha scritto:

PREMIO LIBRARSI: per l’ennesimo anno di fila, penso che il pubblico di Librarsi sia in antitesi con quello dei corti. I corti scelti da Librarsi non hanno le caratteristiche amate dalla giuria popolare, e viceversa. In sostanza i corti partecipano a due concorsi diversi. Sarei curioso di sapere a cosa puntavano gli autori.

E questo ce la dice lunga sul punto di vista tipico (e forse un po' ingenuo) del lettore e della lettrice da forum, rispetto all'occhio esperto di un editore, perlomeno su cosa va o non va per il grande pubblico. Molto spesso vedo fare nei vari thread disquisizioni infinite sul sesso degli angeli, quando i parametri di possibile gradimento per una pubblicazione sono altri. Ci stanno tutti e due gli approcci ovviamente, e ben venga il giudizio del popolo, ma capire soprattutto dove sta la vera forza di un librogame farebbe bene a tutti i nostri giudizi.

"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
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Mornon
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Re: Considerazioni di fine concorso

Mornon ha scritto:

E questo ce la dice lunga sul punto di vista tipico (e forse un po' ingenuo) del lettore e della lettrice da forum, rispetto all'occhio esperto di un editore

Non era quello che volevo dire, nella maniera più assoluta.
Qui stai dando per scontato che esista un unico criterio di vendibilità. Non è così. Ogni editore ha il suo pubblico e i suoi criteri.
Per me, "il collezionista di veleni" è uno dei corti peggiori dell'anno, e l'ho "risparmiato" in recensione solo perché era nel mio stesso girone. Mi sono annoiato a morte e non mi ispira comprarlo. E me l'aspettavo, perché in generale non sono un grande acquirente di Librarsi e mi trovo meglio con altre case editrici - senza voler ovviamente togliere nulla a Claudio, che negli anni ha sempre fatto dei lavori stupendi e si è comportato in maniera onestissima. Per me i lettori del concorso non sono ingenui, hanno semplicemente un target diverso. Il catalogo librarsi è fatto di "bei vecchi titoli", mentre i vincitori dei corti puntano a convincere anche chi ha già letto gli oltre 200 corti passati (mamma mia sono sempre di più!)


Mornon ha scritto:

Regole - Qui invece mi sento di dire che bisognerebbe lasciare ogni decisione alla creatività di chi partecipa. "Fate come ve pare, basta che sta tutto in 6 pagine compreso eventuali regolamento e scheda" mi pare una soluzione ideale.

A tuo rischio e pericolo. Ci sono prove concrete che, togliendo i limiti, il concorso si riempie di racconti che sono 6 pagine di regolamento e basta. Hai voglia di fare un anno di giochi da tavolo? Però ti dico già che ai votanti non piace votare 3 giochi da tavolo a settimana. E in 6 pagine ci entra un gioco da tavolo di tutto rispetto.

Il concorso non ha bisogno di autori, ma di votanti. Anche negli anni di maggior successo, c'era meno di 3 votanti per autore. È il minimo per mandare avanti la baracca.

FinalFabbiX
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Re: Considerazioni di fine concorso

FinalFabbiX ha scritto:

Per me, "il collezionista di veleni" è uno dei corti peggiori dell'anno, e l'ho "risparmiato" in recensione solo perché era nel mio stesso girone. Mi sono annoiato a morte e non mi ispira comprarlo.


Il catalogo librarsi è fatto di "bei vecchi titoli", mentre i vincitori dei corti puntano a convincere anche chi ha già letto gli oltre 200 corti passati (mamma mia sono sempre di più!)

Invece è uno dei miei preferiti, assieme a Per speculum, obscure, e capisco perfettamente la valutazione di Librarsi. E' una bella storia, ben scritta, con dentro un'indagine, del mistero, un po' di scienza e uno sfondo storico e geografico riconoscibile.
Secondo me chi scrive i corti non vuole affatto convincere chi ha già letto altri 200 corti... molti di essi sono anche esordienti al concorso e manco conoscevano LGL prima di un anno fa... ed è giusto così! Io trovo corretto e intelligente che il target non sia il vecchio bofonchione del forum (me in testa) che disquisisce di bug, di loop, di true path e instant death, e MAI E POI MAI chi ragiona in termini di show don't tell, scrittura trasparente e POV. Quello è MESTIERE, e ci vuole, ma il mondo là fuori non ha bisogno di tutte queste cose.

FinalFabbiX ha scritto:

A tuo rischio e pericolo. Ci sono prove concrete che, togliendo i limiti, il concorso si riempie di racconti che sono 6 pagine di regolamento e basta. Hai voglia di fare un anno di giochi da tavolo? Però ti dico già che ai votanti non piace votare 3 giochi da tavolo a settimana. E in 6 pagine ci entra un gioco da tavolo di tutto rispetto.

Darei altri limiti (tema, lunghezza, target), ma non elementi interni a struttura e regolamento... trovo giusto che quella parte sia lasciata libera alla creatività dei partecipanti. Poi se non piace chi vota lo voterà male e passa la paura. CMQ non mi ci voglio impuntare sopra, anche perchè mi sembra giusto demandare questo all'organizzazione di ogni anno.

FinalFabbiX ha scritto:

Il concorso non ha bisogno di autori, ma di votanti. Anche negli anni di maggior successo, c'era meno di 3 votanti per autore. È il minimo per mandare avanti la baracca.

Anche qui sono d'accordo con te, ma solo in parte. La salute del concorso è innanzitutto la sua partecipazione, poi se siamo in 20 nerd a giudicare va bene uguale... cmq è il fior fiore degli appassionati italiani, e sempre lo sarà bigsmile Certo... 200 persone sarebbe meglio, ma ormai i forum questo sono. Considera che per il Magnifico, un premio teoricamente più prestigioso e che necessita letteralmente 1 click senza dover leggere nulla, i votanti sono meno di 150.

Direi "pochi ma buoni" e passa la paura.

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Mornon
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Re: Considerazioni di fine concorso

FinalFabbiX ha scritto:

Ci sono prove concrete che, togliendo i limiti, il concorso si riempie di racconti che sono 6 pagine di regolamento e basta. Hai voglia di fare un anno di giochi da tavolo? Però ti dico già che ai votanti non piace votare 3 giochi da tavolo a settimana. E in 6 pagine ci entra un gioco da tavolo di tutto rispetto.

Concordo. Per quanto mi piaccia ancora seguire il concorso, non c'è speranza che qualcosa come il Vinland Saga di qualche edizione fa mi invogli a trovare il tempo necessario da dedicargli. Quand'anche fosse in concorso, e mi pare che VS non lo fosse per ragioni di lunghezza.

Sul discorso del tema, che tu vorresti più "impegnato", non saprei.
Un tema più impegnato richiede grandi capacità anche quando non ci sono limiti di spazio, figuriamoci per un Corto: lì diventa un'impresa degna di Kafka, e non si può pretendere che molti partecipanti a un concorso simile siano all'altezza. Insomma, si vede tanta incertezza e tanta banalità anche con un tema per cui basta letteralmente fare un'avventurina con protagonista un James Bond pezzotto. Per alzare il livello, si rischia seriamente di abbassarlo.
Con questo ovviamente non voglio dire che il tema debba essere "il guerriero con la spada che salva la principessa", che peraltro non garantirebbe affatto che ogni partecipante sarebbe in grado di scrivere un'opera di alto livello. Penso, però, che con un tema impegnato si rischi di abbassare la media, e di assistere a ogni escamotage possibile per stiracchiare il tema oltre ogni limite, pur di proporre un'opera che avrebbe palesemente preferito un tema differente. Si è visto parecchie volte che molti autori hanno un'idea per un Corto e la sviluppano a prescindere dal tema del concorso, facendo i salti mortali per inserire un elemento che in qualche modo le permetta di essere ammessa alla selezione.

EGO
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Re: Considerazioni di fine concorso

Mornon ha scritto:

Invece è uno dei miei preferiti, assieme a Per speculum, obscure, e capisco perfettamente la valutazione di Librarsi. E' una bella storia, ben scritta, con dentro un'indagine, del mistero, un po' di scienza e uno sfondo storico e geografico riconoscibile.

Ne parli come fosse un racconto... (in quel caso son d'accordo con te), ma la parte game? Ti è piaciuta? E' ininfluente?
Personalmente l'ho trovato un ottimo racconto con un parte game estremamente sottosviluppata e insufficiente.

mizraim
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Re: Considerazioni di fine concorso

Mornon ha scritto:

Invece è uno dei miei preferiti, assieme a Per speculum, obscure, e capisco perfettamente la valutazione di Librarsi. E' una bella storia, ben scritta, con dentro un'indagine, del mistero, un po' di scienza e uno sfondo storico e geografico riconoscibile.

Dopo un decennio di concorsi, cosa vado personalmente cercando (da semplice leggiocatore) in questo concorso?
L'ennesimo compitino ben scritto, ottimo da giocare, bilanciato e debuggato?
Sinceramente no: a che mi serve? Ormai so benissimo che questa fucina di idee e appassionati che è LGL può sfornare librogame migliori di FF e LS, basti guardare tra i librinostri... Le storie del Capitano D'Val, non me ne voglia Joe Dever, sono migliori di LS 29, oltre che di altri n libri di quella saga. E ho usato il paragone meno sperimentale possibile, quello sul solco della totale emulazione...

Seguo i concorsi proprio perché sono terreno di sperimentazione, parodia, citazionismo, passione che diventa metanarrativa ludica... La genialata, la danilobaldonata, la aquisgranata... questo è quello che cerco qui!
Magari vengono fuori delle storie imperfette e zoppicanti, ma comunque che provano a essere geniali.
Meglio un anonimo film tv sui vichinghi che passa la domenica su Italia 1, magari fatto pure bene, o Valhalla Rising? Alla fine ormai io cerco i Valhalla Rising...

SE DAVVERO l'effetto di straniamento e metaludicità di un corto è voluto, allora io lo applaudo come una cosa geniale, folle e visionaria. Magari non sarà vincitore di questo concorso, ma sarà un racconto da ricordare... Come quello di baldoni dei tappeti, il golem, la nebbia, i tre maghi burloni a figure, aquisgrana e la storia di Leonardo...



Se queste parole ti suonano familiari, è perché non sono mie, ma provengono  da un tuo post di qualche anno fa. Ci sta che tu abbia cambiato opinione nel tempo - solo gli sciocchi non cambiano idea. Però c'è chi, come me, che crede ancora molto in quella visione del concorso e mi piacerebbe che si facesse qualcosa per spingerlo verso quella direzione.

FinalFabbiX
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Re: Considerazioni di fine concorso

mizraim ha scritto:

Ne parli come fosse un racconto... (in quel caso son d'accordo con te), ma la parte game? Ti è piaciuta? E' ininfluente?
Personalmente l'ho trovato un ottimo racconto con un parte game estremamente sottosviluppata e insufficiente.

La parte game si può sicuramente migliorare ma è già sopra la sufficienza. Però c'è una bella idea dietro, e le idee belle vincono su tutto. Tutto il resto si può sempre migliorare, ma se ti manca la bella idea, non c'è miglioramento che tenga.

FinalFabbiX ha scritto:

Se queste parole ti suonano familiari, è perché non sono mie, ma provengono  da un tuo post di qualche anno fa. Ci sta che tu abbia cambiato opinione nel tempo - solo gli sciocchi non cambiano idea. Però c'è chi, come me, che crede ancora molto in quella visione del concorso e mi piacerebbe che si facesse qualcosa per spingerlo verso quella direzione.

“Senza contraddizione non c'è vita.” - Mao Tse Tung

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Mornon
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Re: Considerazioni di fine concorso

Ci tengo a dire anche io due parole.
Personalmente, ritengo che l'unico limite essenziale da dover imporre per la creazione di un corto sia la lunghezza, onde evitare che risulti eccessiva. Il tema a mio avviso non è un problema, ci sta che abbia varie sfaccettature piuttosto che una definizione inequivocabile. Certo, potrebbe far comodo magari in fase di rilascio dei corti una descrizione breve che spieghi perché il corto rispetta il tema, magari scritta dall'autore stesso. Giusto per avere una base logica su cui i lettori possano riflettere, specie nei racconti più ambigui.
Ma per il resto, il concorso è cresciuto moltissimo dal 2020 in poi, pertanto un ritorno alle origini credo che taglierebbe le gambe a questa fruttuosa evoluzione. D'altro canto, non sono contrario alla reintroduzione della libertà delle meccaniche di gioco. Quest'anno mi ha fatto dispiacere notare che 2 corti dei 3 fuori concorso siano stati danneggiati proprio dall'introduzione del dado (o meglio, da un vincolo legato al suo utilizzo). Poi ovvio che il giudizio sull'effettiva fruibilità di un racconto spetterà ai lettori: se un autore si lascia troppo andare con meccaniche complesse e ingiocabili, dubito farà strada. Se poi la paura è quella di allontanare possibili nuovi votanti, allora si apre una discussione a parte. Per quanto si dica che il concorso miri ad aumentare la quantità di votanti più che dei partecipanti, io ritengo anche che bisognerebbe domandarsi quanto cio sia effettivamente un bene. Nelle ultime edizioni abbiamo dato il benvenuto a utenti davvero in gamba, che hanno dedicato molto tempo nel fornire un giudizio (da esperti o novizi del settore) agli autori, pertanto la cosa è stata senz'altro proficua. D'altro canto, abbiamo anche assistito (parlo soprattutto di facebook) a utenti che non sembravano minimamente avere idea di cosa andavano a commentare. Gente che si entusiasmava di un corto mediocre solo perché aveva dei bivi, oppure che si limitava a commenti superficiali (in alcuni casi, fatti di sola classifica senza neanche un commento), dimostrando o di non aver letto il corto, o di essersi fermati al primo paragrafo. Per la questione dei gusti, lì ci mancherebbe, non è un problema che il pubblico di fb abbia preferenze diverse rispetto a quello del forum... Ma vorrei almeno che chi decide di partecipare come votante lo faccia con un giusto criterio. Allargare troppo la platea solo per fare numero non credo faccia bene al concorso. Da questo punto di vista, concordo sul concetto "meglio pochi ma buoni", in modo che il concorso possa vantarsi di garantire a chi partecipa dei feedback sempre ben ragionati e costruttivi. Quindi credo che l'impegno maggiore stia nel trovare nel corso dell'anno persone che dimostrino di conoscere un minimo l'argomento e attirarli verso il concorso, e allo stesso tempo prendersi cura di quei votanti novizi che hanno dimostrato di saper esprimere giudizi complessi, in modo da poterceli assicurare anche per gli anni a seguire.

powerbob
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Re: Considerazioni di fine concorso

Ogni tanto leggo commenti che sembrano arrivare da persone che ritengono che il concorso dei Corti sia nato ieri e questa sia la prima edizione.
La polemica sul limite di lunghezza rispunta puntuale ogni anno dal 2009, e ogni volta c'è chi la fa garbatamente adducendo dei ragionamenti, e c'è chi ha la verità infusa.
Personalmente, dopo 3 lustri di valutazioni sul tema, non credo, soprattutto ora che la media dei corti in gara va dai 20 ai 30, che sarei in grado di reggere un'edizione come erano le prime (con 7 o 8 corti in gara, maggiori spazi temporali e ogni racconto che usciva singolarmente occupando un'intera settimana di voti e commenti). E credo anche che per giudicare 3 corti "lunghi" a settimana bisogna mettersi di impegno e impegare molte ore per sviscerarli a fondo: senza voler criticare nessuno mi sembra che analisi approfondite dei corti tendano a essere abbastanza latitanti anche ora, nonostante ogni lavoro richieda molto meno tempo per essere sviscerato a fondo.
Quindi tendo a essere d'accordo con Luca:
"Il concorso non ha bisogno di autori, ma di votanti. Anche negli anni di maggior successo, c'era meno di 3 votanti per autore. È il minimo per mandare avanti la baracca".

Ecco sono parole di rara sagezza che evidenziano una dinamica di fondo che evidentemente non per tutti è facile da cogliere.

Prodo
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Re: Considerazioni di fine concorso

Per dare un esempio concreto, propongo un'idea per il bando 2025 che secondo me porta il concorso verso la direzione giusta:

I corti 2025 non avranno un tema, ma dovranno iniziare con la seguente frase: "Il cellulare vibra. Lo prendi in mano. Lo schermo bianco illumina la penombra. Hai una nuova notifica ed è una notifica che non ti aspettavi."

Per me risolverebbe tutte le questioni sull'attinenza al tema, e guiderebbe i corti verso il mondo moderno senza essere invasivo. Cosa c'è nella notifica? Hanno annunciato la fine del mondo? Il ritrovamento di un antico tesoro (e parte un corto storico in flashback)? È il mio ex che vuole ricominciare?

powerbob ha scritto:

Ma vorrei almeno che chi decide di partecipare come votante lo faccia con un giusto criterio

Con tutto il bene del mondo, ma io credo che sia un approccio sbagliato. Chi non ha preso cantonate scagli la prima pietra. Nessuno nasce imparato, e anche autori pluripremiati ogni tanto scrivono delle cose che sono vergognose. Sono d'accordo di escludere i giudizi vuoti, ma se mettiamo barriere prima o poi ci troviamo da soli a votarci a vicenda.

FinalFabbiX
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