Ho aspettato un po' ad aprire il topic, ho iniziato il libro qualche mese fa ma mi sono inchiodato quasi subito, ora sto dipanando la trama e ho già scritto 70 paragrafi.
Dopo esorcismi e possessione tra i cattolici (n°2), e nell'islam (n°3), in questo volume tratterò degli ebrei, e della loro tradizione esorcistica.
Questa volta Padre Balsamo aiuterà i rabbini di un collegio ebraico di Roma, l'anziano fondatore dell'istituto, ormai 90nne e un po' in alzaheimer, sembra essere posseduto nottetempo da un dybukk, lo spirito di un defunto.
Sarà questa occasione per una nuova indagine nel sovrannaturale.

Sto ripristinando la modalità di gioco di Babalon, ovvero con il sistema del "pensa a due numeri", indagini ramificate e domande al lettore per veder se si ricorda bene un nome o una informazione (ovviamente non è vietato prendere appunti).


Col termine aramaico di Sitra Achra (o A?ra), tradotto con altra parte (ovvero l’opposto della santità) si definisce il reame del male, le cui rappresentazioni nel misticismo ebraico sono chiamate Qelipot, o Qliphoth o Qlippoth (a seconda della tradizione cabalistica) [crf. www.wikipedia.org./wiki/Qelipot]; il termine è contrapposto a Ein Sof (o Ain Soph) che, sempre nella Kabbalh, indica la concezione di Dio prima della sua automanifestazione in un qualsiasi reame. [crf. www.wikipedia.org./wiki/Ein_Sof]