Corto 15 - Il Precetto Finale
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Questo corto non prevede soluzioni.
Ricordo che le votazioni saranno aperte dal 22 Febbraio fino alle 23:59 del 30 Aprile.
Buona lettura e discussione!
(relativo numero della Gazzetta: 15 - Il precetto finale)
Ultima modifica di: Adriano Mar-18-21 13:55:25
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Re: Corto 15 - Il Precetto Finale
GGigassi ha scritto:Continuo a giocarlo ed è sempre un piacere, anche quando alla quarta volta sono morto (le altre partite le ho sempre vinte). L’autore ha veramente avuto delle ottime intuizioni. Unico appunto: l’uso del termine “flippare” ha tolto un po’ del fascino di questa ambientazione fantasy forse orientaleggiante: mi sembra un neologismo tecnologico maccheronico tipo “switchare” o “upgradare” e poi anni fa (vedi i fumetti di Pazienza) voleva dire sballarsi.
Inserisco un breve commento dell'autore alle tue considerazioni:
"Grazie per l'osservazione sul termine "flippare". A me dà l'idea di una moneta che viene capovolta, ma capisco la sensazione che possa aver dato a te e quindi ti do ragione e, a posteriori, lo cambierei. A mia discolpa si tratta comunque di una citazione presa da un noto romanzo, in cui il protagonista flippa tra due mondi (romanzo che per il resto non ha nulla a che fare con il mio corto). Purtroppo poi mi mancava il riferimento a Pazienza."
"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".
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Adriano
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Re: Corto 15 - Il Precetto Finale
Recensione di Prodo (già pubblicata sulla pagina Fb di LGL, ma la riporto anche qui):
15 Il Precetto Finale: Un bel corto che fa sapiente uso della possibilità del doppio mondo e ci porta in un contesto monastico, dalle vaghe caratteristiche orientali. Vogliamo diventare custodi combattenti, ma per riuscirci dobbiamo affrontare un’ultima prova, quella decisiva, sotto l’occhio vigile del nostro maestro che deciderà se siamo pronti.
PRO
1) Ottimo il taglio narrativo. La prosa, con qualche rara eccezione, è molto curata, scorrevole, semplice e dinamica. Si sposa bene con i ritmi serrati del racconto e con lo scontro senza esclusione di colpi con l’ombra. In un racconto tanto frenetico era molto importante che lo stile di scrittura fosse adeguato, senza pause, privo di passaggi pesanti e in grado di trasmetterci la sensazione di essere costantemente sul filo. Ne Il precetto finale questo accade puntualmente, ed è un grande punto a favore dell’opera e dell’abilità dell’autore.
2) Il comparto regolamentare è gestito alla perfezione. È sufficientemente articolato senza essere complesso, le regole sono equilibrate e in linea con le necessità del racconto. Quest’anno in concorso ho visto parecchi lavori con regolamenti preponderanti, non in grado di trovare il giusto equilibrio tra elementi regolistici, lunghezza dell’opera e funzionalità degli stessi. Questo corto non solo ci riesce alla grande, ma introduce alcune trovate veramente notevoli: l’idea del doppio non è innovativa, ma in questo contesto specifico è ottima, così come quella delle caratteristiche che si alternano tra Yintia e Yangur. Selezionarle con sapienza sarà fondamentale, così come essere coerenti, nelle scelte, con il personaggio che siamo andati a costruire. Mi è piaciuto anche l’indicatore di vantaggio: in versione semplificata mi ha ricordato qualcosa di analogo che avevo inserito in Carmilla, e questa “citazione casuale” mi ha fatto sorridere, anche perché perfettamente funzionale alle necessità dell’opera.
3) Eccellenti anche gli epiloghi. L’autore ha dimostrato come, nonostante lo scarso spazio a disposizione, si possa concludere degnamente il lavoro senza lanciarsi in chissà quali sproloqui. Quelli negativi sono secchi, rapidi, angoscianti, e offrono anche qualche spunto di riflessione. L’unico positivo è poetico, colmo di saggezza, perfettamente in linea con la natura dell’opera: ci sta anche l’insegnamento finale del maestro che di fatto ci passa lo scettro del custode.
CONTRO
1) In un racconto che non ha veri e propri difetti ho notato alcune imprecisioni nell’impiego dei termini, e qualche scelta non perfettamente azzeccata. In particolare, mi ha disturbato il termine flippare per indicare il passaggio tra un mondo e l’altro: a parte l’adattamento italiano dell’inglese to flip che in un contesto dai chiari richiami orientali c’entra poco o niente, ma il termine scelto mi ha ricordato lo slang da strada. Sarà perché a Roma si sentono spesso frasi tipo “Oh rega, ho flippato” ma vederlo impiegato in un corto che per il resto è molto curato e quasi “aulico” mi ha provocato reazioni a metà tra l’ilarità e il “disgusto”.
2) Il livello di difficoltà: forse il corto è un po’ troppo semplice. Se si comprende lo spirito dell’opera, si capisce come sono state pensate le caratteristiche e si agisce di conseguenza si finisce comodamente al primo tentativo senza nemmeno avere la tentazione di barare. Non è un gran difetto perché comunque l’esperienza di gioco è divertente e appagante, però ripensandoci sarebbe bastato poco per aumentare un po’ il livello di sfida. Magari anche semplicemente inserire qualche opzione un po’ più “cattiva” nei vari bivi che caratterizzano l’inseguimento con l’ombra.
3) Ho trovato una piccola incongruenza al paragrafo 13: “Il soffitto si sgretola e pesanti rocce calano su di voi. Tu e l’Ombra subite entrambi 2 danni. Se hai AGILITÀ B o VIGORE B, ne perdi solo 1, ma anche l’Ombra ne perde solo 1!”. Secondo me è un’incoerenza: dovrebbe esserci un punto di danno per uno se abbiamo una sola delle caratteristiche in B, ma se le abbiamo entrambe sarebbe concettualmente corretto che fosse l’ombra a perdere 2 punti e nulla noi. Se non ne abbiamo nessuno ribalterei proprio il discorso: 2 danni per noi e nessuno per l’ombra.
GLOBALE: Al netto dei piccoli difetti di cui sopra questo racconto mi è piaciuto moltissimo. Avvincente, equilibrato, con un’ottima prosa e un comparto regolamentare adeguatamente strutturato e in linea con le esigenze dinamiche del lavoro. Mi sono divertito moltissimo a leggiocare Il Precetto Finale e l’ho trovata una delle migliori opere in concorso: merita un voto alto e si candida a buon diritto per la vittoria finale.
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Adriano
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Re: Corto 15 - Il Precetto Finale
Adriano ha scritto:Recensione di Prodo (già pubblicata sulla pagina Fb di LGL, ma la riporto anche qui):
mi ha disturbato il termine flippare per indicare il passaggio tra un mondo e l’altro: a parte l’adattamento italiano dell’inglese to flip che in un contesto dai chiari richiami orientali c’entra poco o niente, ma il termine scelto mi ha ricordato lo slang da strada. Sarà perché a Roma si sentono spesso frasi tipo “Oh rega, ho flippato” ma vederlo impiegato in un corto che per il resto è molto curato e quasi “aulico” mi ha provocato reazioni a metà tra l’ilarità e il “disgusto”.
Sono in ottima compagnia, insomma
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GGigassi
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Re: Corto 15 - Il Precetto Finale
Un corto che parte alla grandissima con un regolamento di complessità perfetta e ben spiegato (ma vedi dopo), per poi sorprenderti con un twist da antologia dopo pochi passi. Già solo questo basterebbe a renderlo un possibile candidato alla vittoria: se poi aggiungiamo un'ottima prosa, un'impaginazione perfetta e innovativa e una storia che cattura ecco che la sensazione aumenta.
Il Precetto Finale è un corto bellissimo, anche se non esente da critiche. L'autore dimostra di avere una grande padronanza del genere, ma forse per ragioni di spazio l'importanza delle scelte è ridotta e la vittoria dipende soprattutto dalle assegnazioni iniziali, i cui effetti si riverberano a cascata in ogni paragrafo, senza molto spazio per l'interazione. La sensazione è di giocare spesso con l'autopilot, che per un corto è un problema relativo, ovviamente, ma in parte ha limitato il mio godimento dell'opera.
Segnalo inoltre un mio errore giocando: all'inizio viene detto di assegnare 8 punti anche a OMBRA, che ho interpretato come caratteristica alla pari di Salute. Nella frase dopo ho letto, sbagliando, "capirai più avanti di CHE si tratta". Arrivato al 16 mi sono bloccato, visto il suo wording non chiarissimo. Solo dopo essere tornato alle regole ho capito. Questo non è un errore vero e proprio dell'autore, ma dimostra quanto sia importante scrivere la parte extradiegetica nel modo più chiaro possibile.
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Zakimos
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Re: Corto 15 - Il Precetto Finale
Corto avvincente e dai tratti "spirituali". Nei panni di un monaco guerriero dobbiamo sostenere una prova - voluta dal nostro maestro - che ci aprirà la conoscenza a Yangur, mondo parallelo delle ombre e pregno del male del mondo. Possiamo scegliere 1 gruppo di 3 coppie di abilità che definirà il nostro allenamento nel mondo della luce (Yintia), mentre le abilità scartate ci formeranno invece a Yangur. Questa è un'ottima trovata e apre diverse possibilità di personalizzazione, nonché modi più o meno vari per affrontare il Corto. Possiamo quindi scegliere un'arma nel cui uso siamo esperti (coltello e bastone) e infine dovremo tenere conto di un contatore di vantaggio/svantaggio, a seconda del cui andamento potremo gestire i paragrafi in modo positivo o negativo. "Flippare" attraverso l'uso dei Gesti è la pratica che ci viene insegnata dal maestro e ci permetterà di muoverci tra i due mondi. Questa abilità sarà centrale - e vitale per superare la prova, che consiste nell'impedire a un'entità chiamata Ombra di entrare in possesso del Fulcro, un artefatto sacro che mantiene l'equilibro a Yintia.
Le premesse sono interessanti, l'idea del confronto con l'essere delle tenebre è fantastica e il Corto è strutturato davvero bene. Vengono ben sfruttate le diverse combinazioni dei gruppi di abilità, l'uso dell'arma scelta ed il vantaggio/svantaggio ottenuti in base alle scelte del giocatore. I paragrafi dedicati a Yangur si distinguono grazie a una semplice tecnica di allineamento. Io insisto con il preferire una netta separazione, ma ammetto che anche questo modo di differenziarli comunque funziona.
Se devo trovare un appunto a un lavoro che risulta estremamente piacevole e (quasi) privo di sbavature, direi che a volte i paragrafi descrivono l'ambiente e gli eventi di gioco in modo un po' sbrigativo e poi si concentrano su tutta una serie di "se hai X abilità, succede Y, se ne hai due, succede Z". Ma probabilmente non era facile trovare un altro modo di rendere il Corto così interattivo e allo stesso tempo ri-giocabile.
In definitiva, un ottimo lavoro!
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Flay4Fight
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