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INTERVISTA LGL: Mini-Intervista a tema n. 5

INTERVISTA LGL: Mini-Intervista a tema n. 5

A distanza di qualche mese, tornano le Mini-Interviste a tema!
Stavolta l’argomento sarà il Rugby.
L’intervista sarà tripla, e a rispondere alla nostre domande pressanti e scomode saranno Apologeta, Pelgrana e Yaztromo.
Vi ricordo che il thread generale delle interviste doppie è stickato ed è accessibile a questo link: https://www.librogame.net/index.php/for … c?id=2352. 


Quest'intervista è stata gentilmente offerta dall’uscita Numero 11 della Gazzetta dei Corti 2017, che trovate qui.





Amici cari, oggi parleremo di Rugby con tre appassionati di questa disciplina, ecco qui i nostri protagonisti, in diretta da uno stadio irlandese.
-   Com’è nata questa passione?

Apologeta: Per caso. Qualche partita trasmessa in TV, e fu amore.
Pelgrana: Da ragazzino ai centri estivi ci avevano insegnato a giocare. Il fascino del passaggio all'indietro e della palla che rimbalza dove vuole mi ha rapito da subito. Per Natale mi sono fatto regalare un pallone regolamentare in cuoio. Ironia della sorte, non ho mai giocato a rugby ma mi sono dato al basket.
Yaztromo: Le mie zie mi hanno portato allo stadio a vedere le partite di rugby, da bambino. Il mio padrino di battesimo giocava nella squadra della città.
-   Cos’ha in più il rugby rispetto agli altri sport?
Apologeta: Un codice etico che va salvaguardato a ogni costo. La commistione di sport, rispetto reciproco e ignoranza.
Pelgrana: Recatevi in un vecchio pub del Galles in una giornata di pioggia. Ordinate la birra che preferite, digitate su Youtube “la meta più bella di tutti i tempi” e rispondetevi da soli.
Yaztromo: Non ho capito la domanda. Non ci sono altri sport.
-   Rispetto ad altri sport, nel rugby è molto più importante la squadra che i singoli giocatori. Sei d’accordo?
Apologeta: Per avanzare devi guardarti indietro e avere compagni che ti sostengono. Se non è sport di squadra questo...
Pelgrana: Il gioco di squadra è fondamentale, è chiaramente impossibile vincere le partite da soli come faceva Michael Jordan (che comunque aveva una squadra eccezionale alle spalle).
Yaztromo: Continuo a non capire la domanda. Non ci sono altri sport.
-   Cosa ne pensi degli All Black?
Apologeta: I più forti, ovviamente. La loro sfida principale è con loro stessi: sanno di essere i numeri uno, e devono sempre essere all'altezza del loro ruolo.
Pelgrana: Insopportabili. Non ho mai amato, nello sport, chi vince troppo a lungo. In ogni caso preferisco un gioco sia fisico che tecnico, come ad esempio quello del Galles (insomma in questa intervista si è capito che vorrei abitare nel Galles).
Yaztromo: Sono un aspetto del rugby che colpisce particolarmente e fa presa facilmente su chi si avvicina per la prima volta al rugby.
-   E del rugby femminile?
Apologeta: Ci sono sport che vanno bene per uomini e donne. Il rugby non è uno di questi.
Pelgrana: Eh???
Yaztromo: Ne ho un enorme rispetto. A tal proposito vorrei raccontare un aneddoto.
Tre o quattro ragazzine, una volta completato il ciclo del minirugby, si sono ritrovare a tredici o quattordici anni che volevano continuare a giocare. I loro genitori, però non erano disponibili a portarle a giocare nelle più vicine società dove si giocava a rugby femminile, perché anche le società più vicine erano piuttosto lontane.
Queste pischellette allora si sono messe a fare "reclutamento" (anche con metodi sicuramente non convenzionali) tra le loro amiche, compagne di scuola, amiche delle amiche... passanti ignare che si trovavano improvvisamente accerchiare, eccetera... così riuscirono a mettere su una under 16 per giocare a rugby a sette, e poi, pian piano raggiunsero i numeri per creare una squadra... iscriversi al campionato... e l'anno scorso hanno vinto lo scudetto, oltre a fornire diverse giocatrici alla nazionale italiana femminile che è la squadra che da sempre ci ha dato i migliori risultati nel Sei Nazioni.
-   C’è qualche squadra italiana che preferisci?
Apologeta: Sono un po' lontano dai campi che contano. Tifo senza preferenze.
Pelgrana: Quando giocavo a basket ogni tanto andavamo ad affrontare le squadre giovanili del Benetton. A Treviso c'è questo enorme complesso sportivo, una specie di college, e vedevi spuntare le porte da rugby come se fossero antenne puntate verso il cosmo. Da allora ho sempre avuto simpatia per il Benetton Rugby.
Yaztromo: La squadra nella quale ho sempre giocato quando ero in Italia e il campo della quale ho ben concimato col mio sudore e col mio sangue: il Valsugana Rugby Padova. Come mai non nomino una squadra blasonata della massima categoria e nomino invece una società "di quartiere"? Perché il rugby è così.
Quando le squadre italiane vincono con quelle straniere, sono contento, quando le squadre della mia regione vincono con quelle delle altre regioni, son contento, quando le squadre della mia provincia vincono con quelle delle altre provincie, sono contento... ma più di tutto son contento quando fa bene la "mia" squadra, a qualunque categoria appartenga.
-   Sei mai stato ad una partita di rugby?
Apologeta: Certo! Vale sempre il costo del biglietto.
Pelgrana: Qui a Vicenza ogni tanto vedo giocare la squadra locale. Fango e bestemmie.
Yaztromo: Si.
-   Giochi in qualche squadra? Se si, raccontaci qualcosa.
Apologeta: No, mi piacerebbe ma ho ormai una certa età.
Pelgrana: No, sarei già morto sotto un avanti.
Yaztromo: No, ho smesso perché il mio corpo mi ha detto che non ne poteva più e che preferiva rimanere sdraiato a fianco al corpo di mia moglie. Ho giocato per diversi anni, sempre in mischia. Il mio ruolo "naturale" era pilone sinistro. Ho anche allenato a livello giovanile (alcuni ragazzini che ho allenato hanno giocato nelle rappresentative giovanili sia dell'Italia che della Scozia), ma ora col lavoro che faccio non posso più permettermelo, e ho organizzato per alcuni anni un importante torneo internazionale di rugby giovanile, con ottimi risultati di partecipazione. Amo le piccole società, non mi attirano granché i lustrini e le luci della ribalta... forse anche per questo non ho proseguito la carriera di attore teatrale, ma ho preferito andare avanti con gli studi e fare di quelli il mio futuro...
-   Cosa ne pensi delle regole del rugby rispetto a quelle degli altri sport? Tatticamente, le ritieni interessanti?
Apologeta: Sono create per favorire il bel gioco. Sono complicate, ma sensate.
Pelgrana: Assolutamente sì, anzi inviterei le federazioni calcistiche ad assimilarne molte, soprattutto quelle che disciplinano il rapporto in campo con gli arbitri.
Yaztromo: Detto che le regole non le ho mai imparate proprio bene bene e che varie volte sono state un pochino modificate pur mantenendo ovviamente gli stessi principi... ma di che altri sport stai parlando, che non ce ne sono?!?!
-   Nel rugby i tifosi avversari non sono “ostili”, ma amici. Hai avuto esperienze positive da raccontare?
Apologeta: Essere spalla a spalla sugli spalti con gli avversari, commentare onestamente quanto succede in campo, applaudire alle loro mete, rispettare i loro calciatori con il silenzio... un'esperienza unica.
Pelgrana: Alcuni miei amici vanno a Dublino quando c'è Irlanda-Italia nel Six Nations. Mi dicono che fanno una festa pazzesca con la gente del posto. Gli irlandesi dicono che le bandiere italiane e irlandesi sono identiche, solo che quella irlandese ha perso i colori in lavatrice.
Yaztromo: Come i giocatori si guardano negli occhi, si confrontano sul campo mettendocela tutta, e poi vanno a mangiare e bere qualcosa assieme a fine partita, anche gli spettatori sugli spalti non vengono mai divisi tra tifoserie e alla fine (spesso anche prima della fine...) si mangia e beve tutti assieme, da qualunque paese si provenga, sia negli stadi di provincia che in quelli più grandi, come Twickenham o lo Stade de France. La passione è anche rispetto sia in campo che fuori.
-   Se potessi descrivere il rugby con aggettivi “librogamistici”, lo definiresti uno sport lineare o a mappa?
Apologeta: Non mi meraviglio delle tue domande strambe. Mi meraviglio del tempo che ci spendo a lambiccarmici.
Pelgrana: Lo definirei uno sport per veri Ramas.
Yaztromo: Sicuramente è uno sport di situazione, dove, a seconda della posizione in campo e della disposizione dei tuoi compagni e dei tuoi avversari puoi fare le tue scelte, per cui si direbbe di più a mappa, però c'è sempre quel pizzico di follia e di scelte al di fuori di ogni schema che ricorda molto le ispirazioni divine della serie Grecia Antica...



“Attenti laggiù!!!”.
Un mostro di giocatore dall’altra parte dello stadio calcia la palla ovale con una violenza inaudita.
Fai appena in tempo a vedere un’ombra scura con la coda dell’occhio avvicinarsi alla tua guancia destra.
Poi più niente, il buio totale.
“Colpito!!”, gioisce la voce.
Ma purtroppo quest’ultima frase non sei riuscito a sentirla.

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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