urgh, sono due libri dei quali non posso parlare... legend of zagor l'ho iniziato e poi l'ho interrotto... per quanto riguarda island of undead non lo possiedo proprio... ma ripeto, la mia minuscola analisi era riferita ai FF pubblicati in itlaia. sicuramente sui FF c'è gente molto più ferrata di me (vedi Ego o te, kingfede)

Yanez ha scritto:

potrà essere si un racconto medio, ma definirlo lungo in termini di path rispetto agli altri mi sembra eccessivo...magari è noioso e può sembrare più lungo anche perché alcuni paragrafi sono molto prolissi rispetto allo standard di DA.

Probabilmente la percezione è aumentata proprio da questo fatto come dicevo anche io: libro non certo entusiasmante, noioso, e in più (me lo hai fatto ricordare tu, lo avevo dimenticato) con alcuni paragrafi prolissi che aumentano la percezione delle dimensioni...

kingfede ha scritto:

Come scrivevo altrove ieri, sto leggendo (o per meglio dire, impazzendo su) Knights of Doom.

Non ho la più pallida idea di come si possa risolvere il primo enigma senza aver trovato l'indizio che permetta di decifrare l'enigma illustrato, e io comunque l'indizio l'ho trovato solo girando le pagine a caso: non mi sono mai imbattuto nella soluzione in modo onesto. L'enigma del 42 invece mi pare assolutamente semplice, perché basta trovare indietro il nome di riferimento, e pochi paragrafi prima qualcuno da qualche parte ci spiega esattamente cosa fare per superare l'ostacolo.

Se qualcuno (non necessariamente il buon EGO, qualsiasi lettore del libro) mi sa chiarire il dubbio sul primo, mi fa un piacere perché finora io l'ho risolto solo barando.

Mmmm, sull'enigma delle lettere hai ragione tu; vuoi vedere che avevo sempre dato per scontato che chi te lo spiega fosse un nemico, e non avevo dunque mai letto quel paragrafo rivelatore?

L'indizio delle rune invece si trova

 Spoiler  

 nella foresta del cinghiale, fallendo un tiro per l'Abilità

kingfede ha scritto:

Avendo finito il libro ieri, ho cominciato un altro volume, Portal of Evil, che però finora è piuttosto spaesante e poco coinvolgente; penso che lo riprenderò più avanti e mi butterò su Magehunter, non fosse altro per vedere se almeno in minima parte vale il fatto di essermi costato il quadruplo degli altri volumi!

Portal è bello ma è lentissimo, e poi sì, è molto spaesante. A me piace come si costruisce pezzo per pezzo la storia, come ad ogni nuova partita salta fuori che facendo una certa scelta ad un bivio ti eri perso interi pezzi di avventura senza sospettarlo.

Di Magehunter ricordo come lo vinsi su eBay da un venditore australiano, in un'asta finita intorno alle 5 del mattino, se non sbaglio (snipers? PRRRRRRRR!!! ). Non ti consiglio di cercare di finirlo tutto in una sola seduta, perché è da impazzire.

kingfede ha scritto:

Come scrivevo altrove ieri, sto leggendo (o per meglio dire, impazzendo su) Knights of Doom, l'unico librogame di Green che ancora mi mancava, e giocandoci un pochino si capisce perché finora sia rimasto fuori dalle ristampe Wizard: necessita di una ampia revisione per renderlo giocabile, che alla fin fine non sarebbe neanche un processo difficile, ma sicuramente snervante.

L'ho rigiocato per rinfrescarmi la memoria, oltre che per risolvere i due enigmi (a proposito: ho modificato la recensione su IMDL, visto che mi ero sbagliato su un enigma).

Che dire? Se fino ad un certo punto lo stavo quasi rivalutando, non sembrandomi terribile anche partendo con Abilità 11 invece che 12, viene un momento in cui il gioco si fa ridicolo. Per fortuna la frustrazione è stata in parte alleviata dall'usare i comodissimi diagrammi di flusso che si possono trovare al sito The Outspaced Shrine, altrimenti forse non sarei arrivato fino alla fine. E' buffo vedere come, nelle battute finali, il gioco si trasformi improvvisamente in una serie di check aut-aut (se non hai l'oggetto muori) e di combattimenti di difficoltà oscena, oltre a... non so... cinque, forse sei enigmi "se hai questo o quello, trasformane il nome in numeri, moltiplicalo per il numero di volte che sai, e vai al paragrafo risultante" (NOTA: dovremmo trovare un nome o un acronimo per questo tipo di enigma, è troppo lungo da scrivere tutte le volte). Tutto alla fine. Eccheccazzo. E poi quella storia "ci sono 12 nemici con Abilità 10 e Resistenza 12; tira un dado, aggiungi 5, il risultato sono quelli già morti, gli altri li devi affrontare tutti". Ma oh?! Prima del boss finale, che subito prima di affrontarlo fa una scorreggia e ti toglie 5 punti di Resistenza aggratis?! Ma sei, scemo?! Stesso giochetto poi visto in Curse of the Mummy, con la serie di mummie prima di Akharis.

Inoltre, rigiocando mi sono accorto di alcuni errori non notati ai tempi della prima giocata. Piccole cose, ma ci sono.

Comunque, tutto questo sia di lezione a chiunque scriva o voglia scrivere racconti o libri-gioco: trasformare in punteggi e tiri di dado ogni possibile variabile può sembrare molto figo e coerente, nonché soddisfacente per chi gioca. In realtà, è molto meglio mantenere le cose SEMPLICI. Perché quando si fanno così complicate, il giocatore si stufa prima di arrivare alla fine, o si mette a barare, e se deve ripartire da capo non si gode più né la lettura, né il gioco.