caspita! ora sì che ci siamo... altro che harmony!
-personaggio: misurarsi con un personaggio come Aquila del Sole poteva portare a grossolani errori, ma in questo corto la parte è recitata alla perfezione; il barone è potente e versatile come un ramas dovrebbe essere, ma (essendo "incompleto") è anche abbastanza gestibile. pur non essendo divino, ha tutto il carisma che la sua figura richiede (perlomeno con le arti della mente), e l'autore mostra di conoscere a dovere la sua vicenda. ottimo.
-regolamento: ben fatto... scegliere tra 2 sole abilità mi ha un po' intristito ma andando avanti ne ho capito la necessità (la trama articolata infatti sarebbe stata "intasata" se a tutte e tre le abilità fosse stato dato il medesimo spazio). le regole di combattimento sono intelligenti, ed eliminare la componente aleatoria dalle caratteristiche rende il gioco equilibrato per tutti i lettori: saggia l'idea di togliere direttamente la combattività e segnare i rapporti di combattimento... decisamente l'autore ha saputo sveltire la creazione del personaggio e i combattimenti, senza però distaccarsi dal modello classico: ottimo compromesso. si poteva tentare qualcosa di più, ma visto il carattere canonico della vicenda ritengo che sarebbe stato inappropriato. Con "A" e "B" comunque abbiamo un altro concreto distacco dal modello classico, perciò in generale mi pare che si sia fatta una buona rivisitazione.
-struttura: avventura molto articolata, con addirittura 3 sfondi differenti che dividono nettamente in capitoli la vicenda, ma in maniera un po' meno sfacciata rispetto a "Ultimo giorno di festa". la struttura è inevitabilmente piramidale: si comincia con due percorsi alternativi (Eshnar o la strada per Holmgard) ma il "grafo" si restringe rapidamente, limitando la rigiocabilità alla prima parte. è comunque apprezzabile che le scelte fatte in questa prima parte abbiamo una ricaduta sostanziale sul seguito, anche se mi pare che alla fine la strada per holmgard dia maggiori vantaggi. in generale la struttura è buona, e ogni sfondo offre una sua piccola o grande avventura. l'unica pecca è che i 40 paragrafi risultano ancor più limitanti nel momento in cui si cerca di infilare "3 corti in 1" per così dire: resta il fatto che il quadro d'insieme è bellissimo, e si ha la sensazione di partecipare davvero ad un'epica climax di avventure.
-difficoltà: un po' deludente... come nei classici LS arrivare in fondo è praticamente scontato, e le istant death nascono esclusivamente da tiri di dado (male); l'unico altro modo per morire è in combattimento e di nuovo impera la tabella del destino. per un corto è più interessante la struttura ad incastro tipo sortilegio, ma in questo caso si può capire la scelta dell'autore che ancora una volta non ha voluto distaccarsi dal modello Deveriano: tanti combattimenti, scelte poco influenti (se non per il fatto che ti toccano altri combattimenti). non mi piace come idea, però questa è sempre stata la "veste" di LS e mi è sempre andata bene. va detto che i combattimenti comunque sono ottimamente bilanciati... plauso allo studio statistico dell'autore.
-la prosa: semplice e abbastanza scorrevole. qualche frase un po' storta capita, ma in generale l'autore è bravo a sfruttare i periodi brevi tipici del librogame, tratteggiando velocemente ma efficaciemente, sfruttando con astuzia l'immaginario collettivo (per esempio non descrive molto i Giak, in quanto tutti i lettori già se li immaginano da quando li descrisse Dever). ogni tanto sembra sentire eccessivamente la necessità di mostrare e si perde in dettagli inutili, come la disposizione dei mobili nella stanza del Nadziran, ma è un errore che mi capita spesso quindi posso capire. c'è da dire che i comprimari sono poco più che ombre, ma è necessario per lasciar posto al protagonista. unica nota, forse un pizzico di lirismo in più non avrebbe guastato dato il tema...
A questo punto tenendo conto di pregi e difetti, e di qualche refuso (in una frase manca il verbo per esempio!) potrei dare proprio un 8,5: avventura... come posso dire? rombante (non so se ci capiamo ma pazienza...)!
TUTTAVIA:
1-la descrizione di Vashna (non so se trovata da qualche parte o fatta di sana pianta -spero di no-) fa accapponare la pelle: un orso conrnuto con la faccia di leone? ma che è?? non è nè oscuro nè inquietante come dovrebbe! se Dever l'ha descritto così... glissa! dì che è coperto di un'armatura che nasconde il corpo, oppure evita direammente la descrizione... bruttissimo proprio...
2-"ti copri il volto e torni sul campo di battaglia" che vuol dire? bisogna leggere altre due righe per capire il senso di sta cosa! e non ha senso comunque! ti copri la faccia (con una mano?)... pratico... e neanche strano nonono... ma prendere elmo e mantello non era più epico e più sensato? bah...
considerate queste due fastidiose piccolezze strappo mezzo punto e lascio il corto sotto
Fuga Infernale (che ho preferito per la modestia delle sue pretese) e
Notte di Indagini (che ha sfruttato meglio lo spazio concesso dai paletti del concorso), ma il podio a questo non glielo toglie nessuno.
Voto: 8
P.S: Dragan il titolo è sbagliato! (nel tuo primo messaggio)
P.P.S: come farò senza i corti adesso
?