Corto 19 - Lasciami andare!
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Questo corto prevede delle soluzioni, che saranno pubblicate il 22 Febbraio.
Questo corto non prevede soluzioni.
Ricordo che le votazioni saranno aperte dal 22 Febbraio fino alle 23:59 del 30 Aprile.
Buona lettura e discussione!
(relativo numero della Gazzetta: 19 - Lasciami andare!)
Ultima modifica di: Adriano Mar-28-21 15:53:38
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FinalFabbiX
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Re: Corto 19 - Lasciami andare!
Corto abbastanza particolare, anche se ammetto di non essere sicuro di aver colto l'eventuale significato tra le righe.
Una persona (noi) è alle prese con una coscienza "sporca" che in qualche modo sembra aver rimosso dalla sua esistenza, ma invece viene piano piano a galla grazie al diario che sta leggendo. La lettura del diario dà vita a uno scambio surreale, tra paragrafi legati da frasi e parole-chiave che bisogna scegliere senza un contesto apparente. Ho letto il Corto tre volte e alla fine tutte le strade portano all'unico epilogo senza che una condizioni più di un'altra.
Alla fine
Realizziamo che la realtà è diversa e che siamo davvero colpevoli, che il nostro mondo non è quello in cui pensiamo che vada tutto alla grande. E quindi ci siamo macchiati di tutte le colpe descritte dal 'diario', aprendo gli occhi e decidendo infine di 'lasciare andare' quella persona.
Non vado oltre a queste righe perché - ripeto - non ho la certezza di aver compreso in pieno. Un'idea me la sono fatta, però aspetto eventualmente qualcuno che lo legga oltre a me :-)
Per ora posso dire che è scritto bene, non ho beccato errori.
L'aspetto 'giocoso' è limitato allo scegliere tra A e B al termine dei paragrafi.
F.
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Flay4Fight
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Re: Corto 19 - Lasciami andare!
GGigassi ha scritto:A me ha ricordato il Corto di Adriano dell'anno scorso sulla tombola, ma questo è più dispersivo e il finale è univoco.
L'ho leggiocato solo una volta quindi potrei ricredermi, ma per me non si candida tra i vincitori di quest'anno.
Devo recuperare quel corto allora, chissà che non mi venga qualche input.
(per la verità non dovrei recuperare SOLO quel corto :-))
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Flay4Fight
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Re: Corto 19 - Lasciami andare!
Altro “psicodramma da camera” come Dopo Cena, anche se ovviamente è molto diverso da quello per ambientazione e struttura. La memoria corre però anche al Corto sulla tombola di Adriano dell’anno scorso, che manco quello c’entrerà poi molto con questo ma me l’ha inevitabilmente ricordato. E dal confronto (ingiusto, inadeguato, velleitario però… oh, a me lo ha ricordato! ) Lasciami andare ne esce sminuito.
È sicuramente un buon esperimento, e anche il tema dei due mondi è risolto in maniera originale (se è stato aggiunto in corsa, tanto di cappello all’autore), ma leggere (quelle che sembrano) recriminazioni per paragrafi e paragrafi non è molto appassionante. In merito al protagonista, credo che sia una donna visto che al 21 si parla di una persona a cui “gli” si diceva “amore mio” (o forse l’autore ha voluto concordare il genere con il “verme” di cui si parla qualche frase prima). È anche vero che all’inizio si dice che “siamo statI complici”, ma può essere un tentativo dell’autore di intorbidire le acque. Il Corto è quantomeno interessante, ma altri lavori più classici hanno lasciato trasparire un maggior lavoro da parte dei loro autori: “è più difficile scrivere un buon western che L’anno scorso a Marienbad” (cit)
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GGigassi
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Re: Corto 19 - Lasciami andare!
Questi sono i corti che preferisco e chi ha scritto "Lasciami andare!" ha fatto un ottimo lavoro, ma ha anche commesso un unico errore che, ahimè, pregiudica la godibilità del racconto nel suo complesso: l'epilogo unico raggiungibile sempre a ogni partita.
Il bello di questo tipo di racconti, per chi li apprezza, è sviscerare le combinazioni riuscendo a ricollegare i pezzi del puzzle trovando così il bandolo della matassa - o illudendosi di averlo trovato, creando una propria rielaborazione personale degli eventi. L'epilogo unico invece rende inutili le riletture: è evidente come sia andata. L'unica cosa che rimane in dubbio è il genere dei protagonisti, peraltro assolutamente irrilevante per la storia, ma interessante per un'altra ragione.
Il corto così com'è ha un gigantesco pregio: è un test dei nostri pregiudizi e anche io, come GGigassi, ho percepito il comportamento dell'avatar più come "da donna" che "da uomo": ma non c'è nulla nel corto che suggerisca questa chiave di lettura! Chi ha scritto il racconto è stato bravo a evitare rimandi al genere nel testo, a parte il "gli" riferito all'amante - ma potrebbe essere anche un errore di italiano parlato, o una forzata concordanza con "verme", o più semplicemente un uomo amante di un altro uomo.
Questi dettagli sono la cosa che più ho apprezzato del corto. Non è poco, ma da un racconto a bivi mi aspetto più enfasi sulla rilettura e le scelte, che in questo caso manca. Detto ciò, mi sento di promuovere l'idea e l'esecuzione per le ragioni anzidette: in un mondo dominato dagli enigmi matematici, corti come questo sono una boccata d'aria fresca per noi classicisti.
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Zakimos
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Re: Corto 19 - Lasciami andare!
Recensione di Prodo (già pubblicata sulla pagina Fb di LGL, ma la riporto anche qui):
19 Lasciami Andare: Racconto profondamente introspettivo, di soli bivi, che probabilmente racconta una vicenda di vita vissuta, direttamente o indirettamente, dall’autore. Niente regolamento, niente orpelli, e un’interpretazione originale e spiazzante del concetto di doppio mondo.
PRO
1) L’idea che i due mondi siano dentro di noi, specchio di come ci rapportiamo con il mondo, percepiamo le cose e le affrontiamo, spesso interpretandole in modo molto diverso da chi ci sta intorno (perché la realtà in quanto tale non esiste, è figlia sempre della soggettività) è ottima. In questo ricorda un po’ InOut, altro racconto in concorso quest’anno. Però i piani narrativi sono diversi: lì a fare da oggetto deflagrante è la pandemia, qui la fine della storia, elemento che rende questo lavoro ancora più personale e introspettivo. Comunque, il multiverso è dentro di noi: gran bella trovata.
2) L’approccio narrativo è ottimo. Estremamente personale, come non poteva essere altrimenti, coinvolgente, in grado di trasmettere la profonda sofferenza dell’autore e di chi ha vissuto, in generale, la vicenda che racconta. E alla fine traspare un messaggio che secondo me è profondamente vero: quando una storia è realmente finita ogni strascico non ha nessun senso, è solo tanto doloroso. Mi sono immedesimato in questa verità leggendo il corto e credo che l’ideatore sia stato capace di trasmetterla con grande vividezza.
3) Mi hanno molto divertito le continue citazioni. Alcune più dotte, altre “terra terra”, altre ancora che non conoscevo o che avevo sentito nel corso degli anni come schegge di saggezza popolare senza attribuirle specificatamente a nessuno. Sia come sia, questo alternarsi di “contributi” presi dalle fonti più svariate aumenta la godibilità della lettura e conferisce un tocco “trasversale” al titolo che non guasta assolutamente.
CONTRO
1) L’opera è forse troppo introspettiva. L’ho percepita più come uno sfogo dell’autore, anche se magistralmente adattata al tema del concorso con l’idea del doppio mondo interiore. Però alla fine più che raccontare una vicenda, ci trasmette le sensazioni, le recriminazioni, le incomprensioni di una storia finita. Qualcuno si può immedesimare, ma temo che questo approccio finisca per essere ostico e poco interessante per una parte dei lettori.
2) Certi passaggi risultano un po’ oscuri. A tratti lo scambio si fa serrato e si fatica ad andare dietro al botta e risposta. Non si comprende con chiarezza chi è che parla tra l’accusato e l’accusatore, e sembra mancare la consecutio: alcuni dei battibecchi cioè si manifestano improvvisamente senza che ci sia una connessione omogenea con gli argomenti del dialogo (o meglio della lite) trattati fino al paragrafo precedente.
3) Mi sarebbe piaciuto avere, prima dell’epilogo, qualche informazione in più sui personaggi coinvolti. Saperne almeno il sesso, magari il nome, averne anche una sommaria descrizione. Mi avrebbe aiutato a percepirli più familiari, e questo sarebbe stato un buon contributo per calarmi nei loro panni e interiorizzare di più il racconto. Operazione che probabilmente ne avrebbe aumentati anche la comprensione e l’apprezzamento.
GLOBALE: Un’opera che va letta per quella che è: una sorta di diario introspettivo di una storia finita male. Se l’argomento vi colpisce il corto potrebbe piacervi moltissimo. Se cercate un’avventura più dinamica e “oggettiva” difficilmente riuscirete ad appassionarvi. A me complessivamente è piaciuto e credo che meriti un voto adeguatamente positivo.
"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".
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Adriano
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