Intanto ho avuto modo pure io di leggere qualcuno dei libri che mi sono recentemente arrivati.

Spectral Stalkers è molto, molto, molto carino. Scritto molto bene, come del resto anche Beneath Nightmare Castle, anzi forse anche meglio, e a giocare è assolutamente piacevole, essendo dotato di una struttura tutta propria. La giocabilità è molto buona, anche se devo ammettere di averlo finito unicamente per una botta di culo verso la fine (il che prova che di true path qui non ce ne stanno ) e devo ancora esplorarlo per bene, cosa che mi divertirò a fare col tempo. Anche alcune singole scene sono molto carine e meritano di per sé; non fosse per qualche piccola ingenuità, sarebbe un librogame perfetto.

Star Strider invece è così così: meno divertente da giocare di Robot Commando, anche se meno bastardo in qualche passaggio, e meno interessante dal punto di vista narrativo di Rebel Planet. C'è una sezione a time limit di una bastardaggine infinita, dove (per quel che ci ho capito) non si può far altro che tentare di trovare in tempo la strada giusta senza alcuna minima logica interna, mentre la parte finale è strutturata a mappa ed è molto più intrigante, anche se non lesina di bastardate, specie proprio quando siamo agli sgoccioli. Insomma, un libro sufficiente e poco più.

Io di Sharp ho ancora in arretrato Fangs of Fury, che ho da un annetto ma devo ancora leggere, e quasi quasi gli do una letta in questi giorni; Chasm of Malice invece l'ho già (sfortunatamente) letto, e credo che si giochi insieme a Missione nei Cieli la palma di peggior FF di tutti i tempi, anche se forse essendo un po' più originale in certi passaggi è lievemente migliore della ciofeca delle ciofeche. Daggers of Darkness, che se non erro è l'altro suo libro, è sicuramente più piacevole, ma sempre poco originale... tanto che me lo ricordo gran poco.

La cosa pazzesca è che i libri di Luke Sharp sono strutturalmente geniali: sfido chiunque ad avere anche solo una vaga idea di come orientarvisi prima di aver fatto almeno una decina di partite. E' possibile giocare tante avventure completamente diverse all'interno dello stesso libro, e non sapere dell'esistenza di certi passaggi per molto tempo. A me hanno fatto venire un mal di testa micidiale, ma indubbiamente da quel punto di vista sono dei meravigliosi esempi di come si sfruttano i 400 paragrafi di un FF, e non ti fanno mai percepire l'arroganza di un Jon Green, che sembra letteralmente godere a metterti in difficoltà anche quando ti sembra di stare andando bene. Sharp fa il contrario: non ti permette mai di capire se stai facendo una "buona partita", perché non ragiona per true path, e non ti dà l'impressione di accanirti contro di te, nel senso "bene, hai trovato il true path fin qui, bravo; manca ancora parecchio alla fine, ma adesso beccati questo check assurdo, oppure vediamo se al paragrafo 1 eri partito con la giusta quantità di oro". Il problema è che il giocatore abituato ai canoni di FF tende a non crederci, pensa che ci sia il trucco, che debba per forza esserci una strada più giusta delle altre. E invece in Sharp, in linea di massima, la strada giusta non c'è: trovare tutti i medaglioni in Daggers of Darkness, o uccidere tutti i Kuddam in Chasms of Malice, forse è anche possibile (lo è? Mai riuscito personalmente), ma non è indispensabile.

Ma poi Sharp rovina questi pregi con giochetti idioti tipo il one-strike combat, o il "tira 4 volte due dadi: se fai un doppio muori", o blocchi di paragrafi dove basta andare a destra invece che a sinistra per morire. Difficile sopravvivere ai suoi libri senza barare; e mi dispiace, perché sono di tutt'altra pasta rispetto a Sky Lord o ai libri di Robin Waterfield.

Riportacela, mi incuriosisce: magari qualcuno ce la spiega o proviamo a sviscerarla insieme e vedere se ci capiamo qualcosa .

Arrivato ieri "Legend of Zagor". Dal regolamento mi pare abbastanza interessante, poi ovviamente bisogna vedere com'è stato applicato...